L’analisi

Capital Group: per limitare l’incertezza migliorare la selezione dei titoli

Per Damir Bettini (Capital Group) ci troviamo in un momento interessante per il reddito fisso, in cui gli investitori di lungo periodo hanno ampie opportunità di rendimento. Tra i settori da preferire ci sono banche, utility e tecnologia

di Fabrizio Arnhold 7 Aprile 2023 10:00

financialounge -  Capital Group Damir Bettini investimenti mercati reddito fisso
Il 2022 è stato un anno complicato per i mercati, con quasi tutte le asset class in perdita. Azioni ed obbligazioni hanno sofferto, con il forte aumento dei rendimenti nel reddito fisso dovuto all’inflazione galoppante, con le banche centrali impegnate ad alzare i tassi, nel tentativo di frenare la corsa dei prezzi. A complicare ulteriormente lo scenario c’è anche l’incertezza sul fronte geopolitico. “Tuttavia, nel quarto trimestre dello scorso anno abbiamo assistito ad un rally sui mercati del credito che ha ritracciato quasi metà del precedente ampliamento degli spread, quando il mercato ha iniziato a mettere in dubbio l’effettivo manifestarsi della recessione più attesa della storia recente”, commenta Damir Bettini, Gestore di portafogli obbligazionari di Capital Group.

OBBLIGAZIONI IG ANTI VOLATILITÀ


“Con il rally dei mercati, gli spread si sono notevolmente contratti”, prosegue nella sua analisi Bettini. “I rendimenti nel settore sono tuttavia ancora elevati, e per l’investitore di lungo periodo interessato al rendimento complessivo, le obbligazioni Investment Grade offrono un interessante punto di ingresso che potrebbe assorbire la volatilità a breve termine”. In un contesto di mercato normale – quindi se l’inflazione fosse attorno al 4%, con le banche centrali di nuovo accomodanti e senza una guerra in Europa – si potrebbe pensare di incrementare il rischio di credito. Ma considerando che la situazione reale è diversa, “prima di incrementare sostanzialmente il rischio, vorremmo vedere gli spread creditizi in un intervallo compreso tra 175 e 200 punti base, che li riporterebbe a un livello che inizia a riflettere il rischio recessione”, aggiunge il gestore di Capital Group. Per ora, quindi, meglio rimanere prudenti e privilegiare la qualità.

L'INFLAZIONE RESTA LA CHIAVE


L’inflazione resta sotto la lente. Per Capital Group “il punto di svolta è il 4% e con un indice dei prezzi al consumo al 5%, pensiamo che le banche centrali riterranno di dover mantenere elevati i tassi di interesse, nonostante il possibile danno all’attività economica”. Più l’inflazione di avvicina al 3%, più la banche centrali saranno propense a interrompere il ciclo di rialzi e allentare la politica restrittiva. Il punto interessante è compreso tra il 4 e il 5%, “a questo livello, il bilanciamento tra la stabilità finanziaria e la stabilità dei prezzi diventerà particolarmente impegnativo”, precisa Bettini.

BUONA LIQUIDITÀ PER LE AZIENDE


Il rialzo dei tassi non ha avuto un impatto negativo sulle aziende che sono state particolarmente attente alla gestione dei bilanci e hanno buoni livelli di liquidità. “Nonostante l’aumento dei tassi lo scorso anno, gli indici di copertura dei tassi di interesse rimangono relativamente solidi grazie alla struttura a tasso fisso e alla lunga scadenza delle passività delle aziende”, sottolinea il Gestore di portafogli obbligazionari di Capital Group. “Detto questo, il livello assoluto di indebitamento netto rimane elevato e i fondamentali potrebbero aver raggiunto il picco”. Ci si può aspettare, quindi, un indebolimento degli indicatori creditizi perché il contesto macro si sta complicando.

FOCUS SULLE BANCHE


Dove individuare valore? “Le banche sono un settore in cui vediamo valutazioni favorevoli – spiega Damir Bettini -. Gli spread del segmento finanziario senior sono nettamente superiori a quelli di altri titoli non finanziari”. C’è anche da sottolineare come il contesto macro sia diventato favorevole per il settore. “Nel complesso le banche sono meglio finanziate e capitalizzare rispetto al passato”, prosegue il gestore di Capital Group che precisa però come in questa fase non bisogna abbassare la guardia perché “le banche tipicamente risentono del deterioramento della qualità degli asset", scenario possibile con il rallentamento dell’economia.

UTILITY E TECNOLOGIA


Nella selezione settoriale, da preferire anche le utility, in particolare negli Usa, che hanno realizzato performance solide per tutto il 2022. “In quanto fornitori regolamentati di un bene di prima necessità, sono tipicamente immuni a molte delle correnti economiche e dei rischi di mercato”, puntualizza Bettini. “Non sono tuttavia immuni all’intervento politico”. Da valutare anche la tecnologia che per Capital Group offre opportunità, in particolare nel cloud computing. “A nostro avviso, ci troviamo in un momento molto interessante per il reddito fisso, in cui gli investitori di lungo periodo hanno ampie opportunità per assicurarsi un buon rendimento complessivo”, conclude il Gestore di portafogli obbligazionari di Capital Group. Ma attenzione alla volatilità nel breve periodo che potrebbe restare elevata.

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