La view
AllianceBernstein: “La recessione non sarà così grave”
Per Arnaud Mounier (AllianceBernstein) meglio preferire obbligazioni investment grade ma tornano interessanti anche alcuni titoli bancari che potrebbero beneficiare dell’aumento dei tassi di interesse
di Fabrizio Arnhold 6 Marzo 2023 17:05
La grande recessione non c’è. Alla fine dello scorso anno in molti si aspettavano uno scenario più duro per l’economia, con l’inflazione ancora molto alta e le banche centrali impegnate a continui rialzi dei tassi di interesse. Oggi Piazza Affari ha superato quota 28mila punti, proseguendo sul rally di inizio anno. Il settore obbligazionario sta tornando interessante nei portafogli degli investitori. “All’inizio dell’anno pensavamo che il problema maggiore, soprattutto in Europa, sarebbe stata la recessione ma ora stiamo iniziando a cambiare opinione”, spiega Arnaud Mounier, Head of Fixed Income Business Development, EMEA di AllianceBernstein. “L'inflazione non è una storia del tutto conclusa, e la gente si sta effettivamente tranquillizzando pensando che la recessione non sarà poi così grave”.
TORNA INTERESSANTE L’HIGH YELD
Almeno fino alla metà dell’anno i rialzi dei tassi da parte delle banche centrali proseguiranno, nel tentativo di sconfiggere l’inflazione. “Ritengo che le banche centrali non cambieranno presto il loro atteggiamento per diventare meno restrittive e sostenere l’economia”, prosegue Mounier. “Pensiamoci: all’inizio dell’anno tutti volevano concentrarsi sui titoli di credito di qualità o su obbligazioni investment grade, evitando l’high yield per via della recessione. Ora che questa recessione non sembra essere così grave come si temeva, si torna a puntare sull’high yield, e gli spread si stanno restringendo molto rapidamente”.
EFFETTO SORPRESA SVANITO
Il 2022 è stato un anno molto particolare, in cui sia le obbligazioni che le azioni hanno fatto registrare ribassi. “L’elemento più penalizzante per le performance delle obbligazioni è quando il mercato viene sorpreso, sia dai livelli di inflazione che dal ritmo con cui le banche centrali aumentano i tassi di interesse”, precisa il gestore di AllianceBernstein. “La buona notizia è che, a nostro avviso, l’effetto sorpresa non c'è più e la situazione comincia a essere processata. Questo però, naturalmente, non significa che l’inflazione scenderà sicuramente a un ritmo sostenuto”.
INVESTMENT GRADE DA PREFERIRE
Quale selezione nel comparto obbligazionario? “Guardando alla situazione attuale, penso che la parte di mercato BBB, investment grade, sia abbastanza buona”, risponde Arnaud Mounier. “Dopo il rally dell’high yield europeo degli ultimi due-tre mesi, vogliamo ancora mantenerne una quota, ma preferiamo concentrarci sulla parte più sicura dell’alto rendimento: andiamo alla ricerca delle industrie meno cicliche, come quelle del settore della comunicazione o quelle farmaceutiche, e restiamo piuttosto difensivi anche attraverso una duration breve”.
IN EUROPA RISCHIO RECESSIONE MENO ELEVATO
Ad AllianceBernstein piacciono anche alcuni titoli bancari, anche subordinati, perché “le banche potranno beneficiare di tassi di interesse più elevati”. Da considerare anche il settore dell’euro high yeld, dove di sono diversi emittenti statunitensi che emettono titoli denominati in euro e che sfruttano il vantaggio di un'economia globale o statunitense piuttosto forte. “Il rischio di recessione in Europa non è così elevato, per cui è possibile impostare un'allocazione euro high yield decente, ma al contempo più sicura”, rassicura l’esperto di AllianceBernstein.
LOTTA ALL’INFLAZIONE NON ANCORA FINITA
In questo scenario, in cui la lotta all’inflazione non è ancora finita, le banche centrali proseguiranno con la stretta monetaria, in particolare la Bce. “Per questo motivo manterremo una duration piuttosto breve - sottolinea Arnaud Mounier -. Più avanti, forse dopo l’estate, pensiamo che la Bce avrà forse bisogno di essere meno falco, perché la crescita in Europa non è un granché rispetto a quella degli Stati Uniti” e quindi si arriverà ad un punto in cui servirà allentare per non deprimere troppo l’economia. “Quello sarà il momento buono per aumentare la duration”, conclude Arnaud Mounier.