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BlueBay resta cauta sulle obbligazioni: bene finora Meloni, ma BTP sotto osservazione
Mark Dowding, CIO di BlueBay, ritiene prematuro dichiarare in anticipo la fine del clima difficile per i mercati finanziari. Visione tattica sul 2023, le banche centrali resteranno caute nell’allentare la presa
di Stefano Caratelli 12 Gennaio 2023 07:55
Per quanto riguarda il mercato del debito nella periferia dell’euro, le prospettive di BlueBay sono piuttosto caute. Secondo il CIO Mark Dowding, finora il nuovo governo Meloni in Italia ha fatto e detto molte cose corrette, ma da qui in poi lo scenario macro potrebbe diventare più impegnativo. Dowding nota che l’economia italiana rimane fondamentalmente debole mentre emerge crescente irritazione per la politica aggressiva della BCE. I rialzi dei tassi rischiano di innescare nuove preoccupazioni sulla sostenibilità dei BTP. Il loro rendimento medio è passato dallo 0,75% al 3,99% in 12 mesi, e anche se la durata media di 6,2 anni implica tempi lunghi di trasferimento nei costi del debito.
Nel frattempo, prosegue Dowding, se i BTP a 10 anni dovessero superare il 5%, si potrebbe assistere a un’accelerazione delle preoccupazioni degli investitori internazionali, poiché non è chiaro se, in questo caso, il meccanismo di protezione che va sotto la sigla TPI, annunciato dalla BCE, sarà in grado di attenuare i rischi di frammentazione. Per il momento BlueBay ha una posizione neutrale sui BTP sin da prima delle elezioni, ma ritiene che uno spread inferiore a 200 punti base sulle scadenze a 10 anni possa rappresentare un’interessante opportunità di ingresso per poi tornare a una posizione corta.
PIù in generale, nella Settimana dei Mercati, Dowding nota che dopo un 2022 burrascoso e infelice per gli investitori tradizionali in reddito fisso e azioni, all’inizio del 2023 c’è la speranza che le prospettive per il 2023 possano essere sostanzialmente più favorevoli. Sono emersi segnali di crescita relativamente buon, la fiducia di imprese e consumatori si sono stabilizzate, il mercato del lavoro è solido e i timori di recessione sembrano allontanati. La riapertura della Cina è vista come fattore positivo anche se l’impennata di Covid indica che le prossime settimane potrebbero essere difficili per Pechino. Intanto l’inverno mite in Europa ha visto i prezzi del gas scendere ai livelli pre-guerra in Ucraina il che, con il calo dei prezzi del petrolio, ha aiutato l’inflazione a sorprendere al ribasso.
Nella settimana dei mercati, Mark Dowding, CIO di BlueBay, si chiede però se sia l’inizio di una tendenza in grado di plasmare l’anno oppure una breve tregua nel bel mezzo di un ciclo di inasprimento monetario che continua a rappresentare un vento contrario per le valutazioni degli asset. Secondo Dowding i i banchieri centrali sembrano indicare che potremmo essere vicini alla fine del ciclo di rialzo, ma con un mercato del lavoro ancora rigido, si teme che la pressione sui salari possa continuare a spingere l’inflazione. I dati core indicano che rimane ben sopra gli obiettivi di policy, e secondo Dowding i policymaker potrebbero essere lenti a passare a un atteggiamento più da colombe in assenza di un rallentamento molto più concreto dell’economia. I tassi potrebbero rimanere restrittivi per qualche tempo, e Dowding ha la sensazione che i banchieri centrali saranno cauti nell’allentare prematuramente la presa.
Per questo BlueBay è propensa a mantenere un orientamento di duration breve sull’obbligazionario ma con una visione per il 2023 più tattica, con possibili opportunità sia sul lato lungo che su quello corto della curva dei tassi. Dowding rimane favorevole verso gli emittenti finanziari, anche se gli spread si sono leggermente allargati, notando che l’emissione netta di credito Investment Grade in euro quest’anno è già superiore all'emissione netta di High Yield in euro per l’intero 2022. Inoltre mantiene una piccola propensione a posizionarsi lunghi sia sul credito societario sia sui titoli sovrani, con una scelta attenta di emittenti e settori.
Per quanto riguarda singoli mercati, secondo Dowding la Bank of England non avrà altra scelta se non essere più dovish rispetto alle altre, a fronte di crescita debole e mercato immobiliare fragile. BlueBay vede inoltre valore nelle valute emergenti a più alto rendimento, come real brasiliano e fiorino ungherese, dove è possibile ottenere rendimenti a due cifre e i fondamentali economici sono favorevoli. Nei Paesi Emergenti continuano a esserci singoli titoli sovrani e societari che, secondo BlueBay, offrono un valore molto interessante, come ad esempio la Romania.
Ma continuano anche ad esserci Paesi Emergenti che BlueBay vorrebbe evitare e dove cercherà di prendere posizioni corte: valute come lo zloty polacco e il peso filippino sono ritenute sopravvalutate, mentre ci sarà spazio per ristrutturazioni sostanziali in emittenti come l’Egitto e altri Paesi dell’Africa sub-sahariana. Guardando al futuro, secondo Dowding il 2023 riserverà sicuramente sorprese, ed è ingenuo pensare che la navigazione tranquilla possa protrarsi a lungo, perché è prematuro dichiarare la fine del freddo solo a inizio gennaio, anche per i mercati finanziari.
