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J.P. Morgan AM: “A breve è prevista maggiore libertà di movimento per i mercati obbligazionari”

La volatilità delle ultime due settimane avvalora l’ipotesi di recessione del dello scenario di base, considerate le tensioni causate dalla stretta monetaria nel settore bancario e il persistere dell’inflazione

di Francesco Rapetti 6 Aprile 2023 17:12

financialounge -  Analisi dei mercati BCE BoE FED J.P. Morgan Asset Management mercati
Le Banche Centrali si trovano in una situazione complicata, costrette a trovare un equilibrio tra stabilità finanziaria e stabilità dei prezzi. Prima delle riunioni delle Banche Centrali della scorsa settimana, le vicissitudini del settore bancario avevano innescato un dibattito “rialzi sì/rialzi no”, mentre gli operatori si chiedevano se il settore finanziario e il mercato più in generale potessero tollerare le conseguenze di un altro giro di vite sul fronte monetario. Tutte e tre le Banche Centrali – Federal Reserve (Fed), Banca Centrale Europea (Bce) e Banca d’Inghilterra (BoE) – hanno optato nuovamente per un aumento dei tassi.

IL FEDERAL OPEN MARKET COMMITTEE


In linea con le attese del mercato, il Federal Open Market Committee (FOMC) ha aumentato il costo del denaro di 25 punti base (pb) e ha ridimensionato le indicazioni prospettiche, ma resta in attesa di ulteriori conferme sull’efficacia della stretta creditizia.

LE POSSIBILI MOSSE DELLE BANCHE CENTRALI


Data l’incertezza che circonda le prospettive del settore bancario statunitense, J.P. Morgan AM si aspetta che nel breve termine la Fed sospenda le manovre di inasprimento monetario. La Bce ha innalzato i tassi di 50 pb e continua a prevedere ulteriori rialzi: seguendo le orme della Fed, prima di interrompere la stretta monetaria attenderà di avere altre conferme che le restrizioni creditizie abbiano sortito effetti. La BoE ha innalzato i tassi di 25 pb e continua a fornire indicazioni prospettiche dipendenti dall’andamento dei dati.

LE ASPETTATIVE DEGLI INVESTITORI


GLi investitori stanno sensibilmente modificando le aspettative sulla traiettoria futura dei tassi d’interesse. Prima dei recenti timori per il settore finanziario, il mercato riteneva che le Banche Centrali avrebbero continuato a innalzare il costo del denaro. Oggi, è convinto che i tassi abbiano già raggiunto il punto di svolta e prevede manovre di allentamento entro fine anno. Tuttavia, il segmento a breve termine della curva risente in modo particolare dei rischi legati a notizie negative: difatti, ha non solo registrato un sostanziale riprezzamento, ma anche un alto livello di volatilità nel “processo di riprezzamento” rispetto alle medie di lungo termine.

VOLATILITA’ SOSTENUTA


Mentre gli investitori sono a caccia di indicatori che segnalino il superamento della fase acuta di stress, la volatilità continua a essere sostenuta: al momento l’indice MOVE, che riflette la volatilità dei tassi, è ai livelli rilevati solo nel 2020, non distanti da quelli della crisi finanziaria globale del 2008. L’attuale volatilità dei tassi è notevole anche rispetto ad altri settori. La volatilità dei tassi globali è ai massimi del 2008, mentre quella dei mercati azionari si è attenuata. Visto che il mercato non ha ancora capito che cosa riservi il futuro, la volatilità non sarà un fenomeno passeggero.

VOLATILITA’ PERSISTENTE


Alla luce dell’inasprimento delle condizioni finanziarie, J.P. Morgan AM si posiziona per una recessione e sfruttare così il rialzo dei rendimenti per allungare la duration dei portafogli. L’asset manager sottolinea l’importanza della selezione dei titoli perché, in contesti del genere, aumenta la dispersione tra la forza degli emittenti. In conclusione, secondo J.P. Morgan AM, gli investitori dovrebbero privilegiare titoli di alta qualità ed essere selettivi quando scommettono sui segmenti più rischiosi del mercato.

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