L'analisi

Pictet AM: esagerate le aspettative di una Fed che inizia presto a tagliare i tassi

Le indicazioni di asset allocation della Strategy Unit di Pictet Asset Management puntano a sottopesare l’azionario, che è però visto positivamente nei Mercati Emergenti. Utili piatti nelle economie più sviluppate

di Stefano Caratelli 26 Aprile 2023 19:30

financialounge -  azionario mercati emergenti Pictet Asset Management
I rendimenti dei titoli di Stato a scadenza breve sono scesi troppo e troppo in fretta, e per questo la liquidità viene sovrappesata. E’ in arrivo una nuova fase di debolezza economica che spinge invece a sottopesare l’azionario. La crescita del PIL delle economie avanzate è destinata quest'anno a rallentare fino all'1%, ma una nota positiva a livello globale è costituita dai Mercati Emergenti, la cui crescita quest'anno potrebbe accelerare sino al 3,2%, trainata dalla Cina, che dovrebbe godere di un forte rimbalzo grazie alla riapertura post-COVID. Per quanto riguarda gli utili, il 2023 dovrebbe segnare una crescita quasi piatta, a eccezione appunto degli Emergenti, più dinamici.

IL CREDIT CRUNCH USA NON PORTERA’ A BRUSCHI TAGLI DEI TASSI


Sono le indicazioni di asset allocation della Strategy Unit di Pictet Asset Management, secondo cui il credit crunch non porterà a bruschi tagli dei tassi. La stretta aggressiva della Fed e di altre grandi Banche Centrali ha innescato turbolenze bancarie, ma i timori di una crisi simile al 2008 sono esagerati. Le conseguenze delle convulsioni di alcune banche regionali USA e il salvataggio di Credit Suisse diventeranno presto evidenti, secondo Pictet AM: la crescita del PIL globale rallenterà sotto il potenziale per il resto dell'anno.

FED E ALTRE BANCHE CENTRALI HANNO LE MANI LEGATE


Secondo gli esperti di Pictet AM, sembra che gli investitori stiano correndo sin troppo con le previsioni di una Fed che inizierà a ridurre i tassi già entro luglio, perché come altre Banche Centrali ha le mani legate: l'alta inflazione impedirà stimoli monetari nei prossimi mesi, pur consentendo misure a breve termine per allentare le tensioni bancarie. Lo scenario eccessivamente accomodante scontato dai mercati del reddito fisso è uno dei motivi per cui Pictet AM ha abbassato la ponderazione delle obbligazioni allo stesso livello del benchmark con una mossa tattica: i rendimenti dei titoli di Stato a breve scadenza sono scesi troppo e troppo in fretta, e di conseguenza la liquidità viene portata a sovrappeso.

AZIONARIO SVILUPPATO IN SOTTOPESO PER RALLENTAMENTO ECONOMIE


Nel frattempo Pictet AM mantiene il sottopeso sull’azionario, perché il peggioramento economico non solo ostacolerà la crescita dei multipli di prezzo, ma potrebbe portare anche alla stagnazione degli utili. Le analisi sul ciclo di Pictet AM indicano che la stretta del credito peserà sulla crescita a medio termine, con il PIL dei paesi avanzati destinato quest'anno a rallentare fino all'1% dal 2,7% dello scorso anno. Negli USA, le recenti turbolenze potrebbero indurre le banche piccole e medie a inasprire gli standard creditizi, il che peserebbe su consumi e investimenti.

IN EUROPA LE BANCHE DOVREBBERO REGGERE MEGLIO


Secondo Pictet AM è probabile che questi istituti restino vulnerabili, in quanto i risparmiatori in fuga dai depositi potrebbero parcheggiare la liquidità in banche più grandi e sicure o cercare altri asset in grado di garantire rendimenti più elevati, creando ulteriori perdite alle banche regionali. Neanche le previsioni per l'Europa sono particolarmente positive, ma le banche dovrebbero reggere meglio grazie all'abbondante cuscinetto di capitale e liquidità di cui dispongono.

MA I RIALZI DELLA BCE AVRANNO CONSEGUENZE


In ogni caso, Pictet AM prevede che anche nel vecchio continente le condizioni creditizie subiscano un'ulteriore stretta, anche per i rialzi dei tassi della BCE, che dovrebbero avere ripercussioni sugli asset più rischiosi. Una nota positiva nell'economia globale è costituita invece dai Mercati Emergenti, la cui crescita quest'anno secondo Pictet AM potrebbe accelerare sino al 3,2%, trainata dalla Cina, dove anche la stretta normativa sulle aziende si sta allentando.

MERCATI EMERGENTI, CRESCITA PIU’ DINAMICA DEGLI UTILI


In conclusione, i modelli di Pictet AM valutano estremamente irrealistiche le attese di un taglio dei tassi della Fed, fino a 100 punti base quest'anno e di altri 100 entro il 2024. La casa vede anche una perdita di attrattiva delle obbligazioni, mentre le previsioni sugli utili puntano nel 2023 a una crescita quasi piatta. I Mercati Emergenti rimangono i più dinamici, con la previsione di una crescita degli utili superiore all'11%, più ottimistica rispetto al consensus.

SEGNALI CONTRADDITTORI DAGLI INDICATORI TECNICI


Alla fine gli indicatori tecnici forniscono segnali contraddittori: i forti afflussi sui fondi del mercato monetario ha fatto da contraltare alla fuga dai depositi bancari, ma i flussi in uscita dall’azionario sono stati limitati e compensati dai flussi in entrata nei fondi azionari emergenti.

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