Politica monetaria

La Bce alza i tassi di 50 punti e annuncia: “Banche solide, ma siamo pronti a intervenire”

La Banca centrale europea conferma l’aumento di 50 punti base e porta il tasso di finanziamento principale al 3,5%: “Seguiamo con attenzione le tensioni sui mercati e siamo pronti a intervenire se necessario”

di Antonio Cardarelli 16 Marzo 2023 14:25

financialounge -  BCE mercati
Nonostante i ribassi di mercato dovuti prima al caso Silicon Valley Bank e poi alle tensioni, in parte rientrate, su Credit Suisse, la Bce ha confermato il rialzo di 50 punti base dei tassi d’interesse annunciato nella scorsa riunione. Il tasso di finanziamento principale arriva così al 3,5%. L’obiettivo confermato è quello di riportare l’inflazione, ritenuta ancora troppo elevata, verso il 2% sul medio termine. I listini europei, già poco sotto la parità prima dell'annuncio, hanno reagito incrementando leggermente le perdite per poi recuperare e andare in positivo.

BANCHE EUROPEE SOLIDE


“Il Consiglio direttivo – si legge nella nota - segue con attenzione le tensioni in atto sui mercati ed è pronto a intervenire ove necessario per preservare la stabilità dei prezzi e la stabilità finanziaria nell’area dell’euro. Il settore bancario dell’area dell’euro è dotato di buona capacità di tenuta, con solide posizioni di capitale e liquidità. In ogni caso, la BCE dispone di tutti gli strumenti necessari per fornire liquidità a sostegno del sistema finanziario dell’area dell’euro, qualora ve ne sia l’esigenza, e per preservare l’ordinata trasmissione della politica monetaria”.

LE PROIEZIONI PER L’INFLAZIONE


Gli esperti della BCE indicano ora che l’inflazione si collocherebbe in media al 5,3% nel 2023, al 2,9% nel 2024 e al 2,1% nel 2025. Allo stesso tempo, le pressioni di fondo sui prezzi restano intense. L’inflazione al netto dei beni energetici e alimentari ha continuato ad aumentare a febbraio e gli esperti della BCE si attendono una media del 4,6% nel 2023, livello più elevato di quello anticipato nelle proiezioni di dicembre. In seguito dovrebbe ridursi al 2,5% nel 2024 e al 2,2% nel 2025, via via che le spinte al rialzo derivanti dai passati shock dell’offerta e dalla riapertura delle attività economiche verranno meno e che la politica monetaria più restrittiva frenerà in misura crescente la domanda. Le proiezioni per la crescita nel 2023 sono state corrette al rialzo nello scenario di base, collocandosi in media all’1,0% per effetto sia del calo delle quotazioni energetiche sia della maggiore tenuta dell’economia al difficile contesto internazionale. Gli esperti della BCE si attendono poi che la crescita aumenti ancora all’1,6% sia nel 2024 sia nel 2025.

TASSI AL 3,5%


Il Consiglio direttivo ha deciso quindi di innalzare di 50 punti base i tre tassi di interesse di riferimento della BCE. Pertanto, i tassi di interesse sulle operazioni di rifinanziamento principali, sulle operazioni di rifinanziamento marginale e sui depositi presso la banca centrale saranno innalzati rispettivamente al 3,50%, al 3,75% e al 3,00%, con effetto dal 22 marzo 2023. Il portafoglio del PAA si sta riducendo a un ritmo misurato e prevedibile, dato che l’Eurosistema reinveste solo in parte il capitale rimborsato sui titoli in scadenza. Il ritmo di tale riduzione sarà pari in media a 15 miliardi di euro al mese sino alla fine di giugno 2023 e verrà poi determinato nel corso del tempo.

PROGRAMMA DI ACQUISTO TITOLI


Per quanto riguarda il PEPP (pandemic emergency purchase programme), il Consiglio direttivo intende reinvestire il capitale rimborsato sui titoli in scadenza nel quadro del programma almeno sino alla fine del 2024. In ogni caso, la futura riduzione del portafoglio del PEPP sarà gestita in modo da evitare interferenze con l’adeguato orientamento di politica monetaria. Il Consiglio direttivo continuerà a reinvestire in modo flessibile il capitale rimborsato sui titoli in scadenza del portafoglio del PEPP, per contrastare i rischi per il meccanismo di trasmissione della politica monetaria riconducibili alla pandemia.

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