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Banche sotto la lente

Neuberger Berman: ''È ancora presto per tornare a investire sugli asset rischiosi''

Il sistema creditizio ha appena subito un duro colpo con il salvataggio di Silicon Valley Bank e di Signature Bank: Joseph V. Amato (Neuberger Berman) illustra i possibili scenari per gli investitori

di Leo Campagna 6 Aprile 2023 07:55
financialounge -  banche banche centrali Joseph V. Amato mercati Neuberger Berman

Le banche centrali ora devono affrontare un vero e proprio “trilemma”: come combattere l’inflazione senza danneggiare eccessivamente l’economia e l’occupazione e riuscire, al contempo, a stabilizzare il sistema bancario.

SITUAZIONE MENO GRAVE DEGLI EVENTI DEL PERIODO 2007-2008


“Consideriamo quanto accaduto con il salvataggio di Silicon Valley Bank e di Signature Bank meno grave agli eventi del periodo 2007-2008. Tuttavia molte banche hanno portafogli sovradimensionati di titoli di Stato e fortemente esposti a prestiti immobiliari commerciali potenzialmente problematici. Non escludo pertanto che i timori sulla situazione bancaria possa comportare danni duraturi alle prospettive economiche” tiene a sottolineare Joseph V. Amato, President and Chief Investment Officer—Equities di Neuberger Berman.

COSA HA RIVELATO L’ULTIMO SONDAGGIO DELLA FED SULLE BANCHE


Mentre il rialzo dei tassi di riferimento, l’inversione della curva dei rendimenti dei Treasury e l’indebolimento dell’economia hanno già contribuito ad inasprire le condizioni finanziarie, altre preziose informazioni si ricavano dalle indagini periodiche con le quali Fed e Bce chiedono alle banche se stiano allentando o inasprendo gli standard di credito. “In base all’ultima indagine condotta dalla Fed appena prima del caso che ha coinvolto Silicon Valley Bank, la percentuale netta di istituti che hanno inasprito gli standard di accesso al credito per i prestiti di natura commerciale e industriale è balzata da -14,5% nel primo trimestre del 2022 al 44,8% nel primo trimestre di quest’anno. Per i prestiti immobiliari non residenziali si è passati dal -10,3% al 69,2%. In Europa, lo stesso dato è salito dal 2% al 26% nel corso del 2022” specifica Amato.

UNA REGOLAMENTAZIONE BANCARIA PIÙ STRINGENTE


Gli economisti stimano che l’impatto delle recenti tensioni nel sistema bancario sia già pari a un rialzo dei tassi da parte della Fed di 25-50 punti base. Inoltre le banche potrebbero essere costrette a riconoscere tassi più elevati sui conti dei clienti per arginare il ritiro dei depositi, mentre gli investitori nel settore bancario potrebbero chiedere un premio più elevato a fronte del rischio di “bail-in” in caso di salvataggio. Probabile, peraltro, l’introduzione di una regolamentazione bancaria più stringente per proteggere i contribuenti se le autorità USA garantiranno effettivamente tutti i depositi statunitensi e non solo quelli che si trovano al di sotto della soglia dei 250.000 dollari.

UN AUMENTO DEI COSTI E UNA RIDUZIONE DEGLI UTILI BANCARI


“Anche se solo una parte di queste previsioni si concretizzasse, si tradurrà in un aumento dei costi e in una riduzione degli utili per il settore bancario, in un incremento delle commissioni e in un inasprimento delle condizioni per i clienti nonché, potenzialmente, in una minore capacità e propensione a concedere prestiti” spiega il manager di Neuberger Berman.

UN IRRIGIDIMENTO DELLE CONDIZIONI DI ACCESSO AL CREDITO


In tutti i casi, non devono ingannare gli attuali prezzi al consumo europei e statunitensi, i dati sull’occupazione e le indagini condotte in merito a imprese e consumatori che rimangono sorprendentemente resilienti. È infatti probabile che le banche in difficoltà operino un irrigidimento delle condizioni per l’accesso al credito più rapidamente e più a lungo di quanto previsto dai banchieri centrali.

RIFLETTORI PUNTATI SULLE BANCHE CENTRALI


Tutti i riflettori continueranno ad essere puntati sulle banche centrali. “Prevediamo che terranno i tassi di interesse al livello attuale e si impegneranno a mantenerli più a lungo” riferisce Amato, secondo il quale è probabile che a soffrire saranno sia gli utili aziendali e sia l’economia. Il mercato del credito è la linfa vitale dell’economia e deve fluire a un ritmo adeguato. “Di conseguenza” conclude il CIO Equites di Neuberger Berman “l’avvicinarsi della fine del ciclo di rialzi potrebbe essere il momento per iniziare a pianificare un ritorno agli asset rischiosi, ma non ancora il momento per metterlo in pratica”.
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