L'analisi

PGIM Fixed Income svela cosa frenerà il rimbalzo dell’economia cinese dopo la riapertura

Daleep Singh (PGIM Fixed Income) indica il settore dei servizi quale principale beneficiario della riapertura dell'economia ma nel medio lungo termine vede parecchi ostacoli ciclici e strutturali per la seconda economia mondiale

di Leo Campagna 7 Marzo 2023 14:33

financialounge -  cina Daleep Singh mercati obbligazioni PGIM Fixed Income
Anche Pechino, in ritardo rispetto al resto del mondo, ha abbandonato le sue drastiche restrizioni per la pandemia da Covid-19. Una decisione presa prima di quanto previsto e, soprattutto, adottata nel bel mezzo di un'epidemia stagionale della variante omicron. Sembra inoltre rafforzarsi l’idea che le autorità cinesi abbiano poca voglia di tornare alle politiche del passato e di applicare nuovamente delle restrizioni severe.

UN CAMBIAMENTO STRUTTURALE RISPETTO ALLA POLITICA ZERO-COVID


“Un cambiamento strutturale rispetto alla politica zero-Covid che, tuttavia, difficilmente vedrà beneficiare l’economia del Paese come accaduto nelle riaperture nel resto del mondo” fa sapere Daleep Singh, Chief Global Economist di PGIM Fixed Income. Innanzitutto, sottolinea il manager, il settore industriale del Paese non ha mai interrotto completamente la produzione e pertanto la riapertura propizierà solo un limitato rimbalzo per i settori industriale e manifatturiero. In secondo luogo, a differenza della maggior parte delle economie occidentali, le famiglie cinesi non hanno ricevuto ingenti trasferimenti di denaro dallo stato e quindi non dispongono di un elevato eccesso di risparmio da spendere.

SETTORE DEI SERVIZI PRINCIPALE BENEFICIARIO DELLA RIAPERTURA


Diverso invece il discorso nei servizi chiave, come la ristorazione, l'intrattenimento, i viaggi e il turismo. “Hanno accusato un significativo calo negli ultimi tre anni e proprio per questo riteniamo che il settore dei servizi possa essere il principale beneficiario della riapertura dell'economia” riferisce Singh. Che, allargando la visione, resta comunque scettico sul fatto che la riapertura da sola possa portare il Paese a una traiettoria di crescita significativamente più elevata. L’unica possibilità è arrestare la caduta libera del settore immobiliare, in gran parte frutto della politica delle "Tre linee rosse" (TRL) varata a metà del 2021.

SOSTEGNO AL SETTORE IMMOBILIARE


Resosi conto dell'importanza sistemica dei costruttori immobiliari, sia per l'economia nazionale sia per la salute del sistema finanziario, il governo centrale cinese ha introdotto tre test di performance per le società immobiliari  per continuare a godere del libero accesso ai mercati di finanziamento del debito. “Da novembre e dicembre dello scorso anno, la politica è stata attivamente invertita e ci aspettiamo un ulteriore sostegno al settore”, specifica il Chief Global Economist di PGIM Fixed Income.

QUEST’ANNO CRESCITA SUPERIORE AL 5,7% DI CONSENSO


Singh , incrociando la riapertura dell'economia, la stabilizzazione del settore immobiliare e lo stimolo fiscale nelle infrastrutture (che sembra essere in fase di attivazione), pensa che l'economia cinese quest’anno possa superare il consenso di una crescita media annua del 5,7%, attenuando in qualche misura i freni alla crescita globale provenienti dai mercati sviluppati.

ALL’ORIZZONTE OSTACLI CICLICI E STRUTTURALI


Tuttavia, avverte il manager, guardando avanti, all’orizzonte dell’economia cinese si possono scorgere soprattutto ostacoli ciclici e strutturali. “Dal punto di vista ciclico” argomenta  Singh “l'ultimo motore di crescita di cui Pechino ha beneficiato lo scorso anno, la domanda esterna, si sta arrestando anche per effetto del rallentamento della spesa dei consumatori globali. Le problematiche strutturali rappresentano invece una sfida ancora maggiore per la crescita nel lungo periodo. Difficile che l'investimento nel settore immobiliare, trainato dal debito, possa essere ancora come in passato un motore di crescita fondamentale. Inoltre, l'eccesso di investimenti si estende a molti altri settori, rendendo improbabile un ulteriore accumulo di capitale come motore di crescita”.

RALLENTAMENTO DELLA CRESCITA DELLA PRODUTTIVITÀ


Come se non bastasse, il rapido invecchiamento della popolazione sta causando un calo della crescita della forza lavoro. “Ancora più preoccupante è la forte riduzione della crescita della produttività totale dei fattori (TFP). Osservando gli andamenti storici delle economie mondiali, il rallentamento della TFP cinese don dovrebbe consentire al Paese di uscire dalla trappola del reddito medio” conclude Chief Global Economist di PGIM Fixed Income.

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