Amundi
Amundi vede i bond in primo piano nel 2023 con l’Investment Grade favorito
Un approfondimento di Monica Defend, Head di Amundi Institute, vede concretizzarsi punti di ingresso per l'High Yield nel secondo semestre, grazie a una politica monetaria che sarà meno restrittiva e più prevedibile
di Redazione 1 Febbraio 2023 17:45
Dopo il grande repricing delle obbligazioni a seguito delle politiche monetarie aggressive per combattere l'inflazione, siamo entrati in una nuova fase di aggiustamento della curva dei rendimenti, in cui le i bond cominciano a tornare al centro dell'attenzione. Dopo una fase in cui le banche hanno inasprito bruscamente le politiche, l'attenzione del mercato si sposta gradualmente dall'inflazione alla crescita, con il ritorno di maggior visibilità, grazie a minore incertezza su inflazione e crescita, che porterà la politica monetaria a diventare meno restrittiva e più prevedibile, mentre la volatilità dei tassi si attenua e gli spread creditizi si aggiustano, aprendo punti di ingresso interessanti.
Monica Defend, a capo di Amundi Institute, spiega in un approfondimento tematico che rendimenti più interessanti e minor volatilità dei tassi hanno determinato un ritorno della domanda per le obbligazioni sin da a fine 2022, in una tendenza che dovrebbe proseguire quest'anno. Inoltre, le imprese hanno rafforzato i bilanci riducendo l’indebitamento netto e il peso degli interessi, il che dovrebbe aiutarle a superare il rallentamento economico. Ma il picco della qualità del credito è probabilmente alle spalle, poiché quest'anno dovranno affrontare ulteriori sfide, come maggiori costi di finanziamento, rallentamento della crescita, aumento dei prezzi energetici e elevato costo del lavoro, soprattutto in USA.
Defend sottolinea che questi fattori richiederanno agli investitori di essere selettivi. Nel complesso, Amundi AM privilegia l'Investment Grade rispetto all'High Yield, prevedendo che lo spread si allargherà. Nello spazio Investment Grade la grande casa preferisce il credito in euro e in sterline rispetto a quello in dollari, poiché il primo è storicamente molto economico. Visione positiva anche sul comparto finanziario, in particolare le banche, e sul debito subordinato sempre in euro. Nel segmento High Yield, il recente restringimento degli spread ha reso Amundi AM relativamente cauta, ma vede opportunità nella seconda metà del 2023.
Nella prima metà del 2023, l’esperta di Amundi si aspetta una riduzione dell’estrema volatilità obbligazionaria, con gli investitori più fiduciosi sul livello dei tassi necessario a ridurre l'inflazione in modo sostenibile, almeno fino a quando non inizieranno a preoccuparsi della crescita Nel 2023 Defend pensa che il mercato si concentrerà sul rallentamento economico, e che la volatilità delle azioni dovrebbe diventare il principale driver del mercato del credito, con una crescente differenziazione tra settori e singoli titoli in funzione della capacità di attraversare un contesto di crescita lenta e cogliere il rimbalzo che seguirà.
La selettività sarà fondamentale, sottolinea Defend, in quanto potrebbero emergere rischi specifici. L’esperta di Amundi cita la previsione di crescita USA dello 0,9% per il 2023, che riflette l'effetto cumulativo della stretta monetaria, che sarà particolarmente evidente nella seconda metà dell’anno, con la Fed pronta a sopportare una recessione per riportare l'inflazione al 2%. Nell’Eurozona Amundi AM si aspetta che l'economia rimanga stabile rispetto alla contrazione dello 0,5% che aveva previsto a fine 2022, dopo che a gennaio è tornata a sorpresa ad una crescita modesta.
In Eurozona andrà monitorato con attenzione il rischio di stabilità finanziaria nel caso in cui i prezzi energetici restino elevati, poiché la BCE dovrà bilanciare la propria credibilità con la stabilità finanziaria, sottolinea Defend. Per questo motivo la banca centrale guidata da Christine Lagarde dovrà mantenere i tassi restrittivi per evitare un aumento persistente delle aspettative di inflazione. Una banca centrale ha pochi strumenti per contrastare l'inflazione da costi, mentre per quanto riguarda la stabilità finanziaria, gli elevati livelli di debito ed il crescente fabbisogno finanziario limiteranno la volontà della BCE di alzare ulteriormente i tassi.
