Nuove tendenze
Vini pregiati, Borgogna e Champagne al top del mercato
Cresce l’interesse per i vini del Piemonte, ma anche per le etichette della California e rinascita del Bordeaux. Ecco alcuni dei trend del 2023 sul mercato dei Fine Wine
di Paola Jadeluca 3 Febbraio 2023 08:30
Tutti pazzi per i vini del Piemonte, Barolo in testa. Etichette della California in rilancio. E rinascita dei Bordeaux. Sono solo alcuni dei trend del 2023 sul mercato dei Fine Wine, secondo il “Global wine trade predictions for 2023” del Liv-ex, il mercato secondario dei vini d’eccellenza con base a Londra. Ogni anno Liv-ex delinea l’outlook in base al sentiment dei suoi 625 membri sparsi in 44 Paesi: rappresentano il 90% del fatturato del vino pregiato a livello globale, vero e proprio barometro delle sfide di mercato, dei modelli di acquisto dei clienti, dei prezzi del vino, e la domanda per regioni e marchi di vino.
Oltre il 54% degli intervistati ritiene che l'economia globale sarà la più grande sfida del mercato nel 2023. Il 30% ha osservato che una recessione economica globale e recessioni regionali avranno un impatto anche sul mercato dei vini di prestigio e il 20% si dichiara preoccupato per la volatilità valutaria. La seconda sfida più grande che il commercio mondiale di vino si aspetta sono i problemi logistici e della catena di approvvigionamento, con il 16% che menziona l'uno o l'altro nella sua risposta. Alcuni membri hanno sottolineato crescenti preoccupazioni per ”ulteriori pratiche burocratiche” dovute alle previste modifiche dei dazi nel Regno Unito e all'etichettatura.
Il 41,8% degli intervistati ha dichiarato che la Borgogna è la regione dove si concentrerà la domanda maggiore. I prestigiosi bianchi, però, hanno raggiungo livelli di prezzo insostenibili e il 14% degli intervistati si aspetta una correzione, principalmente sui marchi più speculativi. A questo proposito, pesa sulla Borgogna la mancanza di scorte, in particolare sull’annata 2021 di imminente uscita. Problema che affligge anche gli champagne. Il 40% ha indicato lo Champagne come la regione più richiesta. La maggioranza degli intervistati ha evidenziato un calo dell'offerta a fronte di una maggiore richiesta di millesimati. Lo Champagne si è rivelato negli ultimi tempi un “asset” alternativo tra i Fine Wine, con un incremento degli investimenti. Il Dom Perignon, uno dei più cari, è tra i brand più desiderati. Ma si assiste a un interesse crescente verso maison emergenti delle prestigiose bollicine francesi. In merito agli champagne, le rilevazioni di mercato dicono che spesso più che un investimento le bollicine francesi sono destinate ai piaceri della tavola e ai festeggiamenti.
Tornando alla Borgogna, il Domaine de la Romanée-Conti è il numero uno della regione. Ma il trading si concentra su Armand Rousseau e Domaine Leflaive due maison che catalizzano gli investimenti speculativi. Il Bordeaux, che un tempo dominava il mercato dei Fine Wine, aveva perduto terreno negli ultimi tempi, sotto la pressione di nuovi territori e nuove etichette, dovuti a una maggiore diversificazione dei portafogli degli investitori di passione. Il Bordeaux resta, tuttavia, uno dei favoriti, sostenuto da annate forti, qualità affidabile e valore. Il 7% degli intervistati prevede una ripresa per Bordeaux e prevede un aumento della domanda per la regione. L’attesa per l’En Primeur 2022 divide però la critica a metà, tra chi prevede un successo e chi no. Il Piemonte, con i Barolo, fa impazzire il mercato, “crazy” scrivono gli analisti. Tra gli intervistati c’è chi ha incluso anche la Toscana, la California (3,6%) e, infine, il whisky (1,8%).
