L’analisi

PGIM: segnali misti sulle banche hanno offuscato la svolta da colomba della Fed

Ma alla fine l’impatto dello stress sofferto dalle banche si farà sentire su economia e inflazione, portando la Fed a concludere verosimilmente il ciclo dei rialzi e ad iniziare a tagliarli di 50-75 punti già entro quest’anno

di Stefano Caratelli 11 Aprile 2023 11:15

financialounge -  FED inflazione PGIM Powell tassi
La decisione di alzare i tassi annunciata a marzo dalla Fed come da attese è stata accompagnata da diversi segnali misti e da ‘colomba’ sul settore bancario. In prospettiva, i movimenti di mercato continueranno logicamente ad essere guidati dai dati e dagli eventi. Se quelli relativi a crescita e inflazione usciranno forti e elevate, gli asset a rischio ne soffrirebbero, perché questo limiterebbe la portata dell’azione della Fed diretta a contrastare lo stress bancario con politiche accomodanti. Al contrario, crescita e inflazione moderate, che sembrano più verosimili data la stretta creditizia che si profila, dovrebbero tener viva la speranza di una fine dei rialzi dei tassi che dia tempo al settore bancario di stabilizzarsi.

POLITICA MONETARIA E TURBOLENZE BANCARIE


Sono le conclusioni dell’analisi di PGIM Investments che fa il punto dopo gli ultimi sviluppi di politica monetaria e le turbolenze bancarie. Non a sorpresa, dall’ultimo meeting della Fed è uscito il segnale di un percorso più morbido per futuri rialzi, come si ricava anche dalle omissioni nel comunicato del FOMC rispetto al precedente. Il picco dei tassi indicato dalle aspettative dei membri della banca centrale è rimasto al 5,25%, segnalando che la fine del ciclo è molto vicina, e lo stesso Powell ha ammesso che si è parlato di una possibile pausa.

IN PRATICA UN SOSTITUTO AI RIALZI DEI TASSI


La Fed e lo stesso Powell hanno messo in chiaro che lo stress bancario peserà sulla crescita, il mercato del lavoro e l’inflazione, andando in pratica a fare da sostituto a un rialzo dei tassi. Ma qualche dubbio è stato sollevato dal fatto che Powell abbia affermato che “tutti i depositi sono sicuri” proprio mentre la titolare del Tesoro diceva al Congresso di non aver preso in considerazione la garanzia illimitata sugli stessi depositi, lasciando aperta la porta a possibili nuovi stress in arrivo.

CICLO ALLA FINE, TAGLI IN ARRIVO GIA' QUEST'ANNO


Come ha riconosciuto Powell, di fatto la dimensione e la durata dello shock bancario sull’economia reale rimangono molto incerte, sollevando dubbi sull’affermazione che non servano tagli dei tassi già quest’anno. PGIM Investments resta convinta che il rialzo di marzo sarà probabilmente l’ultimo del ciclo della Fed, che sarà invece forzata proprio dallo stress bancario a tagliare già quest’anno tra 50-75 punti base.

LA REAZIONE DEI MERCATI


Dopo una reazione iniziale positiva, i mercati hanno reagito negativamente alla sequenza di eventi e alle parole di Powell e Yellen, con l’azionario in calo e gli spread creditizi in ampliamento, mentre il mercato dei tassi ha accolto in modo positivo l’indicazione che le tensioni bancarie avrebbero avuto un impatto sulla crescita, nella percezione che il focus della Fed si fosse spostato dal contrasto all’inflazione al supporto della crescita economica.

ALLA FINE HA BENEFICIATO IL MERCATO DEI TREASURY


Di tutta questa situazione ha finito per beneficiare il mercato dei Treasury, con il risultato almeno per ora di una curva tornata più ripida grazie al fatto che i rendimenti a breve sono scesi in modo più accentuato rispetto a quelli sulle scadenze a lungo termine, sottolinea PGIM Investments.

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