L'analisi
Per investire in un mondo che cambia GS Asset Management raccomanda una solida gestione del rischio
Goldman Sachs Asset Management non si fossilizza sulle classificazioni value/growth o sui settori ma predilige società caratterizzate da efficienza operativa e bilanci sani, indipendentemente dal business o dallo stile
di Leo Campagna 25 Febbraio 2023 08:10
La deglobalizzazione, la digitalizzazione, la decarbonizzazione, la destabilizzazione e i fattori demografici. Sono cinque sviluppi strutturali chiave che, a detta di Goldman Sachs Asset Management, innescheranno un cambiamento profondo. Gli investitori che intendessero cogliere le opportunità create da questi cambiamenti, rafforzando al contempo i portafogli contro le turbolenze del mercato - spiega Maria Vassalou, PhD, Co-Chief Investment Officer, Multi-Asset Solutions di Goldman Sachs Asset Management - devono ricorrere ad un nuovo approccio radicato in una visione più universale dell’asset allocation, con una maggiore attenzione al rischio.
L’analisi dell’esperta parte dalle conseguenze delle crescenti tensioni tra Washington e Pechino che hanno spinto entrambi i Paesi verso una maggiore autosufficienza nei settori chiave. Un trend che potrebbe tradursi in politiche economiche più centralizzate, in cui l’intervento statale svolgerà un ruolo importante, direttamente o indirettamente, attraverso incentivi e disincentivi per decisori e aziende. “Questo mondo, che sta diventando sempre più regionalizzato e polarizzato, potrebbe propiziare una nuova ondata di reindustrializzazione, in cui la politica fiscale e gli interventi dei governi forniscono incentivi per investire in determinati settori. Potrebbe trattarsi di un’ancora di salvezza per i Paesi che si sono spinti un po’ troppo in là nella specializzazione, un processo che ha creato vulnerabilità economiche regionali e specifiche per Paese e disparità di reddito aggravate”, fa sapere Vassalou.
“In molti casi, prevediamo che cambino i modelli commerciali e le alleanze. In particolare, riteniamo che il controllo delle materie prime, al di là dell’energia, sarà un fattore cruciale per le alleanze politiche e una fonte di influenza economica e geopolitica”, sottolinea l’esperta di Goldman Sachs Asset Management che poi rivolge l’attenzione ai fattori di rischio. Si pensi al petrolio e alle altre materie prime, in larga misura trattati in dollari, e alle pressioni sui bilanci dei Paesi che hanno visto le proprie valute deprezzarsi bruscamente rispetto a quella statunitense.
Inoltre, gli asset a cui gli investitori si rivolgono principalmente per ottenere una sicurezza relativa e una riduzione del rischio continuano ad essere i Treasury statunitensi, una preferenza che sostiene a sua volta la domanda globale di dollari USA. Secondo Vassalou la forza del biglietto verde rappresenta una sfida anche per i mercati sviluppati. Se l’euro, lo yen e la sterlina britannica dovessero continuare a indebolirsi significativamente in futuro, argomenta l’esperta, le banche centrali potrebbero essere costrette a intervenire vendendo dollari per ripristinare la stabilità dei tassi di cambio e aiutare a contrastare l’inflazione.
Nel frattempo, l’era dei tassi d’interesse quasi a zero è finita e oggi, dopo decenni, anche le obbligazioni governative di alta qualità offrono rendimenti interessanti. “Chi dispone di liquidità potrà acquistare attivi di qualità a valutazioni interessanti quando gli investitori che hanno fatto ricorso a una leva eccessiva saranno costretti a vendere. Per gli investitori capaci di adattarsi e rimanere flessibili, le sfide e i cambiamenti di oggi offrono potenziali opportunità in tutti i settori e in tutte le aree geografiche”, specifica l’esperta di Goldman Sachs Asset Management.
