Corporate bond

PGIM Fixed Income vede all’orizzonte un nuovo mercato toro obbligazionario

Nel segmento corporate bond USA IG PGIM Fixed Income privilegia i settori più difensivi (finanziari, elettrico e utilities) rispetto agli industriali e, all'interno di questi ultimi , punta sugli emittenti BBB più attenti alla disciplina di bilancio

di Leo Campagna 3 Aprile 2023 11:28

financialounge -  bond USA investment grade PGIM Fixed Income
Dopo un 2022 da dimenticare per le ingenti perdite subite, gli investitori obbligazionari si trovano nella situazione di poter essere ampiamente ricompensati dal punto di vista del rendimento atteso per i prossimi anni. La buona notizia, infatti, è che i rendimenti obbligazionari sono saliti su livelli che non si vedevano da anni.

PERCHÉ ADESSO SONO DA PREFERIRE I TITOLI DI STATO USA


“Nel reddito fisso, siamo sostanzialmente rialzisti. Se può preoccupare un ulteriore rallentamento economico, è però vero che questo fa ben sperare per i titoli del Tesoro USA. E’ infatti proprio questa l’asset class dove posizionarsi inizialmente. E, a mano a mano che attraversiamo il ciclo e che la Federal Reserve statunitense inizia a tagliare i tassi, questa scelta si rivela piuttosto buona per i potenziali rialzi dei prezzi dei titoli” spiegano gli esperti di PGIM Fixed Income

IL PUNTO DI INGRESSO CONTA MOLTO


Il punto di ingresso conta molto nell’investimento e, analizzando l’attuale contesto storico, prevale l’idea di un profilo di rendimento molto favorevole in questa fase. I manager di PGIM Fixed Income si dichiarano infatti piuttosto costruttivi su tutta la linea del reddito fisso su base globale e notano molte opportunità lungo tutta la curva dei tassi.

IL SEGMENTO INVESTMENT GRADE USA


In particolare nel segmento investment grade USA, gli spread societari continuano a essere messi alla prova dal rallentamento della crescita, dall’inflazione persistente, dalla pressione al ribasso sui margini di profitto e dal potenziale di rallentamento della crescita globale. “I rendimenti in area dollaro rimangono interessanti ma la domanda dall'estero si è un po’ raffreddata con l'aumento dei costi di copertura valutaria” riferiscono i professionisti di PGIM Fixed Income. Secondo i quali, i rischi a breve termine nelle società investment grade rimangono equilibrati, dal momento che gli spread potrebbero ampliarsi nella prima metà del 2023 per poi restringersi successivamente.

FAVORITI ALCUNI EMITTENTI CON RATING BBB


I fondamentali rimangono solidi con i tassi di insolvenza bassi e una sostenuta domanda di emissioni di società investment grade. “Tuttavia, noi rimaniamo cauti poiché margini e profitti aziendali sono sotto pressione per la crescita economica più lenta e da un certo rallentamento dei report favorevoli pubblicati dalle agenzie di rating. A lungo termine, siamo positivi sull'IG statunitense a mano a mano che l'inflazione si attenua e la Cina pianifica la sua riapertura” specificano i manager di PGIM Fixed Income. Che rimangono selettivamente opportunisti continuando a favorire alcuni Emittenti BBB per il carry (flusso cedolare) e per la possibile compressione degli spread.

PRIVILEGIARE I SETTORI PIÙ DIFENSIVI


“Generalmente siamo posizionati su emittenti con rating BBB a scadenza più breve, ma siamo sovrappesati sui BBB a lunga scadenza in corporate bond che hanno specifici catalizzatori, come impegni di riduzione dell'indebitamento o rating potenzialmente rivisti al rialzo. Continuiamo a privilegiare i settori più difensivi come i finanziari, l'elettrico e i servizi di pubblica utilità rispetto agli industriali. All'interno di questi ultimi, ci concentriamo sugli emittenti BBB più attenti alla disciplina di bilancio” argomentano i professionisti di PGIM Fixed Income.

I POTENZIALI RISCHI PER IL MERCATO INVESTMENT GRADE


I quali, nello specifico, apprezzano ancora gli emittenti energetici BBB che dovrebbero continuare a beneficiare del rafforzamento globale del petrolio e del gas naturale a seguito di un'offerta globale più ristretta sia per le sanzioni alla Russia sanzioni e sia per i tagli alla produzione OPEC. “I potenziali rischi per il mercato IG includono le tensioni geopolitiche, soprattutto per quanto riguarda Russia, Ucraina e Cina, i timori per l'inflazione e le mosse della Fed, la volatilità dei tassi di interesse, una correzione del mercato azionario, il picco di crescita, la riduzione dei profitti e dei margini aziendali e lo stallo sul tetto del debito degli Stati Uniti” concludono gli esperti di PGIM Fixed Income

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