Infine la previsione che l'emissione netta di titoli di Stato in Eurozona, al netto dei flussi della BCE, verrà più che raddoppiata nel 2023.
LE IMPRESE ORA HANNO BILANCI PIÙ SOLIDI
Monica Defend, a capo di Amundi Institute, spiega in un approfondimento tematico che rendimenti più interessanti e minor volatilità dei tassi hanno determinato un ritorno della domanda per le obbligazioni sin da a fine 2022, in una tendenza che dovrebbe proseguire quest'anno. Inoltre, le imprese hanno rafforzato i bilanci riducendo l’indebitamento netto e il peso degli interessi, il che dovrebbe aiutarle a superare il rallentamento economico. Ma il picco della qualità del credito è probabilmente alle spalle, poiché quest'anno dovranno affrontare ulteriori sfide, come maggiori costi di finanziamento, rallentamento della crescita, aumento dei prezzi energetici e elevato costo del lavoro, soprattutto in USA.
PER ORA PREFERIBILE L’INVESTMENT GRADE
Defend sottolinea che questi fattori richiederanno agli investitori di essere selettivi. Nel complesso, Amundi AM privilegia l'Investment Grade rispetto all'High Yield, prevedendo che lo spread si allargherà. Nello spazio Investment Grade la grande casa preferisce il credito in euro e in sterline rispetto a quello in dollari, poiché il primo è storicamente molto economico. Visione positiva anche sul comparto finanziario, in particolare le banche, e sul debito subordinato sempre in euro. Nel segmento High Yield, il recente restringimento degli spread ha reso Amundi AM relativamente cauta, ma vede opportunità nella seconda metà del 2023.
VOLATILITA’ RIDOTTA MA NON SULLE AZIONI
Nella prima metà del 2023, l’esperta di Amundi si aspetta una riduzione dell’estrema volatilità obbligazionaria, con gli investitori più fiduciosi sul livello dei tassi necessario a ridurre l'inflazione in modo sostenibile, almeno fino a quando non inizieranno a preoccuparsi della crescita Nel 2023 Defend pensa che il mercato si concentrerà sul rallentamento economico, e che la volatilità delle azioni dovrebbe diventare il principale driver del mercato del credito, con una crescente differenziazione tra settori e singoli titoli in funzione della capacità di attraversare un contesto di crescita lenta e cogliere il rimbalzo che seguirà.
SELETTIVITÀ FONDAMENTALE A FRONTE DI RISCHI SPECIFICI
La selettività sarà fondamentale, sottolinea Defend, in quanto potrebbero emergere rischi specifici. L’esperta di Amundi cita la previsione di crescita USA dello 0,9% per il 2023, che riflette l'effetto cumulativo della stretta monetaria, che sarà particolarmente evidente nella seconda metà dell’anno, con la Fed pronta a sopportare una recessione per riportare l'inflazione al 2%. Nell’Eurozona Amundi AM si aspetta che l'economia rimanga stabile rispetto alla contrazione dello 0,5% che aveva previsto a fine 2022, dopo che a gennaio è tornata a sorpresa ad una crescita modesta.
LA BCE DOVRÀ PROTEGGERE LA CREDIBILITÀ
In Eurozona andrà monitorato con attenzione il rischio di stabilità finanziaria nel caso in cui i prezzi energetici restino elevati, poiché la BCE dovrà bilanciare la propria credibilità con la stabilità finanziaria, sottolinea Defend. Per questo motivo la banca centrale guidata da Christine Lagarde dovrà mantenere i tassi restrittivi per evitare un aumento persistente delle aspettative di inflazione. Una banca centrale ha pochi strumenti per contrastare l'inflazione da costi, mentre per quanto riguarda la stabilità finanziaria, gli elevati livelli di debito ed il crescente fabbisogno finanziario limiteranno la volontà della BCE di alzare ulteriormente i tassi.
EMISSIONI VERSO IL RADDOPPIO
Infine la previsione che l'emissione netta di titoli di Stato in Eurozona, al netto dei flussi della BCE, verrà più che raddoppiata nel 2023.