Prospettive d'investimento
Candriam: nel 2023 verso un ritorno positivo dell’armonia sui mercati
Nadége Dufosse, Global Head of Multi-Asset di Candriam, spiega che azionario e obbligazionario stanno tornando all’equilibrio e non prevede nuovi minimi, salvo eventi eccezionali, ma solo ampie oscillazioni
di Stefano Caratelli 3 Gennaio 2023 08:00
Pandemia e guerra in Ucraina hanno interrotto la traiettoria positiva di un’allocazione diversificata, penalizzando insieme azionario e obbligazionario. I mercati dovrebbero rimanere fortemente dipendenti a breve termine dai dati su inflazione e crescita, ma gli investitori possono di nuovo avere fiducia in rendimenti interessanti su un orizzonte lungo. E’ l’indicazione di Nadége Dufosse, Global Head of Multi-Asset di Candriam, che sottolinea il ruolo avuto dalle sorprese macroeconomiche sull’andamento sfavorevole del 2022.
L’esperta di Candriam osserva che il rimbalzo delle azioni della scorsa estate ha coinciso col calo delle sorprese negative su inflazione e economia, lasciando sperare in un rallentamento della stretta monetaria, poi smentito dalla Fed a fine agosto. Da fine ottobre, le sorprese sull’inflazione sono rallentate di nuovo, con quelle economiche leggermente positive, il che ha favorito il forte rimbalzo di obbligazioni e azioni. Nei prossimi mesi, secondo le previsioni di Candriam, le sorprese sull’inflazione dovrebbero continuare a diminuire, offrendo un ancoraggio più positivo ai mercati finanziari, mentre le incertezze dovrebbero concentrarsi sulla crescita, che per il momento si mantiene comunque resiliente a livello globale.
Nello scenario di base di Candriam, con gli USA in “soft landing”, le sorprese economiche non dovrebbero diminuire in maniera significativa. L’Europa potrebbe essere più vulnerabile, e la Cina dovrebbe registrare una crescita più elevata. Sorprese su inflazione e crescita più vicine al punto di equilibrio costituirebbero un contesto favorevole al credito e alle azioni nel 2023, con minor volatilità. Quanto alla possibilità che i mercati tocchino nuovi minimi, Dufosse sottolinea che a ottobre sono stati toccati livelli estremi con sentiment fortemente negativo degli investitori e volatilità storicamente elevata per tutte le asset class
L’anno si è chiuso comunque senza deflussi di rilievo dalle azioni, come di solito con questo livello di pessimismo. Una nuova capitolazione nel 2023 potrebbe essere causata da uno sbandamento rispetto alle previsioni economiche, sorprese sull’inflazione nuovamente al rialzo, crescita resiliente che vanifica le speranze di una svolta delle banche centrali, o un “hard landing” con recessione più profonda di quanto previsto, o un incidente finanziario con un contagio più ampio, simile a quello del 2008. Ma, sottolinea l’esperta di Candriam, le banche centrali restano vigili e puntano a contenere non solo l’inflazione ma anche i rischi per la stabilità finanziaria.
Nel suo scenario Candriam non si aspetta un nuovo minimo, con i mercati azionari che si muovono in un intervallo piuttosto ampio, limitati al rialzo dalle banche centrali ed eventualmente sostenuti da una svolta più rapida della politica monetaria se l’economia fosse colpita troppo duramente. Per le obbligazioni, il carry ricostituito dall’aumento dei rendimenti nel 2022 sembra interessante, e il rallentamento dell’inflazione dovrebbe permettere un calo della volatilità. Per quanto riguarda le prospettive di un portafoglio diversificato a medio termine, Candriam nota che meno di mezzo punto separa ormai i rendimenti di azioni e obbligazioni, con il premio di rischio delle azioni negli USA ai minimi da 15 anni.
Il rendimento atteso di un portafoglio diversificato è quindi fortemente aumentato e tornato sui livelli di rendimento reale attesi nel 2018 e 2019. Dopo un anno di correlazione positiva che ha registrato performance negative equivalenti, Candriam si aspetta un calo della correlazione, con la parte obbligazionaria di un portafoglio diversificato che potrebbe tornare a svolgere il suo ruolo di cuscinetto nei periodi di ribasso dell’azionario o, quanto meno, non aggiungere ulteriore negatività.
Negli ultimi tre anni, nota in conclusione Dufosse, il rendimento di un portafoglio diversificato è rimasto prossimo allo zero. Se le banche centrali riescono a controllare l’inflazione senza provocare una grave recessione, si potrà mantenere un atteggiamento costruttivo ed evitare un “decennio perduto” come quello tra le due guerre mondiali, la stagflazione degli anni ’70, e lo scoppio delle bolle negli anni 2000. Salvo eventi eccezionali, Candriam ritiene che l’armonia spezzata da Covid e guerra possa tornare sui mercati.