Il 60% degli intervistati ha previsto che aumenterà nel 2023 l'indice Liv-ex Fine Wine 100, il benchmark, che rappresenta il movimento dei prezzi di 100 dei vini pregiati più ricercati sul mercato secondario, che include appunto i Borgogna Armand Rousseau e Domaine Leflaive. L'intervistato più ottimista prevede guadagni del 45% del Li-ex 100; il più pessimista prevede un calo del 28%. L’outlook delinea inoltre un crescente interesse da parte degli acquirenti di vini pregiati da Giappone, Taiwan, Singapore e Corea del Sud.
SFIDE DI MERCATO
Oltre il 54% degli intervistati ritiene che l'economia globale sarà la più grande sfida del mercato nel 2023. Il 30% ha osservato che una recessione economica globale e recessioni regionali avranno un impatto anche sul mercato dei vini di prestigio e il 20% si dichiara preoccupato per la volatilità valutaria. La seconda sfida più grande che il commercio mondiale di vino si aspetta sono i problemi logistici e della catena di approvvigionamento, con il 16% che menziona l'uno o l'altro nella sua risposta. Alcuni membri hanno sottolineato crescenti preoccupazioni per ”ulteriori pratiche burocratiche” dovute alle previste modifiche dei dazi nel Regno Unito e all'etichettatura.
MARCHI E REGIONI PIÙ RICHIESTI
Il 41,8% degli intervistati ha dichiarato che la Borgogna è la regione dove si concentrerà la domanda maggiore. I prestigiosi bianchi, però, hanno raggiungo livelli di prezzo insostenibili e il 14% degli intervistati si aspetta una correzione, principalmente sui marchi più speculativi. A questo proposito, pesa sulla Borgogna la mancanza di scorte, in particolare sull’annata 2021 di imminente uscita. Problema che affligge anche gli champagne. Il 40% ha indicato lo Champagne come la regione più richiesta. La maggioranza degli intervistati ha evidenziato un calo dell'offerta a fronte di una maggiore richiesta di millesimati. Lo Champagne si è rivelato negli ultimi tempi un “asset” alternativo tra i Fine Wine, con un incremento degli investimenti. Il Dom Perignon, uno dei più cari, è tra i brand più desiderati. Ma si assiste a un interesse crescente verso maison emergenti delle prestigiose bollicine francesi. In merito agli champagne, le rilevazioni di mercato dicono che spesso più che un investimento le bollicine francesi sono destinate ai piaceri della tavola e ai festeggiamenti.
BORDEAUX TRA I FAVORITI
Tornando alla Borgogna, il Domaine de la Romanée-Conti è il numero uno della regione. Ma il trading si concentra su Armand Rousseau e Domaine Leflaive due maison che catalizzano gli investimenti speculativi. Il Bordeaux, che un tempo dominava il mercato dei Fine Wine, aveva perduto terreno negli ultimi tempi, sotto la pressione di nuovi territori e nuove etichette, dovuti a una maggiore diversificazione dei portafogli degli investitori di passione. Il Bordeaux resta, tuttavia, uno dei favoriti, sostenuto da annate forti, qualità affidabile e valore. Il 7% degli intervistati prevede una ripresa per Bordeaux e prevede un aumento della domanda per la regione. L’attesa per l’En Primeur 2022 divide però la critica a metà, tra chi prevede un successo e chi no. Il Piemonte, con i Barolo, fa impazzire il mercato, “crazy” scrivono gli analisti. Tra gli intervistati c’è chi ha incluso anche la Toscana, la California (3,6%) e, infine, il whisky (1,8%).
I PREZZI E IL BENCHMARK
Il 60% degli intervistati ha previsto che aumenterà nel 2023 l'indice Liv-ex Fine Wine 100, il benchmark, che rappresenta il movimento dei prezzi di 100 dei vini pregiati più ricercati sul mercato secondario, che include appunto i Borgogna Armand Rousseau e Domaine Leflaive. L'intervistato più ottimista prevede guadagni del 45% del Li-ex 100; il più pessimista prevede un calo del 28%. L’outlook delinea inoltre un crescente interesse da parte degli acquirenti di vini pregiati da Giappone, Taiwan, Singapore e Corea del Sud.
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