Impact washing
BNY Mellon IM: un corporate bond su cinque non soddisfa i requisiti di sostenibilità
In una analisi di Insight Investment, società di BNY Mellon Investment Management, emerge come, su un totale di 804 impact bond analizzati, il 20 per cento non ha soddisfatto i requisiti minimi di impatto
di Fabrizio Arnhold 8 Marzo 2023 12:09
Il 20 per cento dei corporate impact bond non soddisfa i requisiti minimi di impatto. Da una ricerca di Insight Investment, società di BNY Mellon Investment Management con 736,7 miliardi di euro di asset in gestione, che ha analizzato oltre 800 obbligazioni impact di emittenti societari in 47 mercati sviluppati ed emergenti, emerge che un bond su cinque non soddisfa i requisiti minimi di sostenibilità.
In Italia, Insight ha valutato 35 emissioni impact, con risultati migliori, seppure di poco, rispetto alla media globale: mentre il 20 per cento è stato valutato "Red", una percentuale più alta (il 34 per cento) ha ottenuto il rating "Dark green". Il restante 46 per cento è stato valutato "Light green". C’è da precisare che gli standard di impatto italiani sembrano essere ancora indietro rispetto a quelli di altri Paesi europei sviluppati, con il 20 per cento di obbligazioni "Red" ben al di sopra del 3-5 per cento di Spagna, Francia e Svezia, o del 9 per cento del Regno Unito.
Il 2022 è stato un anno difficile per tutte le asset class, azioni ma anche obbligazioni. Insight prevede che le emissioni globali di impact bond - ossia di obbligazioni che utilizzano i proventi della raccolta di capitale per finanziare specifici progetti green e sociali, come ad esempio lo sviluppo di impianti di energia rinnovabile - riprenderanno con slancio nel 2023, con una crescita stimata di 1,6 miliardi di euro in nuove emissioni, rispetto agli 1,5 miliardi dello scorso anno. L’aumento dell’interesse in questo ambito, quindi, rende necessaria una selezione più rigorosa degli investimenti, basata su un solido processo di ricerca e analisi. Gli impact bond includono green bond, sustainable bond e social bond.
Banche e utilities sono i due settori che, insieme, rappresentano la maggior parte degli impact bond valutati nello spazio societario: oltre il 50 per cento. Le utility vanno meglio della media, con solo il 13 per cento delle obbligazioni "Red", il 55 per cento delle obbligazioni "Light green" e un terzo (32 per cento) delle obbligazioni "Dark green", su un totale di 216 obbligazioni impact analizzate. Tornando alle banche, sono più vicine alla media globale, con il 19 per cento di obbligazioni "Red", il 60 per cento di obbligazioni "Light green" e il 21 per cento di obbligazioni "Dark green", su un totale di 234 impact bond valutati.
Il settore immobiliare è il terzo settore principale nel mercato delle obbligazioni societarie a impatto, ma sembra essere in ritardo rispetto ad altri comparti. Qui, gli analisti di Insight hanno valutato 128 obbligazioni: il 31 per cento è stato classificato come “Red”, principalmente perché molti emittenti hanno puntato alla certificazione degli standard dei green bond senza però fornire una motivazione appropriata. Il 60 per cento dei restanti impact bond è stato classificato come "Light green", e solo il 9 per cento ha ottenuto il rating best-in-class "Dark green”.
Bocciata l’industria delle auto e dei ricambi. Qui, Insight ha valutato 31 impact bond, di cui 19 (61 per cento, la percentuale negativa più alta tra tutti i settori) sono stati classificati come “Red”. Nessuno ha ottenuto la valutazione migliore, "Dark Green". Altri settori sono più virtuosi. Insight ha valutato un totale di 39 impact bond societari nei comparti dei media, dei beni strumentali, delle assicurazioni e di altre attività finanziarie; e non ha trovato alcun caso di obbligazioni "Red". La percentuale di impact bond "Red" è molto bassa anche nelle telecomunicazioni, nell'energia, nei beni e nei servizi per consumatori, e nell’edilizia. In questi settori Insight ha valutato un totale di 73 impact bond, classificandone solo 7 come “Red".
