Dati incoraggianti
Inflazione in decisa frenata a marzo in Italia, da +9,1% a +7,7%
L’Istat certifica il rallentamento della crescita dell’inflazione in Italia. Dato positivo anche nell’Eurozona: a marzo carovita salito del 6,9% su base annuale dopo il +8,5% di febbraio
di Antonio Cardarelli 31 Marzo 2023 11:53
L’inflazione conferma la frenata anche nel mese di marzo sia in Italia che nell’intera Europa. I nuovi incoraggianti dati sul carovita sono stati pubblicati in mattinata e i mercati europei hanno reagito positivamente, poiché il calo può far pensare a un rallentamento nella stretta della Bce sui tassi di interesse.
Per quanto riguarda il dato italiano, secondo le stime preliminari dell’Istat nel mese di marzo l'indice nazionale dei prezzi al consumo per l'intera collettività (Nic), al lordo dei tabacchi, registra una diminuzione dello 0,3% su base mensile e un aumento del 7,7% su base annua, dal +9,1% del mese precedente. Un calo dovuto principalmente ai beni energetici poiché l'inflazione core (depurata gli energetici e degli alimentari freschi) registra invece una moderata accelerazione (da +6,3% a +6,4%).
In Italia a marzo i beni energetici non regolamentati sono passati da +40,8% a +18,9% mentre la flessione più marcata è stata quella Energetici regolamentati (da -16,4% a -20,4%). Accelerano i prezzi degli alimentari non lavorati (da +8,7% a +9,3%), dei tabacchi (da +1,8% a +2,5%) e dei servizi ricreativi, culturali e per la cura della persona (da +6,1% a +6,3%). Si attenua la crescita su base annua dei prezzi dei beni (da +12,4% a +9,8%), mentre si accentua lievemente quella relativa ai servizi (da +4,4% a +4,5%).
Anche dall’Eurozona arrivano notizie confortanti sull’inflazione. Secondo la stima flash dell’Eurostat l’inflazione a marzo nell'area euro è calata, su base annuale, al 6,9% dopo l’8,5% di febbraio. Anche in questo caso, tuttavia, l'inflazione 'core', escludendo quindi i prezzi dell'energia, è cresciuta, anche se a un ritmo minore del passato, passando a +7,9% (da +7,8% a febbraio).
INFLAZIONE IN FRENATA
Per quanto riguarda il dato italiano, secondo le stime preliminari dell’Istat nel mese di marzo l'indice nazionale dei prezzi al consumo per l'intera collettività (Nic), al lordo dei tabacchi, registra una diminuzione dello 0,3% su base mensile e un aumento del 7,7% su base annua, dal +9,1% del mese precedente. Un calo dovuto principalmente ai beni energetici poiché l'inflazione core (depurata gli energetici e degli alimentari freschi) registra invece una moderata accelerazione (da +6,3% a +6,4%).
CALO DEI BENI ENERGETICI
In Italia a marzo i beni energetici non regolamentati sono passati da +40,8% a +18,9% mentre la flessione più marcata è stata quella Energetici regolamentati (da -16,4% a -20,4%). Accelerano i prezzi degli alimentari non lavorati (da +8,7% a +9,3%), dei tabacchi (da +1,8% a +2,5%) e dei servizi ricreativi, culturali e per la cura della persona (da +6,1% a +6,3%). Si attenua la crescita su base annua dei prezzi dei beni (da +12,4% a +9,8%), mentre si accentua lievemente quella relativa ai servizi (da +4,4% a +4,5%).
INFLAZIONE IN CALO NELL’EUROZONA
Anche dall’Eurozona arrivano notizie confortanti sull’inflazione. Secondo la stima flash dell’Eurostat l’inflazione a marzo nell'area euro è calata, su base annuale, al 6,9% dopo l’8,5% di febbraio. Anche in questo caso, tuttavia, l'inflazione 'core', escludendo quindi i prezzi dell'energia, è cresciuta, anche se a un ritmo minore del passato, passando a +7,9% (da +7,8% a febbraio).
Trending