Finanza sostenibile

Report 'Don’t bank on the bomb': Etica Sgr società esemplare per l’impegno sulle armi nucleari

Un rapporto curato dalla ONG PAX insieme ad ICAN, organizzazione premio Nobel per la Pace 2017, posiziona Etica Sgr nella ristretta cerchia di realtà che non investono in produttori di armi nucleari: la cosiddetta “Hall of Fame”

di Anna Patti 17 Febbraio 2023 14:25

financialounge -  ESG Etica Sgr finanza sostenibile Ugo Biggeri
Don’t bank on the bomb (“non investire nella bomba”) è il nome dell’iniziativa proposta dal Premio Nobel per la pace ICAN (Campagna internazionale per l’abolizione delle armi nucleari) e della Ong olandese Pax. Il Rapporto 2022 di Don’t bank on the bomb si intitola “Risky Returns” e analizza i dati pubblici delle aziende che producono armi nucleari e delle istituzioni finanziarie che hanno investito nel settore.

I DATI


Secondo lo studio sono 24 le aziende che producono armi nucleari e 306 le istituzioni finanziarie che hanno investito in questo settore con oltre 746 miliardi di dollari tra gennaio 2020 e luglio 2022. La produzione contribuisce a ingrandire gli arsenali nucleari di Cina, Francia, India, Russia, Regno Unito, Stati Uniti, Israele, Pakistan e Corea del Nord.

LE ISTITUZIONI FINANZIARIE CHE NON INVESTONO IN ARMI


Il report sottolinea chiaramente l’impatto sociale delle istituzioni finanziarie che non investono e non sostengono finanziariamente le aziende produttrici di armi di distruzione di massa. Tra queste società viene citata Etica Sgr come esempio positivo per l’impegno profuso durante la Prima Conferenza delle Parti del Trattato sulla proibizione delle armi nucleari tenutasi a Vienna nel 2022.

L’IMPEGNO DI ETICA SGR


L’attività di Etica Sgr è ampiamente documentata nel report di ICAN e PAX. Viene specificato il ruolo della Sgr italiana in occasione della Conferenza delle Parti a Vienna in cui il presidente di Etica Sgr, Ugo Biggeri, ha letto, davanti ai delegati di tutto il mondo, la “Dichiarazione degli investitori”, scritta da Etica Sgr insieme a ICAN, e sottoscritta da numerosi investitori internazionali. La Dichiarazione incoraggia di Stati Membri del trattato a chiedere che le imprese statali e private operanti all’interno delle loro giurisdizioni mettano al bando un’ampia gamma di attività legate alle armi nucleari tra cui l’uso, la minaccia dell’uso, lo sviluppo, il possesso e lo stoccaggio. Inoltre si incoraggiano tutte le attività di assistenza alle vittime e la bonifica di ambienti contaminati da armi nucleari anche a causa di test e sperimentazioni.

IL NO ALLA GUERRA DI ETICA SGR


Da sempre Etica Sgr ha assunto una posizione chiara sulla guerra nella convinzione che il settore degli armamenti non possa in alcun modo generare impatti positivi per la collettività. Proprio per questo in 23 anni di storia i fondi di Etica Sgr, grazie alla selezione ESG, non hanno mai investito in società coinvolte nella produzione, utilizzo, manutenzione, distribuzione e stoccaggio di armi controverse o di loro parti chiave. Non solo i fondi non investono neanche in società che producono armi convenzionali, loro parti chiave o altri prodotti o servizi destinati a uso militare. Questo rigore per Etica Sgr ha un valore enorme e non è negoziabile, neanche in contesti complessi come quello attuale.

LA NORMATIVA INTERNAZIONALE CONTRO LE ARMI NUCLEARI


Il settore finanziario può promuovere la normativa internazionale contro le armi nucleari anche in forza dell’entrata in vigore del TPNW nel gennaio 2021. Promuovendo il disinvestimento, i produttori di armi nucleari sono incentivati a modificare le loro strategie commerciali, diminuendo la produzione di armi di distruzione di massa. Pertanto per gli Stati dotati di armi nucleari sarà più difficile mantenere e ampliare il proprio arsenale.

LE SOCIETÀ PRODUTTRICI DI ARMI


Secondo il Rapporto, Northrop Grumman è la società più attiva al mondo nell’ambito delle armi nucleari, con almeno 24,3 miliardi di dollari in contratti attivi. Anche Aerojet Rocketdyne, BAE Systems, Boeing, Lockheed Martin e Raytheon Technologies detengono contratti multimiliardari per la produzione e/o lo stoccaggio di armi nucleari. Molti produttori di armi nucleari producono anche armi convenzionali e nel 2022 hanno visto aumentare il valore delle loro scorte, anche a seguito dell’annuncio da parte degli Stati della NATO di un aumento significativo della spesa per la difesa, come conseguenza dell’invasione della Russia in Ucraina.

LE AZIENDE FINANZIARIE CHE INVESTONO IN ARMI


Il rapporto evidenzia inoltre che le aziende del settore finanziario detengono asset nelle aziende produttrici di armi nucleari per oltre 746 miliardi di dollari, un aumento di 61,5 miliardi di dollari rispetto al dato del 2021. Il risultato potrebbe essere dovuto a un incremento del valore del totale delle azioni, cresciuto di 108,5 miliardi di dollari. Il dato positivo che emerge dal report 2022 è la riduzione degli investimenti a lungo termine nelle società appartenenti all’industria degli armamenti nucleari.  I dati mostrano un calo di 45,9 miliardi di dollari di prestiti e finanziamenti. Questo potrebbe voler dire che un numero crescente di investitori ritiene che la produzione di armi nucleari non sia un mercato attraente nel lungo periodo e considera le aziende coinvolte come un rischio da evitare.

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