L’analisi
PGIM: “L’incertezza macroeconomica richiede agilità e diversificazione”
Le strategie “global macro” possono offrire un’interessante fonte di diversificazione per il portafoglio e una fonte di rendimento alternativa in caso di aumento dei tassi e dell'inflazione
di Francesco Rapetti 13 Gennaio 2023 08:00
Nell’analisi curata da Sushil Wadhwani, Portfolio Manager del fondo PGIM Wadhwani Keynes Systematic Absolute, viene evidenziato che i mercati globali hanno subito un duro colpo nel corso della maggior parte del 2022. I persistenti problemi della catena di approvvigionamento, esacerbati dalla guerra in Ucraina e dalle chiusure per pandemia in Cina, hanno contribuito a far salire notevolmente l'inflazione in tutto il mondo. Poiché le banche centrali hanno in risposta inasprito la politica monetaria, i timori di recessione hanno attanagliato i mercati, con azioni, obbligazioni e asset immobiliari in forte calo per la maggior parte dell'anno.
In un contesto in cui le banche centrali di tutto il mondo che hanno adottato politiche monetarie restrittive per contenere l'inflazione, PGIM evidenzia i quattro scenari macroeconomici più probabili. Il primo é quello di un "soft landing" in cui le previsioni della Fed si rivelano ampiamente corrette, con un'inflazione che torna gradualmente al target, ma senza che la disoccupazione aumenti di molto, evitando così una recessione.
Il secondo scenario è quello rappresentato da una inflazione persistente e recessione, in cui l'inflazione si rivela più ostinata del previsto e la Fed è costretta a una stretta maggiore del previsto e/o a mantenere i tassi alti più a lungo, portando così a una recessione.
Il terzo scenario é quello nel quale si ipotizza che la Fed possa tollerare un'inflazione più alta: la Fed procede a una stretta per far scendere l'inflazione dai livelli attuali, ma non è disposta a correre rischi per quanto riguarda la recessione o la stabilità finanziaria e, quindi, si ferma prima di aver fatto abbastanza per riportare l'inflazione al target.
Il quarto scenario é quello dell’ "hard landing" in cui l'inasprimento delle condizioni finanziarie che si è già verificato porta a una recessione, e forse in tempi piuttosto brevi, e quindi la Fed potrebbe finire per operare un inasprimento inferiore rispetto a quanto attualmente previsto.
Con l'inflazione complessiva che probabilmente ha raggiunto il suo picco (o lo raggiungerà presto) in molti Paesi e con le banche centrali che stanno operando una stretta con tempi più allungati, è probabile che le speranze degli investitori di un "atterraggio morbido" negli Stati Uniti aumentino. D'altro canto, il rallentamento dell'economia globale potrebbe esercitare una pressione al ribasso sulle previsioni degli utili. Le prospettive per i mercati azionari sono quindi incerte.
Come già osservato, si teme che le banche centrali possano implicitamente tollerare un tasso d'inflazione più elevato, il che potrebbe intaccare le obbligazioni. È quindi possibile che il tradizionale portafoglio 60/40 continui a registrare risultati negativi.
Una strategia global macro agile offre la possibilità di individuare fonti di rendimento diverse e meno correlate, tenendo conto dei cambiamenti di regime e dei profondi mutamenti del sentiment o delle aspettative. La capacità di andare sia lunghi che corti in varie asset class è un ulteriore vantaggio, in quanto fornisce la flessibilità necessaria per reagire agilmente al mutare delle condizioni. Quest'anno le strategie global macro hanno conseguito forti rendimenti assoluti e relativi rispetto ad azioni, obbligazioni e real estate, rappresentando un’interessante fonte di diversificazione per il portafoglio e una fonte di rendimento alternativa in caso di aumento dei tassi e dell'inflazione.
QUATTRO I PROBABILI SCENARI
In un contesto in cui le banche centrali di tutto il mondo che hanno adottato politiche monetarie restrittive per contenere l'inflazione, PGIM evidenzia i quattro scenari macroeconomici più probabili. Il primo é quello di un "soft landing" in cui le previsioni della Fed si rivelano ampiamente corrette, con un'inflazione che torna gradualmente al target, ma senza che la disoccupazione aumenti di molto, evitando così una recessione.
INFLAZIONE PERSISTENTE E RECESSIONE
Il secondo scenario è quello rappresentato da una inflazione persistente e recessione, in cui l'inflazione si rivela più ostinata del previsto e la Fed è costretta a una stretta maggiore del previsto e/o a mantenere i tassi alti più a lungo, portando così a una recessione.
STRETTA FED MA SENZA RISCHI
Il terzo scenario é quello nel quale si ipotizza che la Fed possa tollerare un'inflazione più alta: la Fed procede a una stretta per far scendere l'inflazione dai livelli attuali, ma non è disposta a correre rischi per quanto riguarda la recessione o la stabilità finanziaria e, quindi, si ferma prima di aver fatto abbastanza per riportare l'inflazione al target.
IPOTESI “HARD LANDING”
Il quarto scenario é quello dell’ "hard landing" in cui l'inasprimento delle condizioni finanziarie che si è già verificato porta a una recessione, e forse in tempi piuttosto brevi, e quindi la Fed potrebbe finire per operare un inasprimento inferiore rispetto a quanto attualmente previsto.
PROSPETTIVE INCERTE PER I MERCATI
Con l'inflazione complessiva che probabilmente ha raggiunto il suo picco (o lo raggiungerà presto) in molti Paesi e con le banche centrali che stanno operando una stretta con tempi più allungati, è probabile che le speranze degli investitori di un "atterraggio morbido" negli Stati Uniti aumentino. D'altro canto, il rallentamento dell'economia globale potrebbe esercitare una pressione al ribasso sulle previsioni degli utili. Le prospettive per i mercati azionari sono quindi incerte.
OBBLIGAZIONI POTENZIALMENTE IN DIFFICOLTÀ
Come già osservato, si teme che le banche centrali possano implicitamente tollerare un tasso d'inflazione più elevato, il che potrebbe intaccare le obbligazioni. È quindi possibile che il tradizionale portafoglio 60/40 continui a registrare risultati negativi.
STRATEGIA GLOBAL MACRO
Una strategia global macro agile offre la possibilità di individuare fonti di rendimento diverse e meno correlate, tenendo conto dei cambiamenti di regime e dei profondi mutamenti del sentiment o delle aspettative. La capacità di andare sia lunghi che corti in varie asset class è un ulteriore vantaggio, in quanto fornisce la flessibilità necessaria per reagire agilmente al mutare delle condizioni. Quest'anno le strategie global macro hanno conseguito forti rendimenti assoluti e relativi rispetto ad azioni, obbligazioni e real estate, rappresentando un’interessante fonte di diversificazione per il portafoglio e una fonte di rendimento alternativa in caso di aumento dei tassi e dell'inflazione.