Fonte: Insight Investment (BNY Mellon Investment Management)
A livello geografico, l'Europa occidentale è il leader indiscusso negli standard impact, con solo il 12 per cento di obbligazioni "Red" e il 30 per cento di obbligazioni "Dark green”. Indietro invece il il Nord America e i Paesi sviluppati dell’APAC in termini di standard impact. Qui il 35 per cento e il 43 per cento di tutti gli impact bond analizzati sono stati classificati come "Red" da Insight, e solo il 9 per cento e il 7 per cento hanno ottenuto il rating più alto "Dark green”. Guardando ai mercati emergenti, gli standard sembrano essere più equilibrati tra Europa centro-orientale (30 per cento "Red", e dall'altro lato 9 per cento "Dark green"), America Latina (24 per cento "Red" e 24 per cento "Dark green") e APAC (22 per cento "Red" e 11 per cento "Dark green”).
Proseguendo nell’analisi, il Medio Oriente sembra essere il vero ritardatario, con una proporzione inversa di green e red impact bond: con il 64 per cento di obbligazioni di impatto "Red", solo il 36 per cento di obbligazioni "Light green" e nessun punteggio best-in-class, ovvero 0 obbligazioni "Dark green”. Insight adotta un approccio comune al rating tra titoli emergenti e sviluppati, applicando gli stessi standard impact a livello globale. Per questo motivo, è possibile un confronto tra le obbligazioni impact societarie dei mercati emergenti e dei mercati sviluppati.
Negli ultimi 3 anni si è registrato un miglioramento sostanziale degli standard dei mercati emergenti, con una riduzione del divario con i mercati sviluppati. “Forse contrariamente alle aspettative, i mercati emergenti dell’APAC mostrano standard impact più elevati rispetto ai mercati emergenti della stessa regione, con un 22 per cento di obbligazioni "Red" contro il 35 per cento, e l’11 per cento di “Dark green” contro il 7 per cento”, si legge nel rapporto di Insight.
IN ITALIA STANDARD DA RIVEDERE
In Italia, Insight ha valutato 35 emissioni impact, con risultati migliori, seppure di poco, rispetto alla media globale: mentre il 20 per cento è stato valutato "Red", una percentuale più alta (il 34 per cento) ha ottenuto il rating "Dark green". Il restante 46 per cento è stato valutato "Light green". C’è da precisare che gli standard di impatto italiani sembrano essere ancora indietro rispetto a quelli di altri Paesi europei sviluppati, con il 20 per cento di obbligazioni "Red" ben al di sopra del 3-5 per cento di Spagna, Francia e Svezia, o del 9 per cento del Regno Unito.
IMPACT BOND IN CRESCITA NEL 2023
Il 2022 è stato un anno difficile per tutte le asset class, azioni ma anche obbligazioni. Insight prevede che le emissioni globali di impact bond - ossia di obbligazioni che utilizzano i proventi della raccolta di capitale per finanziare specifici progetti green e sociali, come ad esempio lo sviluppo di impianti di energia rinnovabile - riprenderanno con slancio nel 2023, con una crescita stimata di 1,6 miliardi di euro in nuove emissioni, rispetto agli 1,5 miliardi dello scorso anno. L’aumento dell’interesse in questo ambito, quindi, rende necessaria una selezione più rigorosa degli investimenti, basata su un solido processo di ricerca e analisi. Gli impact bond includono green bond, sustainable bond e social bond.
