L'intervista

Raiffeisen Capital Management: ecco le più promettenti energie rinnovabili per il futuro

Hannes Loacker, fund manager del fondo Raiffeisen-SmartEnergy-ESG-Equities che ha appena compiuto tre anni di attività, illustra le potenzialità di idrogeno, smart energy, eolico onshore e fotovoltaico

di Leo Campagna 22 Aprile 2023 09:30

financialounge -  economia ESG finanza sostenibile Fonti rinnovabili Hannes Loacker Raiffeisen Capital Management
Negli ultimi anni, la produzione di energie rinnovabili ha continuato a crescere. In attesa dei dati definitivi dello scorso anno, nel 2021 il volume di produzione è aumentato di circa il 10% rispetto al 2020 e ora rappresenta già una quota del 40% a livello globale. Sul tema, abbiamo intervistato Hannes Loacker, fund manager del fondo Raiffeisen-SmartEnergy-ESG-Equities che lo scorso 15 aprile ha compiuto tre anni, e che, a differenza di molti altri comparti di categoria, non ha subito un declassamento come fondo ex Articolo 9 SFDR.

“La nostra società ha adottato un approccio molto cauto e prudente e ha classificato solo due fondi come Articolo 9 SFDR. In questo modo abbiamo evitato il rischio di un declassamento. Inoltre, da oltre due anni abbiamo creato un team di sette persone che si occupa di tutte le questioni legate alla sostenibilità nel settore energetico. Collaboriamo inoltre con agenzie di rating ESG esterne e ci confrontiamo con le società in cui investiamo o intendiamo investire” spiega il manager di Raiffeisen Capital Management.

Quali trend avete osservato nell’universo di investimento del fondo?


“Nonostante l’intero settore tecnologico abbia perso quasi il 30% in termini di investimenti in euro lo scorso anno, le società che forniscono tecnologie chiave nel campo della mobilità elettrica, come i semiconduttori, hanno ottenuto ottimi risultati soprattutto nell'ultimo anno. Inoltre, i titoli che hanno beneficiato in modo particolare dell’Inflation Reduction Act (legge sulla riduzione dell'inflazione) approvata negli Stati Uniti nell’agosto del 2022 sono stati in grado di registrare guadagni superiori al 100% in alcuni casi”.

Cosa pensate dell’idrogeno?


“Nel nostro portafoglio includiamo società che producono idrogeno verde e pile a combustibile. Riteniamo l’idrogeno un elemento chiave per il successo della transizione energetica. I costi continueranno a scendere nei prossimi anni grazie alle economie di scala e agli ulteriori progressi tecnologici. Inoltre, c’è un crescente sostegno da parte della politica. Tuttavia, molte di queste aziende non sono ancora redditizie e per questo motivo investiamo con cautela”.

Come selezionate i titoli che rientrano nel tema “smart energy”?


“Il fondo investe non solo nelle energie rinnovabili tradizionali, ma anche nelle reti smart, nello stoccaggio dell’energia, negli edifici green, nella gestione dell’energia, nella mobilità elettrica e, infine, nell’economia circolare. Detto questo, esaminiamo l’intero universo sulla base dei dati di provider esterni, dei partner di ricerca e delle relazioni annuali delle società per determinare quali titoli si qualificano in linea di principio per il tema della smart energy. Successivamente applichiamo un filtro ESG, che riduce l’universo a circa 400-450 titoli e, infine, selezioniamo i titoli da inserire in portafoglio sulla base della classica analisi finanziaria bottom-up”.

Tra le varie forme di energia rinnovabile, quali dovrebbero essere le più promettenti per il futuro?


“Secondo le previsioni dell’IEA, l’Agenzia Internazionale dell'Energia, le capacità fotovoltaiche aumenteranno di otto volte entro il 2050 e guideranno la crescita. Ma anche l’eolico offshore e l’idrogeno diventeranno più interessanti se le economie di scala e il progresso tecnologico faranno scendere ulteriormente i costi di produzione”.

Quali sono i fattori economici e politici che guideranno il trend delle energie rinnovabili?


“I costi, il fattore economico, sono promettenti dal momento che il fotovoltaico e l’eolico onshore sono già la fonte di elettricità più economica nella maggior parte delle aree del mondo. Dal punto di vista politico, gli Stati Uniti hanno dimostrato come ciò possa essere fatto. L’Inflation Reduction Act accelererà in modo significativo la crescita delle energie rinnovabili, ma anche quella della mobilità elettrica e dell’idrogeno. L’UE ha ancora della strada da fare in termini di regole più chiare che favoriscano una maggiore sicurezza di pianificazione per le aziende”.

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