Di conseguenza, sottolinea in conclusione l’esperto di BlueBay, vendere con approccio contrarian continua ad avere senso dal punto di vista strategico. Esaminando l’azione dei prezzi negli anni passati, Dowding avverte anche che i movimenti dei primi giorni di gennaio non sono un indicatore particolarmente affidabile di ciò che accadrà dopo.
SPREAD BTP SOTTO 200 PUO’ ESSERE OPPORTUNITA’
Nel frattempo, prosegue Dowding, se i BTP a 10 anni dovessero superare il 5%, si potrebbe assistere a un’accelerazione delle preoccupazioni degli investitori internazionali, poiché non è chiaro se, in questo caso, il meccanismo di protezione che va sotto la sigla TPI, annunciato dalla BCE, sarà in grado di attenuare i rischi di frammentazione. Per il momento BlueBay ha una posizione neutrale sui BTP sin da prima delle elezioni, ma ritiene che uno spread inferiore a 200 punti base sulle scadenze a 10 anni possa rappresentare un’interessante opportunità di ingresso per poi tornare a una posizione corta.
SPERANZE DI PROSPETTIVE GENERALI PIU’ FAVOREVOLI
PIù in generale, nella Settimana dei Mercati, Dowding nota che dopo un 2022 burrascoso e infelice per gli investitori tradizionali in reddito fisso e azioni, all’inizio del 2023 c’è la speranza che le prospettive per il 2023 possano essere sostanzialmente più favorevoli. Sono emersi segnali di crescita relativamente buon, la fiducia di imprese e consumatori si sono stabilizzate, il mercato del lavoro è solido e i timori di recessione sembrano allontanati. La riapertura della Cina è vista come fattore positivo anche se l’impennata di Covid indica che le prossime settimane potrebbero essere difficili per Pechino. Intanto l’inverno mite in Europa ha visto i prezzi del gas scendere ai livelli pre-guerra in Ucraina il che, con il calo dei prezzi del petrolio, ha aiutato l’inflazione a sorprendere al ribasso.
MA I BANCHIERI CENTRALI SARANNO CAUTI A ALLENTARE LA PRESA
Nella settimana dei mercati, Mark Dowding, CIO di BlueBay, si chiede però se sia l’inizio di una tendenza in grado di plasmare l’anno oppure una breve tregua nel bel mezzo di un ciclo di inasprimento monetario che continua a rappresentare un vento contrario per le valutazioni degli asset. Secondo Dowding i i banchieri centrali sembrano indicare che potremmo essere vicini alla fine del ciclo di rialzo, ma con un mercato del lavoro ancora rigido, si teme che la pressione sui salari possa continuare a spingere l’inflazione. I dati core indicano che rimane ben sopra gli obiettivi di policy, e secondo Dowding i policymaker potrebbero essere lenti a passare a un atteggiamento più da colombe in assenza di un rallentamento molto più concreto dell’economia. I tassi potrebbero rimanere restrittivi per qualche tempo, e Dowding ha la sensazione che i banchieri centrali saranno cauti nell’allentare prematuramente la presa.
VISIONE TATTICA SUL 2023
Per questo BlueBay è propensa a mantenere un orientamento di duration breve sull’obbligazionario ma con una visione per il 2023 più tattica, con possibili opportunità sia sul lato lungo che su quello corto della curva dei tassi. Dowding rimane favorevole verso gli emittenti finanziari, anche se gli spread si sono leggermente allargati, notando che l’emissione netta di credito Investment Grade in euro quest’anno è già superiore all'emissione netta di High Yield in euro per l’intero 2022. Inoltre mantiene una piccola propensione a posizionarsi lunghi sia sul credito societario sia sui titoli sovrani, con una scelta attenta di emittenti e settori.
BANK OF ENGLAND DOVRA’ ESSERE PIU’ COLOMBA
Per quanto riguarda singoli mercati, secondo Dowding la Bank of England non avrà altra scelta se non essere più dovish rispetto alle altre, a fronte di crescita debole e mercato immobiliare fragile. BlueBay vede inoltre valore nelle valute emergenti a più alto rendimento, come real brasiliano e fiorino ungherese, dove è possibile ottenere rendimenti a due cifre e i fondamentali economici sono favorevoli. Nei Paesi Emergenti continuano a esserci singoli titoli sovrani e societari che, secondo BlueBay, offrono un valore molto interessante, come ad esempio la Romania.
QUADRO MISTO DEL DEBITO EMERGENTE
Ma continuano anche ad esserci Paesi Emergenti che BlueBay vorrebbe evitare e dove cercherà di prendere posizioni corte: valute come lo zloty polacco e il peso filippino sono ritenute sopravvalutate, mentre ci sarà spazio per ristrutturazioni sostanziali in emittenti come l’Egitto e altri Paesi dell’Africa sub-sahariana. Guardando al futuro, secondo Dowding il 2023 riserverà sicuramente sorprese, ed è ingenuo pensare che la navigazione tranquilla possa protrarsi a lungo, perché è prematuro dichiarare la fine del freddo solo a inizio gennaio, anche per i mercati finanziari.
APPROCCIO CONTRARIAN CONTINUA A AVERE SENSO
Di conseguenza, sottolinea in conclusione l’esperto di BlueBay, vendere con approccio contrarian continua ad avere senso dal punto di vista strategico. Esaminando l’azione dei prezzi negli anni passati, Dowding avverte anche che i movimenti dei primi giorni di gennaio non sono un indicatore particolarmente affidabile di ciò che accadrà dopo.