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BlackRock: le banche centrali continueranno ad alzare i tassi d'interesse
Secondo BlackRock le crisi bancarie non faranno cambiare rotta alle banche centrali. Ecco perché la grande casa d'investimento preferisce rimanere prudente sull'azionario. Preferenza per le scadenze molto brevi dei titoli governativi e per gli emergenti
di Stefano Caratelli 21 Marzo 2023 07:55
A fronte dei crack e delle tensioni bancarie che si stanno verificando, BlackRock sceglie di restare sottopeso sull’azionario, abbassando al contempo il rating del credito e preferendo i titoli di Stato sulle scadenze brevi per la generazione di reddito. Le turbolenze bancarie sulle due sponde dell’Atlantico hanno investito l’azionario la scorsa settimana, mentre i rendimenti dei bond a breve scadenza sono scesi su speranze di tagli dei tassi in arrivo da parte delle banche centrali. Ma BlackRock non vede le autorità monetarie arrivare in soccorso abbassando i tassi, piuttosto intervenire con altri strumenti, e prevede che questa settimana la Fed alzerà comunque i tassi.
Nel suo commento settimanale di mercato, BlackRock scrive che le turbolenze bancarie sono l’ultimo segnale che i repentini rialzi dei tassi causano conseguenze e conducono alla recessione. La grande casa si aspetta che le autorità monetarie vadano avanti nella stretta per contrastare l’inflazione e non verranno in soccorso, per cui mantiene l’avversione al rischio, resta sottopesata sulle azioni dei mercati sviluppati e abbassa a neutrale la valutazione sul credito. Ma resta pronta a cogliere opportunità man mano che il danno macroeconomico viene prezzato, e sovrappesa i titoli di Stato a scadenza molto breve per il rendimento che offrono, con una preferenza anche per i mercati emergenti.
BlackRock ribadisce la sua visione secondo cui il contrasto all’inflazione ha un costo, crea danno economico e crepe nel sistema finanziario. Gli ultimi eventi puntano a una contrazione nei prestiti, rafforzando lo scenario recessivo. Le attese di mercato che, come in passato, le turbolenze inducano le banche centrali tagliano i tassi, secondo BlackRock sono infondate. Continueranno a spingere i tassi al rialzo ricorrendo ad altri strumenti per garantire la stabilità finanziaria, come mostra il rialzo di 50 punti operato dalla BCE, che sarà seguita sulla stessa strada dalla Fed questa settimana.
Le turbolenze degli ultimi tempi sono molto diverse, ma hanno in comune che i mercati guardano alla vulnerabilità delle banche attraverso le lenti degli alti tassi di interesse. BlackRock non vede una riedizione della crisi del 2008, ma vede il segno di recessione in arrivo, perché l’unico modo con cui le banche centrali possono far rientrare l’inflazione è causare un danno all’economia. BlackRock indica tre chiare conclusioni da trarre.
La prima è appunto il sottopeso delle azioni su un orizzonte di 6-12 mesi e il downgrade a neutrale del credito perché il rischio recessione non è ancora prezzato dagli asset a rischio, mentre si prepara una contrazione del credito all’economia. Il credito Investment Grade viene abbassato a neutrale e quello High Yield a sottopeso, ma rimane una preferenza relativa per il credito europeo di elevata qualità per le valutazioni più attraenti rispetto a quello USA.
La seconda conclusione è il sovrappeso dei titoli di Stato sulle scadenze più brevi perché la recessione in arrivo sarà diversa dalle altre e non vedrà le banche centrali cercare di rianimare la crescita tagliando i tassi, a causa dell’inflazione tenace. Per questo il supporto alle banche verrà tenuto distinto dalla politica monetaria, come ha fatto la BCE la scorsa settimana e come BlackRock prevede che la Fed farà adesso. I rendimenti dei titoli di Stato a due anni sono destinati a risalire, di qui la preferenza per scadenze ancora più brevi e la preferenza per i bond legati all’inflazione.
