Bond market
Obbligazioni mercati emergenti, DPAM lancia una nuova strategia
Secondo Michael Vander Elst, gestore di Degroof Petercam Asset Management (DPAM), i Paesi emergenti nascondono buone opportunità di investimento in ambito bond
di Antonio Cardarelli 19 Aprile 2023 15:14
Nei Paesi emergenti è improbabile un aumento dell’inflazione, inoltre le banche centrali – a differenza di quanto accade nei Paesi sviluppati – hanno margine per ridurre i tassi d’interesse. Questi fattori, uniti all’aumento degli investimenti diretti esteri, secondo Degroof Petercam Asset Management (DPAM) nascondo buone opportunità di investimento.
Attiva da dieci anni nel settore delle obbligazioni dei mercati emergenti (in valuta locale), DPAM gestisce in questa classe di attivi circa 3 miliardi di euro. Ora la società di investimento ha aggiunto una strategia obbligazionaria in valuta forte alla sua offerta sul segmento a reddito fisso dei mercati emergenti. Queste obbligazioni, denominate in valute largamente utilizzate e con tassi di cambio meno volatili come il dollaro USA, l'euro e la sterlina, combinano l'attuale elevato potenziale dei mercati emergenti con un rischio di cambio limitato rispetto alle emissioni in valuta locale.
Come spiega Michael Vander Elst, co-gestore della strategia, le emissioni a reddito fisso dei mercati emergenti in valuta forte sono interessanti anche per i loro rendimenti reali positivi e hanno un potenziale di recupero. “Chi investe strategicamente in queste obbligazioni viene ricompensato con un carry elevato", afferma l’esperto. Inoltre, gli investitori stranieri devono recuperare terreno relativamente alle obbligazioni dei mercati emergenti: "Negli ultimi anni, molti investitori sono rimasti delusi dalla performance di questa asset class. Di conseguenza, le esposizioni degli investitori esteri sono attualmente inferiori a quelle degli ultimi anni", continua Vander Elst.
Nella selezione dei titoli da inserire nei portafogli di investimento, la strategia di DPAM per la valutazione dei Paesi emittenti è basata su criteri ESG tramite l’utilizzo di un dettagliato modello proprietario di analisi della sostenibilità. L’approccio prevede un’attenzione particolare per le emissioni dei Paesi che raggiungono elevati standard ambientali e, relativamente al sistema sanitario, soddisfano criteri di trasparenza e rappresentano valori democratici. "Una ponderazione deliberata delle obbligazioni di Paesi con buoni rating ESG e l'esclusione di emittenti non democratici possono migliorare la qualità degli investimenti in portafoglio e limitare il rischio di perdite per l'investitore", conclude Vander Elst.
Le obbligazioni dei mercati emergenti offrono un'opportunità di ulteriore diversificazione in un portafoglio ampiamente diversificato e quindi una certa protezione contro le situazioni inattese. Inoltre, la crescente importanza dei mercati emergenti nell'economia globale depone a favore di questa asset class. “Ritengo che l’attenzione alla qualità garantita dall’approccio attivo di DPAM possa consentire di investire nei mercati emergenti nel miglior modo possibile. Sono convinto che la nostra nuova strategia, che apre a un universo d'investimento di 1,4 trilioni di dollari USA, sarà accolta molto positivamente dagli investitori italiani, sempre particolarmente attenti alla diversificazione dei propri portafogli e al mondo ESG”, ha commentato Alessandro Fonzi, CFA, Deputy Head of International Sales, Country Head Italy di DPAM.
L’ESPERIENZA DI DPAM NEI MERCATI EMERGENTI
Attiva da dieci anni nel settore delle obbligazioni dei mercati emergenti (in valuta locale), DPAM gestisce in questa classe di attivi circa 3 miliardi di euro. Ora la società di investimento ha aggiunto una strategia obbligazionaria in valuta forte alla sua offerta sul segmento a reddito fisso dei mercati emergenti. Queste obbligazioni, denominate in valute largamente utilizzate e con tassi di cambio meno volatili come il dollaro USA, l'euro e la sterlina, combinano l'attuale elevato potenziale dei mercati emergenti con un rischio di cambio limitato rispetto alle emissioni in valuta locale.
“CARRY ELEVATO”
Come spiega Michael Vander Elst, co-gestore della strategia, le emissioni a reddito fisso dei mercati emergenti in valuta forte sono interessanti anche per i loro rendimenti reali positivi e hanno un potenziale di recupero. “Chi investe strategicamente in queste obbligazioni viene ricompensato con un carry elevato", afferma l’esperto. Inoltre, gli investitori stranieri devono recuperare terreno relativamente alle obbligazioni dei mercati emergenti: "Negli ultimi anni, molti investitori sono rimasti delusi dalla performance di questa asset class. Di conseguenza, le esposizioni degli investitori esteri sono attualmente inferiori a quelle degli ultimi anni", continua Vander Elst.
FILTRO ESG E FOCUS SULLA TRASPARENZA
Nella selezione dei titoli da inserire nei portafogli di investimento, la strategia di DPAM per la valutazione dei Paesi emittenti è basata su criteri ESG tramite l’utilizzo di un dettagliato modello proprietario di analisi della sostenibilità. L’approccio prevede un’attenzione particolare per le emissioni dei Paesi che raggiungono elevati standard ambientali e, relativamente al sistema sanitario, soddisfano criteri di trasparenza e rappresentano valori democratici. "Una ponderazione deliberata delle obbligazioni di Paesi con buoni rating ESG e l'esclusione di emittenti non democratici possono migliorare la qualità degli investimenti in portafoglio e limitare il rischio di perdite per l'investitore", conclude Vander Elst.
UNIVERSO DI INVESTIMENTO DA 1.400 MILIARDI DI DOLLARI
Le obbligazioni dei mercati emergenti offrono un'opportunità di ulteriore diversificazione in un portafoglio ampiamente diversificato e quindi una certa protezione contro le situazioni inattese. Inoltre, la crescente importanza dei mercati emergenti nell'economia globale depone a favore di questa asset class. “Ritengo che l’attenzione alla qualità garantita dall’approccio attivo di DPAM possa consentire di investire nei mercati emergenti nel miglior modo possibile. Sono convinto che la nostra nuova strategia, che apre a un universo d'investimento di 1,4 trilioni di dollari USA, sarà accolta molto positivamente dagli investitori italiani, sempre particolarmente attenti alla diversificazione dei propri portafogli e al mondo ESG”, ha commentato Alessandro Fonzi, CFA, Deputy Head of International Sales, Country Head Italy di DPAM.