MANO SORPRESE ECONOMICHE NEGATIVE
L’esperta di Candriam osserva che il rimbalzo delle azioni della scorsa estate ha coinciso col calo delle sorprese negative su inflazione e economia, lasciando sperare in un rallentamento della stretta monetaria, poi smentito dalla Fed a fine agosto. Da fine ottobre, le sorprese sull’inflazione sono rallentate di nuovo, con quelle economiche leggermente positive, il che ha favorito il forte rimbalzo di obbligazioni e azioni. Nei prossimi mesi, secondo le previsioni di Candriam, le sorprese sull’inflazione dovrebbero continuare a diminuire, offrendo un ancoraggio più positivo ai mercati finanziari, mentre le incertezze dovrebbero concentrarsi sulla crescita, che per il momento si mantiene comunque resiliente a livello globale.
USA VERSO SOFT LANDING, EUROPA PIÙ VULNERABILE
Nello scenario di base di Candriam, con gli USA in “soft landing”, le sorprese economiche non dovrebbero diminuire in maniera significativa. L’Europa potrebbe essere più vulnerabile, e la Cina dovrebbe registrare una crescita più elevata. Sorprese su inflazione e crescita più vicine al punto di equilibrio costituirebbero un contesto favorevole al credito e alle azioni nel 2023, con minor volatilità. Quanto alla possibilità che i mercati tocchino nuovi minimi, Dufosse sottolinea che a ottobre sono stati toccati livelli estremi con sentiment fortemente negativo degli investitori e volatilità storicamente elevata per tutte le asset class
BANCHE CENTRALI VIGILI SULLA STABILITÀ FINANZIARIA
L’anno si è chiuso comunque senza deflussi di rilievo dalle azioni, come di solito con questo livello di pessimismo. Una nuova capitolazione nel 2023 potrebbe essere causata da uno sbandamento rispetto alle previsioni economiche, sorprese sull’inflazione nuovamente al rialzo, crescita resiliente che vanifica le speranze di una svolta delle banche centrali, o un “hard landing” con recessione più profonda di quanto previsto, o un incidente finanziario con un contagio più ampio, simile a quello del 2008. Ma, sottolinea l’esperta di Candriam, le banche centrali restano vigili e puntano a contenere non solo l’inflazione ma anche i rischi per la stabilità finanziaria.
NON ATTESI NUOVI MINIMI MA OSCILLAZIONI AMPIE
Nel suo scenario Candriam non si aspetta un nuovo minimo, con i mercati azionari che si muovono in un intervallo piuttosto ampio, limitati al rialzo dalle banche centrali ed eventualmente sostenuti da una svolta più rapida della politica monetaria se l’economia fosse colpita troppo duramente. Per le obbligazioni, il carry ricostituito dall’aumento dei rendimenti nel 2022 sembra interessante, e il rallentamento dell’inflazione dovrebbe permettere un calo della volatilità. Per quanto riguarda le prospettive di un portafoglio diversificato a medio termine, Candriam nota che meno di mezzo punto separa ormai i rendimenti di azioni e obbligazioni, con il premio di rischio delle azioni negli USA ai minimi da 15 anni.
AUMENTATO IL RENDIMENTO DI UN PORTAFOGLIO DIVERSIFICATO
Il rendimento atteso di un portafoglio diversificato è quindi fortemente aumentato e tornato sui livelli di rendimento reale attesi nel 2018 e 2019. Dopo un anno di correlazione positiva che ha registrato performance negative equivalenti, Candriam si aspetta un calo della correlazione, con la parte obbligazionaria di un portafoglio diversificato che potrebbe tornare a svolgere il suo ruolo di cuscinetto nei periodi di ribasso dell’azionario o, quanto meno, non aggiungere ulteriore negatività.
RITORNO DELL’ARMONIA SPEZZATA DA COVID E GUERRA
Negli ultimi tre anni, nota in conclusione Dufosse, il rendimento di un portafoglio diversificato è rimasto prossimo allo zero. Se le banche centrali riescono a controllare l’inflazione senza provocare una grave recessione, si potrà mantenere un atteggiamento costruttivo ed evitare un “decennio perduto” come quello tra le due guerre mondiali, la stagflazione degli anni ’70, e lo scoppio delle bolle negli anni 2000. Salvo eventi eccezionali, Candriam ritiene che l’armonia spezzata da Covid e guerra possa tornare sui mercati.