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Schroders: la Fed stringe nonostante lo stress bancario, ma allenterà entro l’anno

Keith Wade, Chief Economist & Strategist di Schroders, analizza le parole di Powell per concludere che contrariamente alle stime del FOMC il rallentamento economico costringerà a tagliare già entro l’anno

di Stefano Caratelli 24 Marzo 2023 19:00

financialounge -  Keith Wade mercati Schroders
La Fed ha alzato i tassi dei Fed Fund di 25 punti base, portandoli al 5% nel limite superiore, dopo una settimana tumultuosa in cui le aspettative di rialzo sono passate da 50 punti dopo la testimonianza del presidente Powell al Congresso, ad una probabilità del 50% di un rialzo di 25 punti. Si era anche ipotizzata una pausa o addirittura un taglio dei tassi della Fed in risposta al fallimento di Silicon Valley Bank e Signature Bank.

IL CAMBIAMENTO DOPO LA CRISI BANCARIA


Keith Wade, Chief Economist & Strategist di Schroders, osserva che il presidente della Fed Powell ha sottolineato dopo l’annuncio del rialzo le azioni intraprese dalla Fed, dal Tesoro e dalla Federal Deposit Insurance Corporation per sostenere il sistema bancario e garantire un'adeguata liquidità. Ma la decisione di continuare ad aumentare i tassi non ha ignorato la situazione del settore bancario. La Fed ha rilevato che le condizioni del credito sarebbero state inasprite dai recenti eventi e ha ammorbidito la forward guidance, parlando di "ulteriore irrigidimento" della politica invece che di un "proseguimento dell’aumento dei tassi”.

EFFETTO EQUIVALE A UN RIALZO DEI TASSI


Powell ha anche chiarito che la banca centrale ha ridimensionato i suoi piani di restrizione quantitativa a seguito dei fallimenti, e ha affermato che la crisi bancaria equivale a un rialzo dei tassi o forse più. Ma ha anche sottolineato i dati deludenti sull'inflazione, che avevano sostenuto il suo tono da falco prima degli ultimi eventi, quando aveva affermato che "l'inflazione è troppo alta e il mercato del lavoro è rigido". Ne consegue che, secondo Wade, in assenza dei recenti casi bancari, la Fed avrebbe aumentato di 50 punti base.

LA FED DI FRONTE A UN DIFFICILE DILEMMA


Secondo l’esperto di Schroders la Fed era “chiaramente in difficoltà” su come reagire. Se avesse enfatizzato l'impatto delle banche sull'economia e non avesse alzato, avrebbe potuto alimentare il timore che la situazione fosse peggiore di quanto temuto da opinione pubblica e mercati. E gli investitori si sarebbero chiesti che cosa sapesse la Fed che noi non sappiamo. Questo avrebbe potuto portare a un ulteriore ritiro dei depositi, a un maggior intervento delle autorità e a un inasprimento ancora maggiore delle condizioni di credito.

POWELL HA SCELTO UNA VIA DI MEZZO


Se fosse andata avanti con un rialzo di 50 punti base, prosegue l’analisi di Wade, ci sarebbe stato il rischio di esagerare e di essere accusati di aver aggravato la situazione e innescato una recessione. La Fed ha invece scelto una via di mezzo, e Powell ha sottolineato di ritenere il settore bancario sano e ben capitalizzato, pur rilevando che l'impatto complessivo sull'economia non è noto.

VIEW DIVERSE SUI TASSI DEL FOMC E DEI MERCATI


Le proiezioni dei futuri tassi d'interesse contenuti nel cosiddetto dot plot dei membri del FOMC sono scese solo di 25 punti base. Sia il FOMC che i mercati prevedono un ulteriore rialzo a maggio, ma sul futuro le view sono diverse: i membri del FOMC prevedono tassi fermi fino al 2024, mentre il mercato si aspetta un taglio di 50 punti base entro la fine di quest'anno.

IL RALLENTAMENTO ECONOMICO COSTRINGERÀ LA FED A ALLENTARE


L’esperto di Schroders concorda con le prospettive del mercato, poiché si aspetta che il rallentamento prenda piede e costringa la Fed a intervenire nel corso dell'anno. La crisi bancaria è un segno che la politica di restrizione sta mordendo e che, ad avviso di Wade, domerà l'inflazione una volta che gli effetti ritardati si saranno manifestati.

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