La view
Candriam: opportunità interessanti nelle obbligazioni corporate emergenti
Christopher Mey, Head of Emerging Market Corporate Credit di Candriam, esprime una view costruttiva per costruire un portafoglio solido e ben posizionato, con rendimenti lordi che puntano al 10-15% nel 2023
di Stefano Caratelli 24 Gennaio 2023 17:30
Dopo un 2022 difficile per l’obbligazionario in generale e i corporate bond dei mercati emergenti si fa strda una view più costruttiva su questo segmento che richiede comunque selezione dei titoli giusti per comporre un portafoglio solido e ben posizionato. Dopo un rendimento negativo del -13,60% nel 2022, per l’allargamento degli spread causato dagli effetti a catena della guerra in Ucraina, nel 2023 la volatilità può restare elevata, ma le valutazioni assolute sono diventate interessanti, basate su fondamentali solidi e su un quadro tecnico che si prospetta favorevole.
Per questo Christopher Mey, Head of Emerging Market Corporate Credit di Candriam, prevede per i corporate bond emergenti un rendimento lordo totale del 10-15% nel 20231, favorito da un carry storicamente elevato e da una contrazione degli spread fino a 100 punti base, a fronte di un tasso di default reale del 4%. Fondamentali interessanti, bilanci solidi, tassi di default più contenuti e deterioramento del credito sostenibile con un rating medio di BBB- sono tutti elementi che giocano a favore. Mey sottolinea che gli emittenti dei mercati emergenti entrano nel 2023 ben posizionati rispetto agli omologhi dei mercati sviluppati, con una leva finanziaria netta negli ultimi 12 mesi a 1,5 volte, significativamente sotto le controparti USA, con un livello medio stimato di 2,5 volte.
In futuro, Candriam prevede un certo indebolimento dei fondamentali, dopo che gli ultimi dati societari hanno mostrato che in settori ciclici come chimico, petrolchimico e immobiliare si sta verificando un’erosione dei margini, con un controllo sui costi dei fattori debole e una conseguente riduzione della redditività. Per questo Candriam è alla ricerca di opportunità in settori in cui gli emittenti mostrano un certo pricing power e predilige attualmente settori più difensivi come i consumi non ciclici, il comparto ‘technology, media, and telecom’ e le infrastrutture.
Per gli emittenti con rating più basso, Mey ritiene che i rischi di rifinanziamento siano ancora elevati, e si posiziona in modo difensivo, con un’esposizione limitata agli emittenti di qualità inferiore con scadenze elevate nel breve termine. Candriam prevede che nel 2023 i tassi di default si normalizzeranno rispetto ai livelli storicamente elevati del 2022, e prevede tassi di default nell’High Yield del 6-8%1, pari al 3-4% dell'intero mercato corporate emergente.
Tra i fattori fattori tecnici positivi, l’esperto di Candriam cita la ripresa delle emissioni, forti flussi di ritorno, e emissioni nette contenute L'elevata volatilità degli asset rischiosi e dei Treasury statunitensi ha portato a un crollo dell'offerta, poiché gli emittenti hanno faticato ad accedere ai mercati primari del debito in dollari. I deflussi in valuta forte dai mercati emergenti hanno raggiunto gli 85 miliardi di dollari nel 2022, ma per il 2023 Candriam si aspetta che si riducano e che gli investitori di lungo periodo reinvestano. Prevede inoltre un aumento marginale delle emissioni lorde e una neutralità delle emissioni nette.
Mey sottolinea anche le valutazioni storicamente elevate, con un valore relativo interessante, che rendono l’asset class interessante. Gli spread corporate emergenti sono convenienti, secondo l’esperto di Candriam, in quanto rimangono a circa una deviazione standard sopra la media quinquennale, mentre il valore relativo è ugualmente convincente grazie all'interessante ripresa degli spread rispetto ai corporate bond USA e ai bond sovrani degli Emergenti.
Notiamo in particolare che ci sono sacche di valore nelle obbligazioni Corporate EM Investment Grade, scambiate a prezzi eccezionalmente bassi rispetto ai bond sovrani EM, con uno spread doppio rispetto alla media a 5 anni, nonché nelle obbligazioni Corporate EM con rating AA, BBB, BB e B, scambiati con un discreto premio rispetto ai bond Corporate statunitensi comparabili. Il settore Corporate EM offre molteplici opportunità, per ogni tipo di investitore. Abbiamo una solida competenza nei mercati emergenti, ci affidiamo a una gestione attiva dei rischi e a un rigoroso approccio bottom-up, integrando i fattori ESG con l'obiettivo di sfruttare le opportunità più interessanti e comporre un portafoglio solido, valido in tutti i contesti di mercato.
