L’analisi

Pictet AM: interesse per le azioni in Europa, Cina e mercati emergenti

Fabrizio Santin, Senior Investment Manager di Pictet Asset Management, fa il punto sull’asset allocation dopo il rialzo di gennaio, che potrebbe aver seguito, sempre che non si concretizzi uno scenario recessivo

di Stefano Caratelli 14 Febbraio 2023 08:00

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Interesse per l’azionario di Europa e Paesi Emergenti, Cina, e temi collegati come il settore lusso o minerario. Anche negli USA, alcune parti del mercato Growth, come i servizi di comunicazione, sono giudicati molto interessanti, ma nel breve termine, dopo la rapida accelerazione dei mercati a gennaio, è meglio propendere per un atteggiamento di attesa. Sono le indicazioni di Asset Allocation di Fabrizio Santin, Senior Investment Manager di Pictet Asset Management, secondo cui l’aspetto maggiormente positivo è però la progressiva stabilizzazione delle correlazioni bond-azioni che aiuta le strategie multi-asset. Ma è cruciale il superamento della ‘crioterapia’ antiinflazionistica delle Banche Centrali, perché anche se il ciclo economico è estremamente incerto, i passi avanti nella lotta all’inflazione sembrano andare finalmente nella giusta direzione.

EUROPA BENEFICIATA DALLA RIAPERTURA CINESE


L’esperto di Pictet AM sottolinea che l’Europa, in quanto orientata all’export, trae beneficio dalla riapertura della Cina, che nel 2023 dovrebbe crescere del 5%, ma anche di più se la riapertura avverrà senza intoppi. Per quanto riguarda le Banche Centrali, secondo Santin la Fed deve fare i conti con un mercato del lavoro che si mantiene solidissimo, mentre la BCE probabilmente continuerà con altri 50 punti base di rialzo a marzo, ma si intravede un miglioramento nelle diverse componenti dell’inflazione, soprattutto per alimentari ed energia. Il panorama delle valutazioni azionarie, e in particolar modo dei premi di rischio, è giudicato da Pictet AM coerente con un rallentamento dell’attività economica, ma non con uno scenario recessivo, che implicherebbe una discesa dei prezzi di almeno 15-20 punti percentuali.

LE TENSIONI CON GLI USA FANNO PERDERE SMALTO


I forti guadagni azionari e l’assestamento dei rendimenti obbligazionari dei paesi sviluppati di gennaio sono spiegati da Santin con diversi fattori: la forte discesa dei prezzi del gas e dell’elettricità in Europa, che trae beneficio anche dalla riapertura della Cina, che renderà possibile un maggior livello di consumi di beni e servizi. Il colosso asiatico è cresciuto di circa il 3%, mentre quest’anno dovrebbe rimbalzare al 5%, secondo gli economisti di Pictet AM, e se la riapertura avverrà senza intoppi, anche di più. Santin sottolinea che le economie di Cina e dei Mercati Emergenti asiatici sono le prime beneficiarie del nuovo corso politico, ma il ritorno di tensioni geopolitiche con gli USA sta togliendo smalto agli indici domestici, nelle ultime sessioni di mercato.

LA FED DEVE FARE I CONTI CON IL MERCATO DEL LAVORO


Ma anche in questa fase, alcune azioni, tipicamente quelle maggiormente rivolte all’aumento dei consumi, hanno performato particolarmente bene, come ad esempio il settore del lusso e il minerario. Fed e BCE hanno continuato a alzare i tassi ma attenuato i toni aggressivi. La Fed deve comunque fare i conti con un mercato del lavoro che si mantiene solidissimo, come mostrano gli oltre 500.000 posti creati a gennaio, mentre la BCE probabilmente continuerà con altri 50 punti a marzo, ma si intravede un miglioramento nelle diverse componenti dell’inflazione, soprattutto alimentari e energia, per cui ci sono elementi incoraggianti a dispetto della comunicazione che resta alquanto da “falco”.

OTTIMISTICHE LE ATTESE DI TAGLIO DEI TASSI


Ma gli indicatori di fiducia di consumatori e imprese sono in miglioramento, soprattutto in Europa, per cui all’esperto di Pictet AM sembrano ottimistiche le previsioni di tagli dei tassi sotto il 4% fin dalla seconda metà di quest’anno, mentre le parti lunghe delle curve dei rendimenti sembrano meglio prezzate. La stagione degli utili è contrastata: le aziende riescono a mantenere una marginalità accettabile, ma gli obiettivi per il resto dell’anno, dipenderanno dallo stato di salute del consumatore americano e dell’economia nel suo complesso.

VALUTAZIONI COERENTI CON UN RALLENTAMENTO, NON CON UNA RECESSIONE


Il panorama attuale delle valutazioni azionarie, e in particolar modo dei premi di rischio, secondo l’esperto di Pictet AM è coerente con un rallentamento economico, ma non con uno scenario recessivo che implicherebbe una discesa dei prezzi di almeno 15-20 punti percentuali. L’aspetto positivo, osserva Santin, è legato all’ancora scarso posizionamento degli investitori, il che potrebbe prolungare l’attuale intonazione positiva dei mercati finanziari.

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