L'analisi

Columbia Threadneedle Investments vede allontanarsi i timori di recessione

Steven Bell, Chief Economist EMEA di Columbia Threadneedle Investments, analizza i recenti dati economici e prevede prospettive più rosee per le azioni europee

di Anna Patti 1 Marzo 2023 19:00

financialounge -  Azioni europee Columbia Threadneedle Investments recessione Steven Bell
I recenti dati economici si sono dimostrati solidi in tutto il mondo, grazie alla riapertura della Cina, al calo dei prezzi del gas in Europa e ai buoni dati sull'occupazione e sulla spesa dei consumatori negli Stati Uniti. I dati allontanano la paura di una recessione imminente.

ANCORA DEBOLI LE AZIONI USA


Il mese di febbraio è stato ancora debole per le azioni USA e i mercati emergenti sono andati anche peggio. L’indice MSCI ha registrato una sotto performance di quasi il 9 % sotto il suo picco relativo a metà gennaio.

L’ANDAMENTO DEL MERCATO AZIONARIO


Steven Bell, Chief Economist EMEA di Columbia Threadneedle Investments, sostiene che per valutare l’andamento del mercato azionario si debba tenere conto di due aspetti principali: dati statunitensi più solidi comportano una stretta più forte da parte della Federal Reserve e tassi di interesse più elevati risultano negativi per le azioni. Inoltre va considerato che il passaggio da un’economia più forte a utili più solidi potrebbe funzionare al momento ma il mercato del lavoro estremamente rigido implica che i margini siano sotto pressione. Quasi tutti i titoli dello S&P500 hanno comunicato i risultati dell'ultimo trimestre del 2022 e, nonostante una crescita dei ricavi vicina al 6% rispetto a un anno fa, gli utili sono scesi del 4%. Si nota dunque una forte compressione dei margini.

CATTIVE NOTIZIE SUL FRONTE INFLAZIONE


Purtroppo, osserva l’analista di Columbia Threadneedle Investments, le cattive notizie riguardo l’inflazione fanno vacillare le speranze che il calo dei prezzi delle materie prime e l'allentamento dei vincoli alle forniture dei beni potessero condurre ad un circolo virtuoso di disinflazione, in modo che la Fed potesse tornare verso il suo obiettivo del 2% senza una recessione. Questo scenario non è del tutto escluso ma secondo Columbia la recessione negli Stati Uniti è soltanto rimandata.

I DATI ECONOMICI EUROPEI


I numeri per quanto riguarda l’Europa sono contrastanti. Gli ultimi dati sul PIL della Germania hanno registrato una contrazione nel quarto trimestre del 2022, con un forte calo della spesa per i consumi discrezionali. Nonostante ciò le prospettive future sono rosee grazie al calo dei prezzi del gas naturale. E’ migliorata la fiducia dei consumatori e delle imprese e anche i deficit di bilancio sono più sani. La Germania ha stanziato 200 miliardi di euro per il programma di sostegno ai prezzi dell’energia: si tratta del 5% del PIL e sembra che ne servirà soltanto una parte.

PROSPETTIVE POSITIVE PER L’EUROPA


Secondo l’esperto di Columbia Threadneedle Investments i prezzi dell’energia rimarranno più alti del periodo precedente all’invasione dell’Ucraina da parte della Russia e l’aumento dei tassi d’interesse frenerà l’economia, soprattutto nel Regno Unito attraverso il mercato immobiliare. Nonostante questo le prospettive generali sono migliorate.

LE AZIONI EUROPEE


A differenza degli Stati Uniti, le società europee non subiscono la stessa compressione dei margini. Anzi, gli utili del quarto trimestre hanno battuto nettamente quelli degli Stati Uniti, dice Steven Bell, Chief Economist EMEA di Columbia Threadneedle Investments. La Banca Centrale europea e la Banca d'Inghilterra dovranno aumentare ulteriormente i tassi di interesse per controllare l'inflazione, ma la riduzione di domanda che ci si aspettava, a causa dell'impennata dei prezzi dell'energia, si è attenuata. L’esperto di Columbia prevede che quest’anno le azioni europee superino quelle statunitensi. Se l’economia USA, aggiunge il Chief Economist EMEA di Columbia Threadneedle Investments, dovesse iniziare a indebolirsi, ciò dovrebbe ridurre la pressione sui rendimenti obbligazionari e indebolire il dollaro. Questo favorirebbe le azioni dei mercati emergenti.

Trending