Rischi in aumento

L'intelligenza artificiale è una minaccia per l’umanità?

A parlare espressamente di pericolo per l’umanità è Elon Musk che in una lettera chiede di fermare lo sviluppo di nuove intelligenze artificiali più evolute di GPT-4

di Stefano Silvestri 29 Marzo 2023 12:29

financialounge -  Elon Musk intelligenza artificiale
Nel corso dell’umanità ci sono state singolarità nello sviluppo tecnologico che non solo hanno segnato il presente dell’epoca in cui sono avvenute, ma anche dei miliardi di persone che hanno calpestato il suolo del nostro pianeta da quel momento in poi. E senza volerle mettere alla pari di fuoco, ruota, agricoltura, scrittura, stampa o elettricità, le intelligenze artificiali si candidano seriamente a essere posizionate sullo stesso livello dell’avvento di internet e della telefonia mobile.

TIMORI ECCELLENTI


Mentre i più fini intellettuali si arrovellano ultimamente in discettazioni sulle implicazioni delle IA, che ci vogliono rispettivamente più produttivi o più disoccupati a seconda dei punti di vista, è di queste ore un grido d’allarme che invece ci vuole semplicemente meno sicuri. E a lanciarlo è nientemeno che Elon Musk, che in questi anni si è più volte lanciato in strali contro le intelligenze artificiali, salvo poi investire in OpenAI e dotare le sue Tesla di guida autonoma. Ma al di là delle (molte) incongruenze del controverso miliardario sudafricano, è di queste ore la sua richiesta, supportata da un gruppo di esperti di intelligenze artificiali e dirigenti del settore, di una pausa di sei mesi nell'addestramento dei sistemi più potenti del già iperbolico GPT-4 appena lanciato da OpenAI. Le ragioni? Nientemeno che potenziali rischi per la società e l'umanità.

RISCHI GESTIBILI


"I sistemi potenti di intelligenza artificiale dovrebbero essere sviluppati solo quando saremo sicuri che i loro effetti saranno positivi e i loro rischi gestibili", afferma la lettera scritta dalla società non-profit Future of Life Institute e firmata da più di mille persone tra cui appunto lo stesso Musk, Emad Mostaque (CEO di Stability), i ricercatori di DeepMind (di proprietà di Alphabet), nonché da pesi massimi quando si parla di intelligenze artificiali quali Yoshua Bengio e Stuart Russell. L’obiettivo di questa moratoria sarebbe di ideare, nel frattempo, protocolli di sicurezza condivisi che siano sviluppati, implementati e verificati da esperti indipendenti. La lettera dettaglia anche le possibili disfunzioni economiche e politiche derivanti dalle intelligenze artificiali, e chiede agli sviluppatori di collaborare coi responsabili delle politiche sulla governance e con le autorità regolamentari. A questi rischi si aggiungono quelli illustrati dall’Europol, agenzia dell'Unione europea finalizzata alla lotta al crimine nel territorio degli Stati membri dell'Unione europea, che ieri ha dichiarato le proprie preoccupazioni etiche e legali sulle IA, avvertendo dei potenziali problemi in termini di phishing, disinformazione e cybercrimine.

OPENAI TACE


Com’era prevedibile Sam Altman, CEO di OpenAI, non ha firmato la lettera, come ha dichiarato a Reuters un portavoce di Future of Life. E considerando anche il silenzio di OpenAI, che non ha risposto a una richiesta di commento, è facile prevedere che questa lettera cadrà nel vuoto, sebbene paia ormai evidente a tutti che nessuno oggi è in grado di prevedere le possibili ramificazioni di una tecnologia che si affina ogni mese che passa. E non indugiamo volutamente a parlare di un altro elevatissimo rischio per il tessuto sociale rappresentato dai “deep fake”, grazie ai quali già oggi si può far dire qualunque cosa a qualunque persona con la sua stessa voce e un labiale perfettamente sincronizzato. Verrebbe dunque da prestare attenzione al monito di Future Life ma va anche detto che i sei mesi richiesti passano in fretta ed è tutto da dimostrare che di qui al prossimo autunno si riuscirebbe a regolamentare le intelligenze artificiali e le loro infinite diramazioni sulle quali, è giusto ricordarlo, è in corso una battaglia tra Microsoft e Google per il futuro controllo di Internet.

Trending