Tecnologia

Per Capital Group l’India è sempre più importante per l’economia globale

Julie Dickson, Investment Director di Capital Group, sottolinea come l’india potrebbe giocare un ruolo importante nella produzione di semiconduttori logici, chipset e altri prodotti elettronici

di Anna Patti 13 Aprile 2023 19:00

financialounge -  Capital Group cina india semiconduttori
Le imprese globali stanno diversificando le loro filiere e stanno evitando di investire esclusivamente in Cina. Sarà importante verificare quanto questo cambiamento potrà influire sul “mercato della manifattura mondiale”, nonché le opportunità che potenzialmente si aprono per l’India e per altri Paesi ben posizionati per assumersi parte dell’onere dell’offerta globale.

LA CRESCENTE PRESENZA DELL’INDIA


L’india potrebbe beneficiare di questa tendenza. Recentemente il ministro dell’elettronica e della tecnologia dell’informazione del Paese, Rajeev Chandrasekhar, ha comunicato il desiderio dell’India di diventare un partner globale di fiducia e di far parte delle catene globali del valore per i semiconduttori logici, i chipset e altri prodotti elettronici. Al Bengaluru Technology Summit di novembre 2022, Chandrasekhar è intervenuto dicendo che il settore dell’elettronica e dei semiconduttori si accinge a raggiungere 1.500 miliardi di USD, con la Cina che ha dominato il settore per oltre due decenni. Sottolineando la crescente presenza dell’India, ha osservato che mentre nel 2014 il 92% dei dispositivi mobili venduti nel Paese era importato, nel 2022 il 97% è stato prodotto in India.

GLI OBIETTIVI DELL’INDIA


Nel 2014 l’ecosistema elettronico indiano che comprende fabbricazione, progettazione, innovazione e produzione, aveva un valore di circa 10 miliardi di USD, per poi crescere fino a raggiungere 75 miliardi di USD nel 2022. Inoltre, il Paese ha fissato l’obiettivo di aumentare la produzione del settore a 300 miliardi di USD entro il 2025. Il governo sta sostenendo il settore manifatturiero e ha annunciato piani di incentivazione legati alla produzione per diversi settori e l’aumento dei dazi all’importazione su alcuni prodotti e componenti. Il primo piano di incentivazione, che riguarda la produzione e l’assemblaggio di telefoni cellulari, ha ricevuto un buon riscontro da parte delle imprese.

L’INDIA DIVENTERA’ POLO PRODUTTIVO GLOBALE PER APPLE


Secondo Julie Dickson, Investment Director di Capital Group, Apple, ad esempio, trasformerà l’India in un polo produttivo globale di iPhone entro il 2025. Apple sposterà in India il 5% della produzione globale di iPhone 14 entro la fine del 2022 ed amplierà la sua capacità produttiva nel Paese al fine di realizzare il 25% di tutti gli iPhone entro il 2025. Saranno fondamentali per l’India le proporzioni della potenziale domanda interna, con un enorme mercato locale che rende più facile decidere di realizzare poli produttivi all’interno del Paese.

LE CARATTERISTICHE CHE DIFFERENZIANO L’INDIA DAGLI ALTRI PAESI


Julie Dickson sottolinea le possibilità dell’India rispetto agli altri paesi come Indonesia, Thailandia e Vietnam, che in termini di popolazione sono inferiori alla Cina. Al contrario, l’India è attualmente la seconda nazione più popolosa al mondo (con 1,417 miliardi di persone nel 2022, rispetto a 1,426 miliardi della Cina), ma secondo le previsioni delle Nazioni Unite potrebbe conquistare il primo posto già quest’anno. Anche la base di consumatori indiani è in rapida crescita: nei prossimi due anni, ad esempio, il Paese è destinato a superare la domanda di smartphone degli Stati Uniti.

PRESTO PER METTERE DA PARTE LA CINA


L’analista di Capital Group precisa che il cambiamento sarà piuttosto lento perché gli investimenti diretti esteri in Cina continuano a essere solidi e attualmente sono più di sei volte il livello dell’India. Nel 2021 la Cina ha rappresentato il 19% del flusso globale di investimenti diretti esteri interni, rispetto al 3% dell’India. Inoltre l’aumento del costo del lavoro in Cina sarebbe una ragione per cui le società si rivolgono altrove, e i dati confermano la prima parte di questa affermazione. Attualmente, però, il costo del lavoro sta aumentando più rapidamente in India, con un incremento del 55% dal 2010 al 2021, rispetto al 37,9% della Cina nello stesso periodo.

LE INFRASTRUTTURE GIOCHERANNO UN RUOLO CHIAVE


Le infrastrutture avranno un ruolo fondamentale. L'India, e molti altri Paesi emergenti devono ancora costruire molte delle strade e delle infrastrutture che la Cina possiede già. In India la spesa in questo settore è aumentata negli ultimi anni, ma ci vorrà tempo per raggiungere i livelli necessari per competere con paesi come la Cina.

PROSPETTIVE FUTURE


Guardando al futuro la Cina sembra destinata a perdere quote del commercio globale e l’India probabilmente ne guadagnerà, così come Paesi quali Vietnam, Thailandia, e Messico. Nonostante ciò, sostiene l’Investment Director di Capital Group, è un errore pensare di poter già escludere la Cina: le sue infrastrutture produttive, gli impianti logistici, la manodopera qualificata e le filiere esistenti rendono il Paese troppo utile per abbandonarlo in modo significativo in tempi brevi. L’analista di Capital Group conclude dicendo che l’India di oggi probabilmente è migliore della Cina di 20 anni fa. Il regime politico indiano è focalizzato sullo sviluppo economico e non ha paura di soffrire a breve termine. Ha anche ripulito i settori bancario e immobiliare, aumentato gli investimenti nelle infrastrutture e ridotto la burocrazia per rendere il Paese più favorevole alle imprese.

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