I RATING PER SETTORE
Banche e utilities sono i due settori che, insieme, rappresentano la maggior parte degli impact bond valutati nello spazio societario: oltre il 50 per cento. Le utility vanno meglio della media, con solo il 13 per cento delle obbligazioni "Red", il 55 per cento delle obbligazioni "Light green" e un terzo (32 per cento) delle obbligazioni "Dark green", su un totale di 216 obbligazioni impact analizzate. Tornando alle banche, sono più vicine alla media globale, con il 19 per cento di obbligazioni "Red", il 60 per cento di obbligazioni "Light green" e il 21 per cento di obbligazioni "Dark green", su un totale di 234 impact bond valutati.
SETTORE IMMOBILIARE IN RITARDO
Il settore immobiliare è il terzo settore principale nel mercato delle obbligazioni societarie a impatto, ma sembra essere in ritardo rispetto ad altri comparti. Qui, gli analisti di Insight hanno valutato 128 obbligazioni: il 31 per cento è stato classificato come “Red”, principalmente perché molti emittenti hanno puntato alla certificazione degli standard dei green bond senza però fornire una motivazione appropriata. Il 60 per cento dei restanti impact bond è stato classificato come "Light green", e solo il 9 per cento ha ottenuto il rating best-in-class "Dark green”.
INDUSTRIA AUTO IN NEGATIVO
Bocciata l’industria delle auto e dei ricambi. Qui, Insight ha valutato 31 impact bond, di cui 19 (61 per cento, la percentuale negativa più alta tra tutti i settori) sono stati classificati come “Red”. Nessuno ha ottenuto la valutazione migliore, "Dark Green". Altri settori sono più virtuosi. Insight ha valutato un totale di 39 impact bond societari nei comparti dei media, dei beni strumentali, delle assicurazioni e di altre attività finanziarie; e non ha trovato alcun caso di obbligazioni "Red". La percentuale di impact bond "Red" è molto bassa anche nelle telecomunicazioni, nell'energia, nei beni e nei servizi per consumatori, e nell’edilizia. In questi settori Insight ha valutato un totale di 73 impact bond, classificandone solo 7 come “Red".
Fonte: Insight Investment (BNY Mellon Investment Management)
EUROPA LEADER NEGLI STANDARD IMPACT
A livello geografico, l'Europa occidentale è il leader indiscusso negli standard impact, con solo il 12 per cento di obbligazioni "Red" e il 30 per cento di obbligazioni "Dark green”. Indietro invece il il Nord America e i Paesi sviluppati dell’APAC in termini di standard impact. Qui il 35 per cento e il 43 per cento di tutti gli impact bond analizzati sono stati classificati come "Red" da Insight, e solo il 9 per cento e il 7 per cento hanno ottenuto il rating più alto "Dark green”. Guardando ai mercati emergenti, gli standard sembrano essere più equilibrati tra Europa centro-orientale (30 per cento "Red", e dall'altro lato 9 per cento "Dark green"), America Latina (24 per cento "Red" e 24 per cento "Dark green") e APAC (22 per cento "Red" e 11 per cento "Dark green”).
MEDIO ORIENTE IN RITARDO
Proseguendo nell’analisi, il Medio Oriente sembra essere il vero ritardatario, con una proporzione inversa di green e red impact bond: con il 64 per cento di obbligazioni di impatto "Red", solo il 36 per cento di obbligazioni "Light green" e nessun punteggio best-in-class, ovvero 0 obbligazioni "Dark green”. Insight adotta un approccio comune al rating tra titoli emergenti e sviluppati, applicando gli stessi standard impact a livello globale. Per questo motivo, è possibile un confronto tra le obbligazioni impact societarie dei mercati emergenti e dei mercati sviluppati.
EMERGENTI IN RECUPERO
Negli ultimi 3 anni si è registrato un miglioramento sostanziale degli standard dei mercati emergenti, con una riduzione del divario con i mercati sviluppati. “Forse contrariamente alle aspettative, i mercati emergenti dell’APAC mostrano standard impact più elevati rispetto ai mercati emergenti della stessa regione, con un 22 per cento di obbligazioni "Red" contro il 35 per cento, e l’11 per cento di “Dark green” contro il 7 per cento”, si legge nel rapporto di Insight.