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'L’inflazione crollerà in Europa e Regno Unito, ma i tassi saliranno ancora'

Columbia Threadneedle Investments vede prezzi al consumo scendere verso il 3% per la fine anno ma la BCE e la Bank of England manterranno una politica restrittiva in presenza di una forte inflazione salariale

di Stefano Caratelli 22 Febbraio 2023 12:47

financialounge -  Columbia Threadneedle Europa inflazione mercati Regno Unito
Le prospettive di crescita e inflazione sono nettamente migliorate nel Regno Unito e in Europa, soprattutto grazie al crollo dei prezzi del gas e i prezzi al consumo dovrebbero scendere verso il 3% entro fine anno nelle due aree. Ma la presenza di forte inflazione salariale implica che Banca d'Inghilterra e BCE manterranno comunque una politica monetaria restrittiva. L'Europa beneficerà anche del miglioramento delle prospettive di crescita globale, dopo dati su consumi e occupazione in USA straordinariamente solidi mentre la Cina sta godendo del rimbalzo per l’allentamento del lockdown.

VERSO LA RIPRESA DEI CONSUMI ANCHE IN EUROPA


Sono le indicazioni del “weekly market outlook” di Steven Bell, Chief Economist EMEA di Columbia Threadneedle Investments, secondo cui il calo dell'inflazione aumenterà la fiducia e dovrebbe far sì che i consumatori europei inizino ad attingere ai loro “salvadanai da covid” e ulteriormente rafforzati dalla prospettiva di un'impennata dei prezzi dell'energia che hanno indotto a risparmiare di più. Al contrario, gli statunitensi hanno avuto la forza di spendere maggiormente, utilizzando gli stessi salvadanai di Covid.

INFLAZIONE IN CALO IN EUROZONA E REGNO UNITO


Attualmente l’esperto di Columbia ritiene che l'inflazione scenda verso il 3% entro la fine dell'anno nel Regno Unito e in Europa con un impatto particolarmente forte nel primo caso, e si aspetta che il Cancelliere, Jeremy Hunt, elimini l'aumento del tetto massimo dei prezzi dell'energia, a 3.000 sterline, precedentemente previsto a partire da aprile, portando i prezzi effettivi più vicini alle 2.000 sterline. Il clima mite è in parte responsabile, ma i prezzi del gas in Europa e nel Regno Unito sono scesi anche per il prossimo inverno.

BENEFICIO DEL CALO DEL GAS SUI DEFICIT PUBBLICI


Dall'inizio di dicembre, sottolinea Bell, si sono infatti dimezzati, grazie a forze della domanda e dell'offerta che stanno funzionando bene. Anche i deficit pubblici ne beneficeranno. La Germania ha stanziato l'incredibile cifra di 200 miliardi, pari al 5% del PIL, per il piano di prezzi energetici, ma dovrebbe spenderne solo una frazione, anche grazie alla campagna per ridurre del 20% l'utilizzo di elettricità e gas che ha avuto molto successo. E la riduzione della domanda nel più grande mercato europeo riduce i prezzi ovunque.

L’INFLAZIONE SALARIALE COSTRINGERA’ A MANTENERE LA STRETTA


Quindi, un'inflazione più bassa significa tassi d'interesse più bassi? La risposta di Bell è “Purtroppo, no”. L’esperto di Columbia spiega che un'inflazione salariale più forte costringe Banca d'Inghilterra e BCE a mantenere una politica monetaria rigida. È possibile che la recessione immobiliare nel Regno Unito porti a un aumento della disoccupazione, ma l'allentamento dell’inflazione compenserà. L'inflazione salariale era relativamente bassa in Europa, ma di recente ha subito una forte accelerazione, e anche i tassi dei mutui sono aumentati nell'area euro, sebbene l'impatto non sia così forte come nel Regno Unito.

RITORNO DEL TURISMO CINESE E AMERICANO


Anche l'Europa beneficerà comunque del miglioramento delle prospettive di crescita globale. Inizialmente, Columbia si aspettava che gli USA sarebbero entrati in recessione, ma i recenti dati sulla spesa dei consumatori e sull'occupazione sono stati straordinariamente solidi. E anche la Cina sta godendo del rimbalzo dall'allentamento delle misure covid. Bell si aspetta di vedere code di turisti cinesi fuori dalle vetrine di LVMH a Parigi e di sentire più accenti americani sui campi da golf in Scozia.

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