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Pictet Asset Management: “Rendimento superiore al 10% nei prossimi 5 anni per le azioni giapponesi”

È probabile che il ritorno dell'inflazione in Giappone stimoli ulteriormente la normalizzazione della politica monetaria e dia il via a una rivalutazione del suo mercato azionario

di Francesco Rapetti 22 Febbraio 2023 09:46

financialounge -  azionario Giappone Banca del Giappone giappone mercati Pictet
Sam Perry, Senior Investment Manager e Steve Donzé, Senior Macro Strategist di Pictet Asset Management, partendo dall’analisi economica fornita dal Senior Economist Nikolay Markov, hanno realizzato un documento che accende i fari sul Giappone che sembra finalmente essersi scrollato di dosso la deflazione, con un rafforzamento dello yen e un rialzo dei mercati azionari dopo due decenni di stagnazione di prezzi e stipendi.

L’INFLAZIONE E LE MOSSE DELLA BoJ


Ci sono diverse prove che indicano un aumento delle pressioni inflazionistiche. Dalla salsa di soia alla birra, dagli elettrodomestici agli skipass, l'economia giapponese vede aumentare i prezzi di beni e servizi su tutta la linea. A dicembre, l'inflazione core ha raggiunto il massimo degli ultimi 41 anni (3,7%). Di conseguenza, la Bank of Japan (BoJ) sta iniziando a porre le basi per l'interruzione della sua controversa politica di controllo della curva dei rendimenti (Yield Curve Control, YCC), una misura di stimolo economico che mira a raggiungere in modo sostenibile un'inflazione del 2%.

LA YIELD CURVE CONTROL (YCC)


Introdotta nel 2016, la YCC consente alla BoJ di acquistare un numero illimitato di titoli di Stato al fine di mantenere i rendimenti decennali in una fascia di movimento ridotta, attorno allo zero. Un tempo elogiata per la sua originalità, questa politica ha in seguito destato critiche per avere distorto la curva dei rendimenti, drenato liquidità dal mercato e portato a un crollo dello yen che ha gonfiato il costo delle importazioni di materie prime.

IL RENDIMENTO OBBLIGAZIONARIO


A dicembre, la banca centrale ha improvvisamente cambiato rotta e intrapreso il primo passo verso un'uscita dall'YCC e, successivamente, dalla sua politica di tassi d’interesse negativi. Ha quindi permesso al rendimento obbligazionario decennale di oscillare di 50 punti base in più o in meno intorno al suo obiettivo dello 0%: una fascia più ampia rispetto alla precedente (25 pb).

LE POSSIBILI PROSSIME MOSSE DELLA BoJ


Secondo Pictet, la BoJ alzerà gradualmente (in due o tre fasi) il limite superiore dei rendimenti a 10 anni (attualmente allo 0,50%) prima di abbandonare definitivamente questa politica. Secondo l’asset manager, inoltre, la banca centrale seguirà questo percorso di normalizzazione indipendentemente da chi, ad aprile, prenderà il posto dell'attuale Governatore, Haruhiko Kuroda. E gli investitori stranieri dovrebbero prendere nota.

IL GIAPPONE VERSO UNA CRESCITA ROBUSTA


La combinazione di normalizzazione della politica monetaria e inflazione contenuta è un mix che rafforza le azioni giapponesi. I tassi reali sono destinati a rimanere negativi; per questa ragione l'economia giapponese dovrebbe registrare quest'anno il tasso di crescita più elevato di tutto il mondo sviluppato (+1,5%), alimentato dall'aumento degli investimenti e della spesa da parte di aziende e famiglie con grande disponibilità di liquidità. In queste condizioni, gli investitori possono aspettarsi un'accelerazione della crescita degli utili societari e un incremento dei multipli. Tutto questo suggerisce che le azioni giapponesi dovrebbero essere presenti in misura maggiore in un portafoglio azionario globale.

DIVERSIFICARE CON LE AZIONI GIAPPONESI


Gli investitori internazionali hanno sottopesato le azioni giapponesi a partire dal 2005, ma l'allocazione in questo comparto sta iniziando a riavvicinarsi alla ponderazione del benchmark. Pictet prevede che le previsioni a lungo termine suggeriscono che si tratta di un cambiamento sensato. Nei prossimi cinque anni, l’asset manager prevede un rendimento annuo delle azioni giapponesi superiore al 10%, arrivando a sovraperformare le azioni statunitensi e quasi pareggiando i rendimenti delle azioni emergenti (in dollari), ma con una volatilità molto inferiore.

RENDIMENTO ANNUO SUPERIORE AL 10%


Ciò è in larga parte dovuto all'apprezzamento dello yen previsto per il periodo in esame, ma riflette anche il potere di spesa del cosiddetto "Japan Inc" (termine che indica il sistema economico moderno, altamente centralizzato, di questo Paese e la sua strategia di sviluppo guidata dalle esportazioni) e il suo impatto sui rendimenti.

CONCLUSIONI


Le aziende del Paese dispongono di abbondante liquidità. Il rapporto tra flusso di cassa e ricavi si attesta al livello massimo raggiunto da oltre mezzo secolo e le aziende continuano a generare liquidità con livelli di free cash flow da record.

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