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Fidelity: ecco come navigare le crisi nel secondo trimestre 2023

Andrew McCaffery, CIO di Fidelity International, analizza i tre fattori che saranno determinanti: atterraggio morbido o duro dell’economia che va verso la recessione, rischi e opportunità societari e ruolo della Cina

di Stefano Caratelli 14 Aprile 2023 12:46

financialounge -  Andrew McCaffery Fidelity International mercati outlook
La “policrisi”, vale a dire una confluenza di fattori che avrebbe potuto costringere le Banche Centrali a un eccessivo irrigidimento con conseguenti brusche recessioni, è entrata in una nuova fase. Le economie avevano iniziato l'anno con segnali di ripresa ma i continui rialzi dei tassi e la stretta monetaria si stanno ora facendo sentire. Da un lato una recessione nei mercati dei Paesi sviluppati sembra essere l'esito più probabile nel 2023, ma la riapertura della Cina potrebbe dare un po' di tregua. Fidelity International segnala tre tendenze che potrebbero dominare i mercati nel secondo trimestre del 2023: atterraggio soffice o duro, rischi e opportunità a livello societario, ruolo della Cina.

DOPO LA CRISI BANCARIA RECESSIONE PIU’ PROBABILE


Per quanto riguarda il primo punto, Andrew McCaffery, CIO di Fidelity International, ritiene che con la crisi bancaria, seguita all’aumento dei tassi più rapido della storia, la recessione nei mercati sviluppati sembra l'esito più probabile e potrebbe aumentare le possibilità di un atterraggio più duro. Di fronte a un'inflazione elevata persistente e a un mercato del lavoro solido, la Fed ha finora seguito la rotta. Ma tenere i tassi più alti più a lungo aumenterà la pressione sul sistema finanziario, con le crisi che iniziano già a manifestarsi. McCaffery non ritiene tuttavia che le crisi bancarie segnalino un rischio sistemico, perché il sell-off è stato fortemente influenzato dal deterioramento del sentiment più che dai fondamentali.

MA GLI ISTITUTI DI CREDITO OGGI SONO MOLTO PIU’ SOLIDI


L’esperto di Fidelity sottolinea che le banche sono molto meglio capitalizzate rispetto al 2008, la qualità del credito e la liquidità sono più solide, i tassi continuano a sostenere la redditività complessiva e le autorità hanno gli strumenti per ripristinare la fiducia degli investitori. Ma l'incertezza potrebbe continuare nelle prossime settimane. Lo scenario più probabile secondo McCaffery resta quello di nuove tensioni che si manifesteranno se non dovesse esserci un allentamento monetario, con una recessione ciclica su un orizzonte di 12 mesi, in cui la disoccupazione raggiungerà l'1-3%. Ma Fidelity si aspetta una recessione più grave se la Fed dovesse rimanere restrittiva per tutto il 2023.

SOCIETA’ E SETTORI: CONCENTRARSI SULLA RICERCA BOTTOM UP


Per quanto riguarda rischi e opportunità delle società, McCaffery sottolinea che i team di investimento di Fidelity si concentrano sulla ricerca bottom-up per identificare quelle con profili più solidi alla ricerca di settori e regioni con venti favorevoli strutturali e caratteristiche difensive, oltre a valutazioni interessanti, che presentino il miglior equilibrio tra rischio e rendimento. Nel lungo periodo, secondo l’esperto di Fidelity, i temi sostenibilità, demografia e re-shoring/near-shoring continuano a offrire forti opportunità di sovra-performance.

LA RIAPERTURA CINESE HA RESO PIU’ ROSEE LE PROSPETTIVE IN ASIA


Infine la Cina, che con la riapertura ha reso più rosee le prospettive per l'Asia, mentre il Congresso del Partito Comunista di ottobre ha portato a una nuova fase positiva di investimenti tradotta a marzo nel programma di crescita del governo. La riapertura cinese dovrebbe stimolare un forte rimbalzo e offrire nuove opportunità agli investitori, secondo McCaffery. Un segnale importante emerso a marzo è stata la maggior enfasi sulla crescita di alta qualità, che richiede la ristrutturazione dell'economia da un modello prevalentemente orientato agli investimenti e alle esportazioni a un modello più equilibrato, basato sui consumi interni e sull'attività manifatturiera per sostenerli.

PECHINO IMPEGNATA A STIMOLARE L’ECONOMIA


Questo approccio, osserva l’esperto di Fidelity, si riflette nell'obiettivo di crescita annua misurata di circa il 5%. È probabile che i decisori politici adottino ulteriori misure di stimolo per sostenere l'economia, ma con maggiore attenzione alla qualità più che al ritmo della ripresa. Una completa ripresa cinese potrebbe non essere lontana, ma la classe media sta adottando un approccio cauto. Una ripartenza sostenuta dipende dall'aumento delle aspettative di reddito dei consumatori, che devono sentirsi abbastanza sicuri da attingere ai risparmi accumulati nella pandemia.

IN ARRIVO ULTERIORI MISURE DI SOSTEGNO


La ripresa e il rilancio dei consumi sono in cima all'agenda del governo di Pechino dalla fine della politica di zero-Covid e McCaffery si aspetta che il governo lanci ulteriori misure di sostegno.

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