Fisco

Superbonus, ecco cosa succede dopo il blocco della cessione del credito

Il nuovo decreto entra in vigore da oggi, venerdì 17 febbraio, e vieta la cessione del decreto e lo sconto in fattura. Dovrebbero essere salvi gli interventi di chi ha già presentato la Cilas e ha effettuato almeno il 30% dei lavori

di Fabrizio Arnhold 17 Febbraio 2023 15:20

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Superbonus, cambia tutto. Il governo ha deciso di bloccare lo sconto in fattura e la cessione del credito. Resta la possibilità di eseguire i lavori a proprie spese e procedere poi alla detrazione fiscale. Un’opzione che non sarà più alla portata ti tutti, dal momento che servirà avere un reddito elevato per, eventualmente, portare in detrazione queste spese.

COSA CAMBIA DA OGGI


Per i bonus che matureranno da ora in poi non si potrà più ottenere lo sconto in fattura e non sarà possibile neanche cedere i crediti. Resta la possibilità di detrarre nella dichiarazione dei redditi. La decisione è stata presa ieri, giovedì 16 febbraio, nel Consiglio dei ministri. Per il governo era necessario agire perché la situazione era “quasi fuori controllo”, con ripercussioni importanti sul debito pubblico.

PER CHI HA GIÀ AVVIATO I LAVORI


Prendiamo in esame la prima situazione, quella di chi ha già iniziato i lavori, ha eseguito almeno una cessione a Sal (Stato avanzamento lavori), dopo aver effettuato già il 30% delle opere. In questo caso non ci dovrebbero essere problemi con le cessioni del credito e, quindi, con la chiusura del cantiere.

PER CHI HA PRESENTATO LA CILAS


Situazione diversa per i condomini o per i proprietari che hanno depositato la Cilas (la Comunicazione di inizio lavori) ma non hanno ancora avviato i lavori. Anche in questo caso, però, si potrà cedere il credito, ma il rischio è quello di non trovare banche che vogliano farsene carico, considerando la situazione in evoluzione. Chi non ha ancora presentato la Cilas, infine, non potrà più cedere il credito.

IL SUPERBONUS RESTA (PER POCHI)


Formalmente il Superbonus non viene abolito. Resta ma diventa, di fatto, una misura riservata a pochi, ossia alle persone con un reddito elevato, in grado di evitare l’incapienza fiscale. Per le villette si ricorre, invece, al quoziente familiare con valori bassi, incompatibili con l’importo delle detrazioni di cui eventualmente si vorrebbe godere. Il blocco delle cessione dei crediti metterebbe a rischio circa 25mila imprese edili che rischiano così di fallire.

L’ANCE: “DECISO DI AFFOSSARE FAMIGLIE E IMPRESE”


"Se, come sembra in queste ore, il governo bloccherà per sempre la cessione di nuovi crediti da bonus senza aver individuato prima una soluzione per sbloccare quelli in corso vorrà dire che si è deciso di affossare famiglie e imprese in nome di non si sa quale ragion di Stato”, ha scritto la presidente dell'Ance Federica Brancaccio in un post su Facebook.

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