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Generali Investments: prudenza sugli asset a rischio, Treasury USA buona copertura

Vincent Chaigneau, Responsabile Ricerca di Generali Investments, sottolinea che la crisi affrontata dalla Silicon Valley Bank e dalla Signature Bank è dettata da una classica corsa agli sportelli, seppur avvenuta nell'era digitale

di Stefano Caratelli 16 Marzo 2023 07:55

financialounge -  Generali Investments mercati Silicon Valley Bank Vincent Chaigneau
Gran parte del rischio collegato al collasso della Silicon Valley Bank e alle difficoltà delle banche regionali USA sembra idiosincratico, in quanto le attività ad elevata duration e l'esposizione al settore tecnologico hanno reso le banche particolarmente vulnerabili al forte aumento dei tassi. Ma, con quasi il 90% dei depositi bancari interessati non protetti dalla Federal Deposit Insurance Corporation, il rischio di contagio era ancora elevato, tanto da indurre la Fed e il Tesoro degli Stati Uniti a intervenire con un nuovo generoso programma di sostegno alla liquidità e con l'estensione della protezione ai grandi depositanti di tutte le banche.

VERSO UNA MAGGIOR CONCENTRAZIONE DEI DEPOSITI NELLE GRANDI BANCHE


Vincent Chaigneau, Responsabile Ricerca di Generali Investments, sottolinea che si tratta di un passo importante per contenere la crisi del mercato ed evitare che si riversi sulle istituzioni sane, pur sollevando ancora una volta preoccupazioni di ‘rischio morale’ per il futuro. Secondo Chaigneau, la crisi creerà ulteriori ostacoli al sistema finanziario statunitense, accendendo la battaglia per i depositi bancari, nel contesto di un'intensa concorrenza da parte dei fondi del mercato monetario, e portando a una maggiore concentrazione dei depositi a favore delle grandi banche, limitando l'erogazione del credito all'economia in generale.

FRAGILITÀ INTRINSECA NON SOLO NELLE BANCHE


Secondo l’esperto di Generali Investments, la componente sistemica della crisi risiede nella grande quantità di perdite non realizzate, vale a dire solo potenziali se gli asset in questione non vengono venduti, in tutte le istituzioni finanziarie, e non solo nelle banche, che crea una fragilità intrinseca, soprattutto nel caso di un improvviso aumento del fabbisogno di liquidità.

PIÙ COMPLICATO IL LAVORO DELLE BANCHE CENTRALI


Gli avvenimenti legati al collasso della Silicon Valley Bank complicheranno ulteriormente il lavoro delle banche centrali, che continuano a cercare di contenere l'inflazione. L'inasprimento congiunto delle condizioni finanziarie e degli standard di prestito aumenta il rischio di recessione, secondo l’esperto di Generali Investments, che, salvo un'ulteriore escalation dello stress nei prossimi giorni, si aspetta che la Fed e la Bce prevedano ulteriori rialzi dei tassi.

LA FED ORA DOVREBBE LIMITARSI A UN RIALZO DI 25 PUNTI


Un rialzo di 50 punti base da parte della Fed appare altamente improbabile, secondo Chaigneau, che ritiene più probabile una manovra di 25 punti base piuttosto che una pausa. Tutti questi fatti rendono più convincente la scelta di mantenere per ora un'esposizione prudente agli asset di rischio, mentre i Treasury statunitensi continuano a essere una buona copertura contro lo stress dei mercati finanziari.

BANCHE EUROPEE MEGLIO POSIZIONATE RISPETTO ALLE AMERICANE


Anche le banche europee, sottolinea in conclusione l’esperto di Generali Investments, risentono di un maggiore controllo da parte degli investitori, ma nel complesso appaiono meglio posizionate rispetto alle loro omologhe statunitensi in base alle diverse misure di rischio e valutazione.

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