Politica monetaria

Per Vontobel la dipendenza dai dati macro rimane il fulcro delle decisioni delle Fed

Secondo Felipe Villarroel (TwentyFour Asset Management, gruppo Vontobel) i rendimenti attuali rimangono elevati rispetto ai livelli storici e dovrebbero risultare interessanti alla luce del quadro macro più stabile emerso dall'inizio dell'anno

di Leo Campagna 2 Marzo 2023 18:00

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Da ottobre 2022 e fino al mese di gennaio di quest’anno abbiamo assistito ad un rally su larga scala di cui hanno goduto i risk asset. Nelle ultime settimane, invece, ha preso corpo un ritracciamento in molti settori del reddito fisso sia per un aumento delle aspettative sui tassi terminali del mercato e sia per un riallineamento dei prezzi alla retorica "higher for longer" (tassi più alti per più tempo) delle principali banche centrali.

“Nell’ambito dei titoli di stato (Treasury) il tasso terminale dei Fed Funds è prezzato al 5,4% intorno alla metà del 2023, rispetto al 4,9% di inizio febbraio. La variazione delle aspettative sui tassi a più lungo termine è stata ancora più pronunciata, con il 5% di tasso sui Fed Funds ora previsto per gennaio 2024, dal 4,17% di poche settimane fa” tiene a precisare Felipe Villarroel, Partner e gestore di portafoglio di TwentyFour Asset Management (una controllata a gestione indipendente di Vontobel).

AZIENDE USA PIU’ RILUTTANTI A RIDURRE LA PROPRIA FORZA LAVORO


Secondo il quale gli investitori si sono finalmente rassegnati al messaggio da falco della Fed ed è logico che i rendimenti reagiscano di conseguenza. Ad innescare questa mini-correzione dei bond sono stati i dati sui non-farm payrolls (NFP) di gennaio (517.000 posti di lavoro aggiunti contro i 190.000 del consensus). “Riteniamo che l'interpretazione corretta del dato di gennaio, al netto degli aggiustamenti stagionali, è che le aziende hanno lasciato andare meno persone del solito” spiega Villarroel secondo il quale è probabile che, viste le difficoltà incontrate nel riassumere dopo il COVID, le aziende statunitensi siano diventate più riluttanti a ridurre la propria forza lavoro.

L’INFLAZIONE DEI SERVIZI PRESENTA ANCORA LIVELLI ELEVATI


Il manager di TwentyFour AM vede ancora proseguire la disinflazione dei prezzi dei beni di base, ma a un ritmo più lento, mentre l'inflazione dei servizi presenta ancora valori elevati. “Quest’ultima sarà più difficile da domare sia a causa degli alloggi e fitti figurativi (OER, Owners' Equivalent Rent) sia a causa di altri servizi che hanno più a che fare con i salari nel contesto di un mercato del lavoro in tensione” riferisce Villarroel. Il quale, per quanto riguarda la crescita, segnala il recente rimbalzo dell'indice Markit PMI dei servizi inaspettatamente al di sopra della soglia di 50,0 (livello che indica la crescita) per la prima volta da giugno.

CRESCITA BEN AL DI SOTTO DEL TREND NEL 2023


Incrociando tutti questi dati e le tendenze, Villarroel prevede ancora un calo dell'inflazione, dal momento che le componenti più vischiose del paniere del carovita iniziano a risentire degli effetti dei 425 punti base di rialzo dei tassi, mentre la crescita dovrebbe muoversi ben al di sotto del trend nel 2023. “Le previsioni sui tassi terminali sono ora significativamente al di sopra della stima della Fed sul tasso neutrale: qualsiasi cambiamento in queste previsioni diventa più incrementale, e i mercati hanno reagito bene a quest'ultimo riprezzamento delle aspettative sui tassi. I rendimenti attuali rimangono elevati rispetto ai livelli storici e dovrebbero risultare interessanti alla luce del quadro macro più stabile emerso dall'inizio dell'anno” chiarisce il manager di TwentyFour AM.

LA FED FOCALIZZATA SUI DATI MACRO


In ogni caso, Villarroel ritiene che la Fed proseguirà la sua politica monetaria, e sembra anche un po' più probabile del solito che si possa assistere ad una certa inversione di tendenza in occasione del numero non-farm payrolls di febbraio e di alcuni numeri di attività come le vendite al dettaglio. “La dipendenza dai dati macroeconomici rimane il fulcro delle decisioni della banca centrale statunitense” conclude il partner e gestore di portafoglio di TwentyFour Asset Management.

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