LEVA FINANZIARIA CONTENUTA E BILANCI IN SALUTE
Per questo Christopher Mey, Head of Emerging Market Corporate Credit di Candriam, prevede per i corporate bond emergenti un rendimento lordo totale del 10-15% nel 20231, favorito da un carry storicamente elevato e da una contrazione degli spread fino a 100 punti base, a fronte di un tasso di default reale del 4%. Fondamentali interessanti, bilanci solidi, tassi di default più contenuti e deterioramento del credito sostenibile con un rating medio di BBB- sono tutti elementi che giocano a favore. Mey sottolinea che gli emittenti dei mercati emergenti entrano nel 2023 ben posizionati rispetto agli omologhi dei mercati sviluppati, con una leva finanziaria netta negli ultimi 12 mesi a 1,5 volte, significativamente sotto le controparti USA, con un livello medio stimato di 2,5 volte.
PREFERENZA PER I SETTORI DIFENSIVI
In futuro, Candriam prevede un certo indebolimento dei fondamentali, dopo che gli ultimi dati societari hanno mostrato che in settori ciclici come chimico, petrolchimico e immobiliare si sta verificando un’erosione dei margini, con un controllo sui costi dei fattori debole e una conseguente riduzione della redditività. Per questo Candriam è alla ricerca di opportunità in settori in cui gli emittenti mostrano un certo pricing power e predilige attualmente settori più difensivi come i consumi non ciclici, il comparto ‘technology, media, and telecom’ e le infrastrutture.
RISCHI PER GLI EMITTENTI A BASSO RATING
Per gli emittenti con rating più basso, Mey ritiene che i rischi di rifinanziamento siano ancora elevati, e si posiziona in modo difensivo, con un’esposizione limitata agli emittenti di qualità inferiore con scadenze elevate nel breve termine. Candriam prevede che nel 2023 i tassi di default si normalizzeranno rispetto ai livelli storicamente elevati del 2022, e prevede tassi di default nell’High Yield del 6-8%1, pari al 3-4% dell'intero mercato corporate emergente.
DEFLUSSI DESTINATI A RIDURSI
Tra i fattori fattori tecnici positivi, l’esperto di Candriam cita la ripresa delle emissioni, forti flussi di ritorno, e emissioni nette contenute L'elevata volatilità degli asset rischiosi e dei Treasury statunitensi ha portato a un crollo dell'offerta, poiché gli emittenti hanno faticato ad accedere ai mercati primari del debito in dollari. I deflussi in valuta forte dai mercati emergenti hanno raggiunto gli 85 miliardi di dollari nel 2022, ma per il 2023 Candriam si aspetta che si riducano e che gli investitori di lungo periodo reinvestano. Prevede inoltre un aumento marginale delle emissioni lorde e una neutralità delle emissioni nette.
VALUTAZIONI INTERESSANTI, SPREAD CONVENIENTI
Mey sottolinea anche le valutazioni storicamente elevate, con un valore relativo interessante, che rendono l’asset class interessante. Gli spread corporate emergenti sono convenienti, secondo l’esperto di Candriam, in quanto rimangono a circa una deviazione standard sopra la media quinquennale, mentre il valore relativo è ugualmente convincente grazie all'interessante ripresa degli spread rispetto ai corporate bond USA e ai bond sovrani degli Emergenti.
CREDITO CORPORATE IG
Notiamo in particolare che ci sono sacche di valore nelle obbligazioni Corporate EM Investment Grade, scambiate a prezzi eccezionalmente bassi rispetto ai bond sovrani EM, con uno spread doppio rispetto alla media a 5 anni, nonché nelle obbligazioni Corporate EM con rating AA, BBB, BB e B, scambiati con un discreto premio rispetto ai bond Corporate statunitensi comparabili. Il settore Corporate EM offre molteplici opportunità, per ogni tipo di investitore. Abbiamo una solida competenza nei mercati emergenti, ci affidiamo a una gestione attiva dei rischi e a un rigoroso approccio bottom-up, integrando i fattori ESG con l'obiettivo di sfruttare le opportunità più interessanti e comporre un portafoglio solido, valido in tutti i contesti di mercato.