L'analisi

PGIM spiega i cinque aspetti da considerare dopo il crollo di Credit Suisse

I casi Silicon Valley Bank (SVB) e Credit Suisse hanno acuito le tensioni sui sistemi finanziari globali: ad un certo punto, le banche centrali dovranno decidere se preferiscono combattere la depressione o l'inflazione

di Leo Campagna 30 Marzo 2023 12:08

financialounge -  banche Credit Suisse PGIM
Quali sono le prospettive del sistema finanziario dopo l’acquisizione di Credit Suisse da parte della UBS? A questo interrogativo hanno risposto gli esperti di PGIM Investments illustrando cinque aspetti chiave. Alcuni giorni dopo il collasso della Silicon Valley Bank (SVB), la difficile situazione del Credit Suisse ha accresciuto i timori di una più ampia emergenza finanziaria. L'esitazione erode la fiducia e la Banca nazionale svizzera è stata rapida nell’assumere decisioni per evitare il ripetersi quanto accaduto nel processo decisionale ritardato che portò alla grande crisi finanziaria globale nel 2007-2008.

NON È COME IL 2008


“Aver evitato il collasso di una grande banca collegata a livello sistemico può essere considerato positivo, così come il supporto del governo elvetico, delle autorità di regolamentazione e delle banche centrali nelle altre principali giurisdizioni in cui operano Credit Suisse e UBS” spiegano i manager di PGIM. Secondo i quali uno scudo lo hanno fornito, in parallelo, anche le normative europee successive al 2008 che assicurano che le banche dispongano di rigorose strutture di stress test e di maggiore capitale per assorbire le perdite.

RICORDARSI CHE LE OBBLIGAZIONI AT1 SONO RISCHIOSE


Uno dei motivi dell'iniziale reazione avversa del mercato è stata la sorprendente decisione di azzerare il valore delle obbligazioni AT1 del Credit Suisse (circa 16 miliardi di franchi svizzeri) pur mantenendo circa tre miliardi di valore per le azioni dell’istituto elvetico. “Si è trattato di un doloroso brusco ricordo del rischio associato a questa speciale tipologia di bond subordinati ad alto rendimento. La BCE ha subito voluto rassicurare i mercati, indicando che qualsiasi risoluzione che coinvolga le banche dell'area dell'euro comporterà perdite per gli azionisti prima dei detentori di AT1, ma l'incertezza potrebbe rimanere” riferiscono i professionisti di PGIM.

SEPARARE LA LOTTA ALL'INFLAZIONE DALLA STABILITÀ FINANZIARIA


In questo contesto di forte tensione sul sistema finanziario globale, le banche centrali sono impegnate a trovare la soluzione ottimale per cercare di separare la lotta all’inflazione dalle considerazioni sulla stabilità finanziaria. La BCE, per esempio, nella sua ultima riunione ha proseguito con un aumento di 50 punti base (+0,50%) e ha indicato altri strumenti per affrontare la stabilità finanziaria. “I primi segnali che la pressione inflazionistica si stia gradualmente riducendo dovrebbero offrirle un elemento solido per mettere in pausa il suo ciclo di rialzi dei tassi senza dare l'impressione che stia facendo un passo indietro rispetto al raggiungimento dell'obiettivo di inflazione” commentano gli esperti di PGIM.

LA SITUAZIONE È ANCORA IN EVOLUZIONE


Guardando agli Stati Uniti, nei prossimi giorni si dovrebbe scoprire fino a che punto la Federal Reserve statunitense è disposta a spingersi. “I cicli di inasprimento monetario quasi sempre generano sorprese in termini di vulnerabilità precedentemente sottovalutate. I mercati ora sono più vulnerabili agli shock futuri sulla scia di SVB e Credit Suisse. Se le discussioni sul limite del debito negli Stati Uniti andassero male, l'impatto sull'economia e sui mercati globali potrebbe essere molto maggiore che in tempi meno turbolenti di questo” sottolineano i manager di PGIM.

IN QUESTA FASE NESSUNA BANCA EUROPEA PUÒ ESSERE TRASCURATA


Il Credit Suisse ha vissuto molte turbolenze negli ultimi anni, affrontando una serie di ristrutturazioni, rimpasti di gestione e crisi di governance. È riuscita a resistere a consistenti deflussi dalla sua attività principale di gestione patrimoniale, equivalenti alla corsa ai depositi che ha portato alla caduta di SVB, ma alla fine non è riuscita a sopravvivere. La strada per questo risultato è stata lunga e il livello di preoccupazione è salito. Anche per questo, ad un certo punto, le banche centrali dovranno decidere se preferiscono combattere la depressione o l'inflazione.

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