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Candriam: il 2022 è stato l’anno delle discussioni ESG nelle assemblee degli azionisti

Sophie Deleuze Lead ESG Analyst, Engagement and Voting di Candriam analizza l’aumento delle risoluzioni sui temi sociali presentate dagli azionisti in assemblea e l’importanza del voto

di Anna Patti 3 Maggio 2023 19:30

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Nel 2022 il numero delle risoluzioni presentate dagli azionisti in assemblea è cresciuto tanto da far parlare di “anno delle discussioni”. Le proposte ESG hanno rappresentato i due terzi dell’incremento con 186 proposte nel 2022 contro 99 proposte nel 2021. Nel 2022 sono emersi anche nuovi argomenti di discussione come l'equità razziale, i diritti civili, la parità retributiva di genere, la trasparenza fiscale e i diritti riproduttivi.

LE TEMATICHE SENSIBILI


Sophie Deleuze Lead ESG Analyst, Engagement and Voting di Candriam spiega che all’inizio di ogni anno il team voting di Candriam individua una serie di società per identificare le votazioni altamente sensibili. L’elenco viene poi aggiornato durante la stagione delle assemblee. Nel 2022 sono state selezionate come sensibili 249 delibere su tematiche ambientali e sociali, escluso quelle sul clima, sui cui Candriam ha voluto esercitare tutta la sua influenza e il suo sostegno attraverso il voto. Candriam vota per ogni questione aperta al voto dalle società che hanno in portafoglio e sulle quali può esercitare il potere di voto.

LA RISOLUZIONE RIGUARDO SAINSBURY'S


Un gruppo di azionisti coordinato da ShareAction ha presentato una risoluzione per chiedere all'azienda Sainsbury's di diventare un datore di lavoro accreditato dalla Living Wage Foundation. Sainsbury's, è un grande gruppo di vendita retail che gestisce oltre 600 supermercati e 800 minimarket nel Regno Unito, impiega più di 189.000 lavoratori. A gennaio 2022, Sainsbury's ha aumentato la retribuzione del personale dipendente fuori Londra, portandola a 10 sterline l'ora (superando così il Living Wage, una retribuzione volontariamente più alta del salario minimo, fissato a 9,90 sterline), e allineando il Living Wage per i dipendenti del centro di Londra (11,05 sterline). Ad aprile, Sainsbury's ha fatto un ulteriore passo avanti, allineando la retribuzione anche per i dipendenti della Outer London. La Living Wage Foundation ha sottolineato che Sainsbury's non ha allineato la retribuzione dei collaboratori esterni e che non c'è un impegno continuo ad allineare gli stipendi con il Living Wage, cosa che l'accreditamento garantirebbe.

LE RICHIESTE DEGLI AZIONISTI


Attraverso le risoluzioni degli azionisti, i proprietari hanno chiesto all’azienda di diventare un datore di lavoro accreditato della Living Wage Foundation, per garantire che tutti i lavoratori a Londra e nell’intero Regno Unito, siano pagati almeno al tasso del Living Wage sia adesso che in futuro. Inoltre hanno chiesto di condurre un’analisi dei collaboratori esterni per determinare quanti lavoratori hanno redditi al di sotto di questo tasso e di lavorare con essi per aumentare il salario al tasso del Living Wage entro il 2026.

IL VOTO DI CANDRIAM


Durante l’assemblea generale, spiega Sophie Deleuze, Candriam ha votato a favore della risoluzione perché ritiene che l’impegno ad accreditarsi sarà fondamentale per il settore della distribuzione alimentare e Sainsbury's può essere da esempio per gli altri rivenditori in un settore associato a condizioni di lavoro e retribuzioni non adeguate. L’accreditamento aiuterebbe a estendere i miglioramenti anche al personale esterno. Dato il ruolo chiave di Sainsbury's, già in linea con le cifre del Living Wage, questa richiesta dovrebbe essere il logico passo successivo a conferma dell'impegno dell'azienda. La risoluzione ha ricevuto il 16,7% di consensi da parte degli azionisti che hanno votato durante l’assemblea (il 75,3% delle azioni emesse). Sebbene la risoluzione sia stata bocciata, l’analista di Candriam considera questo un voto di dissenso massiccio, di cui la società dovrebbe tenere conto nell’approcciarsi agli incrementi salariali nelle varie regioni.

IL CASO AMAZON


Gli azionisti hanno chiesto al consiglio di amministrazione di pubblicare un rapporto sulla trasparenza fiscale redatto tenendo conto degli indicatori e delle linee guida stabilite dallo standard della Global Reporting Initiative. Gli azionisti sostengono che Amazon non faccia disclosure sulle entrate, sui profitti o i pagamenti fiscali nei mercati non USA, impedendo agli investitori di valutare i rischi per l'azienda delle riforme fiscali, o di valutare se Amazon è impegnata in pratiche fiscali responsabili che garantiscono la creazione di valore a lungo termine per l'azienda e le comunità in cui opera. L’operato di Amazon in merito alla tassazione è stato più volte contestato dalle autorità fiscali globali. La risoluzione punta ad allineare la disclosure della società con quella delle aziende leader che hanno adottato questa pratica di reporting. Candriam ha votato a favore della proposta in assemblea generale. La proposta è stata sostenuta dal 21% degli azionisti indipendenti della società. Sophie Deleuze Lead ESG Analyst, Engagement and Voting di Candriam sottolinea che si tratta della prima proposta di trasparenza fiscale rivolta ad Amazon, ma dimostra anche la richiesta pubblica di una reale trasparenza nelle pratiche fiscali delle grandi aziende.

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