Lagarde: Bce pronta a fornire liquidità, Piazza Affari chiude in deciso rialzo (+1,55%)

“Stiamo monitorando da vicino gli sviluppi del mercato e siamo pronti a rispondere se necessario per preservare la stabilità dei prezzi e la stabilità finanziaria nell’area euro”, ha detto la presidente della Bce, Christine Lagarde alla commissione problemi economici e monetari dell’Europarlamento.

“Il settore bancario dell’area euro è resiliente, con solide posizioni patrimoniali e di liquidità. In ogni caso, il quadro di strumenti della Bce è completamente attrezzato per fornire sostegno di liquidità al sistema finanziario dell’area euro, se necessario, e per preservare la corretta trasmissione della politica monetaria”, ha aggiunto Lagarde.

Apertura in rialzo a Wall Street, con il Dow Jones che guadagna 310 punti, a +0,97%, lo S&P 500 segna +0,56% e il Nasdaq +0,03%. Il titolo di First Republic Bank scende (-18%), anche a causa di un taglio del rating ma rimbalzano i titoli delle altre banche regionali, sotto pressione la scorsa settimana.

La presidente della Bce, Christine Lagarde, ha indicato che “non c’è scambio tra la stabilità dei prezzi e stabilità finanziaria”, parlando alla commissione problemi economici e monetari del Parlamento europeo. “La stabilità dei prezzi va di pari passo con la stabilità finanziaria, sono entrambi importanti ma non c’è un ‘trade off’ tra questi due elementi; sono entrambi necessari e richiedono strumenti distinti”.

I principali listini del Vecchio Continente migliorano, in attesa di Wall Street. I future della Borsa di New York hanno girato al rialzo. Parigi è la migliore su dell’1,2%, Francoforte guadagna lo 0,94%, Amsterdam lo 0,87% e Madrid lo 0,68%. Il Ftse Mib guadagna l’1,17%, mentre lo spread è stabile e 193 punti e il rendimento del Btp a dieci anni è risalito al 4%. In rialzo a Piazza Affari tutto il comparto dei titoli bancari.

Dopo un avvio in negativo, le Borse europee provano a recuperare terreno. A Piazza Affari il Ftse Mib arriva sulla parità e azzera le perdite. Il Dax di Francoforte segna -0,02%, il Cac 40 di Parigi +0,06%, l’Ibex 35 di Madrid -0,26% e il Ftse 100 -0,13%.

L’oro supera la soglia simbolica del 2.000 dollari l’oncia, tornando un bene rifugio, dopo che i titoli dei principali istituti bancari europei stanno soffrendo, a seguito del collasso di Credit Suisse. Dopo il fallimento dell’americana Silicon Valley Bank dieci giorni fa, il prezzo dell’oro è salito del 9%.

Avvio di settimana in negativo per le Borse europee, appesantite dai timori legati alle banche. L’indice Ftse Mib perde oltre il 2% nelle prime battute, maglia nera in Europa, mentre il Dax di Francoforte cede l’1,5% insieme a Londra. Spread tra Btp e Bund in rialzo a 194 punti base. A Piazza Affari pressione sulle banche: Bpm, Mps e Unicredit cedono oltre il 4%.

Nonostante l’intervento delle banche centrali e l’accordo per Credit Suisse sui mercati restano i timori di altre possibili crisi bancarie. A farne le spese, al momento, è il mercato azionario, con gli investitori in cerca di asset più sicuri. Nel corso di un concitato fine settimana Ubs ha chiuso per l’acquisto della rivale Credit Suisse per 3 miliardi di franchi svizzeri (0,76 franchi svizzeri per azione), ben al di sotto della capitalizzazione del colosso bancario in crisi di liquidità. L’operazione prevede l’azzeramento dei titoli obbligazionari più rischiosi.