L'apertura dei mercati
Borse in rosso su timori per rialzo tassi
Partenza negativa per i listini europei, frenati dai timori per i rialzi dei tassi di interesse da parte delle banche centrali. Attesa per i dati sull’inflazione di Francia e Germania e l’indice di fiducia dei consumatori Usa
di Antonio Cardarelli 28 Febbraio 2023 09:16

Avvio complicato nell’ultima seduta del mese per le Borse europee. L’indice Ftse Mib di Piazza Affari cede lo 0,4%. In rosso anche Francoforte (-0,5%) e Londra (-0,3%). Spread tra Btp e Bund in aumento a 188 punti con il rendimento del titolo decennale italiano al 4,52%.
Nella seconda seduta della settimana investitori ancora concentrati su quanto accade negli Usa sui tassi d’interesse. Al momento il mercato sembra dare per scontato il superamento della soglia del 5% da parte della Federal Reserve per contrastare l’inflazione. Il rischio, come sottolineato dagli economisti, è di far piombare l’economia in una pesante recessione, anche se al momento i dati macro sembrano inviare segnali incoraggianti. Nella seduta di ieri i tre principali indici di Wall Street hanno chiuso in positivo, ma resta comunque un febbraio pesante quello che andrà a chiudersi oggi. Sullo sfondo restano le tensioni tra Cina e Usa, con Washington che accusa Pechino di aggirare le sanzioni contro la Russia.
In Europa il nemico numero uno resta, come negli Usa, l’inflazione. In vista della prossima riunione di maggio Christine Lagarde, presidente della Bce, non si è sbilanciata sulle prossime mosse, ma è probabile un rialzo di altri 50 punti base. Il focus è sui dati relativi all’inflazione, con gli analisti che cominciano a credere che la frenata decisiva non si vedrà prima del 2024. Storicamente, come spiega Antonio Tognoli di Cfo Sim, è più difficile percorrere l’ultimo miglio – dal 3% al 2% - piuttosto che far abbassare l’inflazione da livelli di partenza più alti.
Sul fronte dei dati macro, dagli Usa alle 16 è in agenda l'indice di fiducia dei consumatori a febbraio mentre in Europa si aspettano i dati sull’inflazione di Francia e Germania. Sui mercati asiatici si è chiuso un febbraio che ha visto l’indice Msci Asia-Pacifico cedere circa il 7%, cancellando così i rialzi del mese precedente. Tokyo ha chiuso in leggero rialzo (Nikkei +0,08%). Dati contrastanti dalle Borse cinesi, con Shanghai che guadagna lo 0,66% e Hong Kong che cede lo 0,67%. Sul mercato dei cambi, l’euro passa di mano a 1,0585 dollari (da 1,0590 ieri in chiusura). In rialzo il petrolio con il Wti di aprile a 76,24 dollari al barile (+0,74%) e il Brent a 82,98 dollari (+0,64%). Sale dell’1,2% a 48 euro al megawattora il prezzo del gas naturale ad Amsterdam.
TASSI FEDERAL RESERVE
Nella seconda seduta della settimana investitori ancora concentrati su quanto accade negli Usa sui tassi d’interesse. Al momento il mercato sembra dare per scontato il superamento della soglia del 5% da parte della Federal Reserve per contrastare l’inflazione. Il rischio, come sottolineato dagli economisti, è di far piombare l’economia in una pesante recessione, anche se al momento i dati macro sembrano inviare segnali incoraggianti. Nella seduta di ieri i tre principali indici di Wall Street hanno chiuso in positivo, ma resta comunque un febbraio pesante quello che andrà a chiudersi oggi. Sullo sfondo restano le tensioni tra Cina e Usa, con Washington che accusa Pechino di aggirare le sanzioni contro la Russia.
INFLAZIONE IN EUROPA E BCE
In Europa il nemico numero uno resta, come negli Usa, l’inflazione. In vista della prossima riunione di maggio Christine Lagarde, presidente della Bce, non si è sbilanciata sulle prossime mosse, ma è probabile un rialzo di altri 50 punti base. Il focus è sui dati relativi all’inflazione, con gli analisti che cominciano a credere che la frenata decisiva non si vedrà prima del 2024. Storicamente, come spiega Antonio Tognoli di Cfo Sim, è più difficile percorrere l’ultimo miglio – dal 3% al 2% - piuttosto che far abbassare l’inflazione da livelli di partenza più alti.
PETROLIO E GAS IN RIALZO
Sul fronte dei dati macro, dagli Usa alle 16 è in agenda l'indice di fiducia dei consumatori a febbraio mentre in Europa si aspettano i dati sull’inflazione di Francia e Germania. Sui mercati asiatici si è chiuso un febbraio che ha visto l’indice Msci Asia-Pacifico cedere circa il 7%, cancellando così i rialzi del mese precedente. Tokyo ha chiuso in leggero rialzo (Nikkei +0,08%). Dati contrastanti dalle Borse cinesi, con Shanghai che guadagna lo 0,66% e Hong Kong che cede lo 0,67%. Sul mercato dei cambi, l’euro passa di mano a 1,0585 dollari (da 1,0590 ieri in chiusura). In rialzo il petrolio con il Wti di aprile a 76,24 dollari al barile (+0,74%) e il Brent a 82,98 dollari (+0,64%). Sale dell’1,2% a 48 euro al megawattora il prezzo del gas naturale ad Amsterdam.
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