Active Ownership report

Ecco come LGIM ha intensificato l’engagement sul cambiamento climatico

di Francesco Rapetti 29 Aprile 2023 14:30

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& General Investment Management (LGIM) annuncia la pubblicazione del suo Active Ownership report annuale, in cui vengono riportate le decisioni di voto della società e le sue attività di engagement con aziende e policymaker nel corso del 2022 su una serie di tematiche riguardanti l’ambiente, la società e la governance.

171 MILA VOTAZIONI


Il report rivela che nel 2022 LGIM ha preso parte a oltre 171mila votazioni, in più di 15.750 assemblee, continuando a promuovere un cambiamento positivo per supportare la sostenibilità a lungo termine dell'economia, dell'ambiente e della società in generale.

AMBIENTE


Nell’ottobre del 2022, LGIM ha accresciuto di cinque volte il numero delle aziende ricomprese nel suo Climate Impact Pledge, arrivando a valutare oltre 5mila realtà, attive in 20 settori considerati critici per la lotta ai cambiamenti climatici. I risultati di queste valutazioni saranno pubblicati a giugno 2023.

SOCIETÀ


Nel suo primo anno in cui ha votato contro imprese incluse negli indici FTSE 100 e S&P 500 per una carenza di diversità etnica all’interno dei C.d.A, LGIM ha avviato attività di engagement con otto aziende in cui investe e ha votato contro una di queste a causa della scarsa rappresentatività etnica. A dimostrazione che c’è ancora molto da fare anche sulla diversità di genere, LGIM ha votato contro 69 aziende degli indici FTSE 100 e S&P 500 che avevano solo uomini ad occupare le posizioni dirigenziali.

SANITÀ


Dal punto di vista della sanità, riconoscendo la gravità del problema rappresentato dai patogeni resistenti ai farmaci (AMR), LGIM ha sostenuto tre proposte presentate dagli azionisti che si assumevano l’incarico di contrastare la questione. In questo ambito, ha anche co-depositato una risoluzione all'AGM 2023 di McDonald's che chiede all'azienda di seguire le linee guida dell'OMS sull'uso sicuro degli antibiotici. L'attività su questo tema è destinata a proseguire nel 2023.

GOVERNANCE


LGIM ha continuato la sua campagna per i salari di sussistenza dei lavoratori, dando un ultimatum alle imprese affinché pubblichino le loro strategie per il 2025 su questa tematica. Durante il periodo delle assemblee generali del 2023, le attività di engagment di LGIM si concentreranno principalmente su sei macro-tematiche: popolazione, natura, sanità, tecnologia, governance e clima.

LE PAROLE DEL CEO DI LGIM


Michelle Scrimgeour, CEO di LGIM, ha dichiarato: “In qualità di amministratori di lungo periodo del capitale dei nostri clienti, è una nostra responsabilità avviare attività di engagement su questioni critiche con le società in cui investiamo, e promuovere un’agenda corporate che favorisca mercati sostenibili e prosperità economica. Nel 2022 abbiamo definito con maggiore chiarezza quegli ambiti in cui abbiamo più possibilità di portare cambiamenti positivi, come il clima, la diversity e la salute pubblica, e abbiamo sviluppato degli standard minimi che ci aspettiamo vengano rispettati dalle imprese in cui investiamo.”

LE ATTIVITÀ DI ENGAGEMENT VERSO I CAMBIANTI CLIMATICI


Nel corso del 2022, LGIM ha votato su 99 proposte relative ai cambiamenti climatici presentate dagli azionisti, sostenendone 77, 57 delle quali nel Nord America, 12 in Giappone e 3 nel Regno Unito. Inoltre, LGIM ha votato contro 32 soluzioni su 48 denominate “Say on Climate”, presentate dal management delle società e ha anche identificato 80 imprese che potrebbero essere sottoposte a sanzioni di voto per non aver rispettato le richieste minime espresse dal Climate Impact Pledge; infine, ha estromesso due compagnie dalla gamma di fondi Future World e una è stata reintegrata. Dal 2021, si rileva che il numero di società soggette a sanzioni di voto è calato del 35%, segno che la consapevolezza e l’intenzione di intraprendere azioni concrete per i cambiamenti climatici sono aumentate.

LE ATTIVITÀ DI ENGAGEMENT VERSO LA BIODIVERISTÀ


Anche la perdita di biodiversità è una problematica chiave e oltre 100 società potrebbero subire sanzioni di voto in quanto non rispettano gli standard minimi dell'avere all'attivo una politica o un programma relativo alla deforestazione. Queste sanzioni saranno applicate nel periodo delle assemblee generali del 2023.

RAFFORZARE LE POLITICHE SULLA RETRIBUZIONE DEI MANAGER


Il 2022 è stato caratterizzato da un forte aumento del costo della vita. Per questo LGIM ha continuato a sottolineare la necessità di contenere le retribuzioni dei manager, prevedendo che gli aumenti saranno ben al di sotto degli aumenti medi di quelle dei dipendenti. A livello globale, LGIM si è opposta al 56% di tutte le proposte relative alla retribuzione perché non soddisfacevano i suoi standard minimi per una retribuzione equa e adeguata a lungo termine, basata sulle prestazioni.

IL TEMA DELLA MAGGIORE PARITÀ DI RETRIBUZIONE


LGIM ha anche proseguito nella sua campagna a favore del reddito di sussistenza per i lavoratori, un tema che è diventato sempre più cruciale a seguito della pandemia di Covid-19 e con lo scoppio della guerra e dell’elevata inflazione. LGIM, insieme con altri investitori di lungo termine, ha pubblicato un documento sulla crisi del costo della vita in UK, elencando una serie di provvedimenti che le imprese dovrebbero prendere per combatterla in favore dei lavoratori. Tra queste figurano il sostegno prioritario per i dipendenti meno pagati, aumentando la retribuzione fino a livelli di sussistenza, o la concessione di pagamenti una tantum contro il costo della vita.

RISCHIO SISTEMICO DAI PATOGENI RESISTENTI AI FARMACI


LGIM ritiene che, ad oggi, le azioni del settore pubblico e di quello privato siano insufficienti per prevenire impatti economici e umani catastrofici; per questo ha votato a favore di proposte degli azionisti che miravano proprio a combattere il problema degli AMR. La pandemia di Covid-19 ha insegnato che una risposta ritardata a un'urgente crisi di salute pubblica ha conseguenze drammatiche sia in termini di vite umane, sia sulla stabilità finanziaria ed LGIM, in quanto gestore responsabile degli investimenti dei suoi clienti, non può non chiedere che si facciano dei passi in avanti su questa questione.

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