Risiko SGR

Al fondo di private equity Fsi il 7,2% di Anima, il titolo vola a Piazza Affari

Avvio debole per i principali listini del Vecchio Continente, all’indomani del dato sull’inflazione Usa. A Milano sotto i riflettori Anima (+5,7%), dopo la cessione del 7,2% del capitale a Fsi, il fondo di Maurizio Tamagnini

di Fabrizio Arnhold 15 Febbraio 2023 09:20

financialounge -  Anima Sgr borse inflazione mercati tim
Le Borse europee iniziano la giornata di contrattazioni caute, all’indomani della chiusura contrastata di Wall Street, dopo il dato sull’inflazione Usa in calo ma più alto del previsto. A Milano il Ftse Mib apre a -0,01%, il Dax di Francoforte a +0,18%, il Cac 40 di Parigi a +0,12%, l’Ibex 35 di Madrid a +0,08% e il Ftse 100 di Londra a -0,23%. La Borsa di Tokyo archivia la giornata in calo, con l’indice Nikkei a -0,37%, sui timori degli investitori per una nuova stretta dalla Fed.

A PIAZZA AFFARI FOCUS SU ANIMA


Sul listino milanese da seguire Anima (+5,8%), dopo che Mediobanca ha avviato, in qualità di intermediario, una procedura di reverse accaccelerated bookbuilding per rilevare il 7,2%, per conto di un investitore finanziario. Secondo quanto riportato dall’agenzia Radiocor si tratta di Fsi, il fondo di private equity di Maurizio Tamagnini che ha acquistato 24.979.358 azioni ordinarie, per un esborso complessivo di circa 108,7 milioni. Non è prevista un’Opa per almeno 12 mesi. Focus anche su Tim (+0,8%), che ha chiuso il 2022 con ricavi ebitda superiori alle attese. Il 24 febbraio il cda deciderà sull’offerta non vincolante presentata da Kkr per la rete.

TASSI USA PIÙ ALTI A LUNGO


Gli investitori temono che, dopo il dato sull’inflazione Usa (in aumento del 6,4% annuo dal 6,5% di dicembre), la Federal Reserve decida di mantenere un atteggiamento più restrittivo per più tempo, con il rischio di una recessione. Attesi oggi, sempre in Usa, i dati sulle richieste mutui degli Stati Uniti e quelli sulle vendite al dettaglio a gennaio. Nel pomeriggio saranno diffusi anche i numeri sulla produzione industriale a gennaio e sulle scorte settimanali di petrolio.

PETROLIO IN CALO


Scende il prezzo del petrolio, con il Wti che scambia a 78,20 dollari al barile (-1,09%) e il Brent a 84,72 dollari al barile (-1%), in attesa del dato sulle scorte negli Stati Uniti, aumentano le preoccupazioni per una domanda di carburante più debole. Sul fronte valutario, l’euro perde terreno nei confronti del biglietto verde, a 1,07081 dollari. Oggi, 15 febbraio, entra in vigore il price cap sul gas a 180 euro a megawattora, il prezzo attuale è praticamente a un terzo, pari a 53 euro a megawattora. Lo spread apre poco mosso a 179 punti, rendimento decennale cala al 4,21%.

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