Infine la preferenza per i Mercati Emergenti, motivata da BlackRock con la potente ripartenza dell’Asia dopo lo shock del Covid e con il supporto offerto dalla Cina in termini di politica monetaria consentito dalla bassa inflazione rispetto ai Paesi Sviluppati. Questo dovrebbe beneficiare i mercati emergenti, sui quali BlackRock mantiene una preferenza relativa con un sovrappeso del debito denominato in valuta locale, visto che le banche centrali emergenti sono ormai alla fine del ciclo di aumenti dei tassi e si preparano ad abbassarli.
I RIALZI DEI TASSI CONDUCONO ALLA RECESSIONE
Nel suo commento settimanale di mercato, BlackRock scrive che le turbolenze bancarie sono l’ultimo segnale che i repentini rialzi dei tassi causano conseguenze e conducono alla recessione. La grande casa si aspetta che le autorità monetarie vadano avanti nella stretta per contrastare l’inflazione e non verranno in soccorso, per cui mantiene l’avversione al rischio, resta sottopesata sulle azioni dei mercati sviluppati e abbassa a neutrale la valutazione sul credito. Ma resta pronta a cogliere opportunità man mano che il danno macroeconomico viene prezzato, e sovrappesa i titoli di Stato a scadenza molto breve per il rendimento che offrono, con una preferenza anche per i mercati emergenti.
DANNO ECONOMICO E CREPE NEL SISTEMA FINANZIARIO
BlackRock ribadisce la sua visione secondo cui il contrasto all’inflazione ha un costo, crea danno economico e crepe nel sistema finanziario. Gli ultimi eventi puntano a una contrazione nei prestiti, rafforzando lo scenario recessivo. Le attese di mercato che, come in passato, le turbolenze inducano le banche centrali tagliano i tassi, secondo BlackRock sono infondate. Continueranno a spingere i tassi al rialzo ricorrendo ad altri strumenti per garantire la stabilità finanziaria, come mostra il rialzo di 50 punti operato dalla BCE, che sarà seguita sulla stessa strada dalla Fed questa settimana.
NESSUNA RIEDIZIONE DELLA CRISI DEL 2008
Le turbolenze degli ultimi tempi sono molto diverse, ma hanno in comune che i mercati guardano alla vulnerabilità delle banche attraverso le lenti degli alti tassi di interesse. BlackRock non vede una riedizione della crisi del 2008, ma vede il segno di recessione in arrivo, perché l’unico modo con cui le banche centrali possono far rientrare l’inflazione è causare un danno all’economia. BlackRock indica tre chiare conclusioni da trarre.
AZIONARIO SOTTOPESATO SU UN ORIZZONTE TATTICO
La prima è appunto il sottopeso delle azioni su un orizzonte di 6-12 mesi e il downgrade a neutrale del credito perché il rischio recessione non è ancora prezzato dagli asset a rischio, mentre si prepara una contrazione del credito all’economia. Il credito Investment Grade viene abbassato a neutrale e quello High Yield a sottopeso, ma rimane una preferenza relativa per il credito europeo di elevata qualità per le valutazioni più attraenti rispetto a quello USA.
TITOLI DI STATO MA SOLO SULLE SCADENZE MOLTO BREVI
La seconda conclusione è il sovrappeso dei titoli di Stato sulle scadenze più brevi perché la recessione in arrivo sarà diversa dalle altre e non vedrà le banche centrali cercare di rianimare la crescita tagliando i tassi, a causa dell’inflazione tenace. Per questo il supporto alle banche verrà tenuto distinto dalla politica monetaria, come ha fatto la BCE la scorsa settimana e come BlackRock prevede che la Fed farà adesso. I rendimenti dei titoli di Stato a due anni sono destinati a risalire, di qui la preferenza per scadenze ancora più brevi e la preferenza per i bond legati all’inflazione.
EMERGENTI DA PREFERIRE, SOPRATTUTTO ASIA E CINA
Infine la preferenza per i Mercati Emergenti, motivata da BlackRock con la potente ripartenza dell’Asia dopo lo shock del Covid e con il supporto offerto dalla Cina in termini di politica monetaria consentito dalla bassa inflazione rispetto ai Paesi Sviluppati. Questo dovrebbe beneficiare i mercati emergenti, sui quali BlackRock mantiene una preferenza relativa con un sovrappeso del debito denominato in valuta locale, visto che le banche centrali emergenti sono ormai alla fine del ciclo di aumenti dei tassi e si preparano ad abbassarli.