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Si riaccende il risiko BancoBpm con i rumors su Unicredit che alimentano speculazione in Borsa
Il titolo di Piazza Meda arriva oltre il 4%, dopo che alcune ricostruzioni stampa hanno parlato nuovamente del progetto di aggregazione. Secondo gli analisti l’operazione “rafforzerebbe il posizionamento competitivo di UniCredit”
di Fabrizio Arnhold 17 Aprile 2023 12:46
Torna la speculazione su una possibile acquisizione da parte di UniCredit su BancoBpm e il titolo vola Piazza Affari, superando il 4%. Le quotazioni di UniCredit segnano +0,05% a 19,38 euro. Secondo rumors di stampa tornerebbe attuale il progetto di aggregazione tra i due istituti, sulla base della recente valutazione del titolo di Piazza Gae Aulenti che renderebbe conveniente per la banca guidata da Andrea Orcel il concambio azionario.
Secondo gli analisti di Equita, l’operazione “avrebbe un forte razionale industriale in quanto rafforzerebbe in modo significativo il posizionamento competitivo di UniCredit in Italia, con una quota di mercato complessiva in termini di filiali che passerebbe dall’11% al 18% e dal 10% al 20% al Nord, e spazio per un elevato incremento dell’utile per azione, oltre il 15% post sinergie, anche a fronte del riconoscimento di un premio significativo a favore degli azionisti BancoBpm e senza compromettere la solidità patrimoniale della combined entity”.
In questo momento, per Equita, l’operazione resta complicata “considerando le incertezze sull’evoluzione dello scenario macro e alla luce della presenza di Credit Agricole come primo azionista di BancoBpm, nonché partner nel credito al consumo e nell’assicurazione”.
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L’eventuale acquisizione di BancoBpm da parte di UniCredit “chiuderebbe la questione Mps-BancoBpm, con probabile disaccordo del governo”, fanno sapere da Intermonte. “Riteniamo che il governo veda di buon occhio la creazione di un terzo polo bancario piuttosto che un’operazione UniCredit-BancoBpm e che Credit Agricole cerchi di preservare i propri accordi commerciali con BancoBpm”.
PIÙ FILIALI AL NORD
Secondo gli analisti di Equita, l’operazione “avrebbe un forte razionale industriale in quanto rafforzerebbe in modo significativo il posizionamento competitivo di UniCredit in Italia, con una quota di mercato complessiva in termini di filiali che passerebbe dall’11% al 18% e dal 10% al 20% al Nord, e spazio per un elevato incremento dell’utile per azione, oltre il 15% post sinergie, anche a fronte del riconoscimento di un premio significativo a favore degli azionisti BancoBpm e senza compromettere la solidità patrimoniale della combined entity”.
OPERAZIONE COMPLICATA
In questo momento, per Equita, l’operazione resta complicata “considerando le incertezze sull’evoluzione dello scenario macro e alla luce della presenza di Credit Agricole come primo azionista di BancoBpm, nonché partner nel credito al consumo e nell’assicurazione”.
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L’eventuale acquisizione di BancoBpm da parte di UniCredit “chiuderebbe la questione Mps-BancoBpm, con probabile disaccordo del governo”, fanno sapere da Intermonte. “Riteniamo che il governo veda di buon occhio la creazione di un terzo polo bancario piuttosto che un’operazione UniCredit-BancoBpm e che Credit Agricole cerchi di preservare i propri accordi commerciali con BancoBpm”.