Opportunità da ricercare non tanto sulla base di classificazioni value/growth o settoriali quanto piuttosto tramite la rigorosa analisi di aziende caratterizzate da efficienza operativa e bilanci sani, indipendentemente dal business o dallo stile. L’ulteriore aggiunta di allocazioni nei mercati privati può fornire una diversificazione ancora maggiore. “Gli investitori avranno accesso a nuove opportunità, ma per muoversi in questo scenario d’investimento sarà fondamentale disporre di una solida gestione del rischio”, conclude la Co-Chief Investment Officer, Multi-Asset Solutions di Goldman Sachs Asset Management.
UNA NUOVA EDIZIONE DELL’INDUSTRIALIZZAZIONE
L’analisi dell’esperta parte dalle conseguenze delle crescenti tensioni tra Washington e Pechino che hanno spinto entrambi i Paesi verso una maggiore autosufficienza nei settori chiave. Un trend che potrebbe tradursi in politiche economiche più centralizzate, in cui l’intervento statale svolgerà un ruolo importante, direttamente o indirettamente, attraverso incentivi e disincentivi per decisori e aziende. “Questo mondo, che sta diventando sempre più regionalizzato e polarizzato, potrebbe propiziare una nuova ondata di reindustrializzazione, in cui la politica fiscale e gli interventi dei governi forniscono incentivi per investire in determinati settori. Potrebbe trattarsi di un’ancora di salvezza per i Paesi che si sono spinti un po’ troppo in là nella specializzazione, un processo che ha creato vulnerabilità economiche regionali e specifiche per Paese e disparità di reddito aggravate”, fa sapere Vassalou.
IL CONTROLLO DELLE MATERIE PRIME
“In molti casi, prevediamo che cambino i modelli commerciali e le alleanze. In particolare, riteniamo che il controllo delle materie prime, al di là dell’energia, sarà un fattore cruciale per le alleanze politiche e una fonte di influenza economica e geopolitica”, sottolinea l’esperta di Goldman Sachs Asset Management che poi rivolge l’attenzione ai fattori di rischio. Si pensi al petrolio e alle altre materie prime, in larga misura trattati in dollari, e alle pressioni sui bilanci dei Paesi che hanno visto le proprie valute deprezzarsi bruscamente rispetto a quella statunitense.
GLI IMPATTI DELLA FORZA DEL DOLLARO USA
Inoltre, gli asset a cui gli investitori si rivolgono principalmente per ottenere una sicurezza relativa e una riduzione del rischio continuano ad essere i Treasury statunitensi, una preferenza che sostiene a sua volta la domanda globale di dollari USA. Secondo Vassalou la forza del biglietto verde rappresenta una sfida anche per i mercati sviluppati. Se l’euro, lo yen e la sterlina britannica dovessero continuare a indebolirsi significativamente in futuro, argomenta l’esperta, le banche centrali potrebbero essere costrette a intervenire vendendo dollari per ripristinare la stabilità dei tassi di cambio e aiutare a contrastare l’inflazione.
INVESTIRE IN UN MONDO CHE CAMBIA
Nel frattempo, l’era dei tassi d’interesse quasi a zero è finita e oggi, dopo decenni, anche le obbligazioni governative di alta qualità offrono rendimenti interessanti. “Chi dispone di liquidità potrà acquistare attivi di qualità a valutazioni interessanti quando gli investitori che hanno fatto ricorso a una leva eccessiva saranno costretti a vendere. Per gli investitori capaci di adattarsi e rimanere flessibili, le sfide e i cambiamenti di oggi offrono potenziali opportunità in tutti i settori e in tutte le aree geografiche”, specifica l’esperta di Goldman Sachs Asset Management.
FONDAMENTALE UNA SOLIDA GESTIONE DEL RISCHIO
Opportunità da ricercare non tanto sulla base di classificazioni value/growth o settoriali quanto piuttosto tramite la rigorosa analisi di aziende caratterizzate da efficienza operativa e bilanci sani, indipendentemente dal business o dallo stile. L’ulteriore aggiunta di allocazioni nei mercati privati può fornire una diversificazione ancora maggiore. “Gli investitori avranno accesso a nuove opportunità, ma per muoversi in questo scenario d’investimento sarà fondamentale disporre di una solida gestione del rischio”, conclude la Co-Chief Investment Officer, Multi-Asset Solutions di Goldman Sachs Asset Management.