Tassi e listini

RBC BlueBay AM: sui mercati meglio attendere opportunità più chiare

Il Cio BlueBay, Mark Dowding, fa il punto dopo le ultime mosse di Fed e Bce e le continue tensioni bancarie USA, allargando lo sguardo anche a Giappone e mercati emergenti. Cautela sulla Cina

di Stefano Caratelli 6 Maggio 2023 10:00

financialounge -  BCE BlueBay FED inflazione Mark Dowding mercati
La Fed ha aumentato i tassi per la decima volta portandoli oltre il 5% per la prima volta dal 2007 ma per ora potrebbe essere finita, e ulteriori rialzi potrebbero non essere necessari. Anche la Bce ha aumentato di 25 punti base e si assiste a un inasprimento degli standard di prestito. Al di fuori dei Paesi Sviluppati continuano ad esserci motivi per essere cauti sugli asset cinesi. In prospettiva, meglio aspettare di vedere se l’inflazione si comporterà come sperano i policymaker. Sono le indicazioni della “settimana dei mercati” a cura di Mark Dowding, BlueBay CIO, RBC BlueBay AM.

POSSIBILE CHE LA FED FACCIA PARTIRE UN ALLENTAMENTO PIÙ RAPIDO


Dopo che Powell ha segnalato una possibile pausa l’esito della prossima riunione di giugno della Fed rimane più incerto perché continua a serpeggiare il dubbio che la politica sia sufficientemente restrittiva da garantire il ritorno dell’inflazione all’obiettivo del 2%. Intanto le turbolenze delle banche regionali minacciano un inasprimento delle condizioni finanziarie, che rallenterà gradualmente l’economia, fino ad arrivare a una vera e propria stretta creditizia. Se dovesse accadere, secondo Dowding, potrebbe manifestarsi il rischio di un rallentamento più rapido e prematuro, anticipando un possibile cambio di rotta della Fed.

CAUTELA SULLE TURBOLENZE BANCARIE AMERICANE


Nell’attuale contesto l’intero modello bancario degli USA potrebbe essere soggetto a cambiamenti, ma è anche possibile che la volatilità inizi a stabilizzarsi. Gli eventi recenti suggeriscono comunque una certa cautela, secondo RBC BlueBay, perché l’unica certezza è che probabilmente seguirà un’ulteriore regolamentazione per frenare l’assunzione di rischio delle banche. I mercati dei tassi USA scontano già poco più di 75 punti base di tagli della Fed entro dicembre. Può sembrare troppo ottimistico, ma Dowding sottolinea che in caso di brusco rallentamento dell’attività e se si prevedesse un calo dell’inflazione, la Fed avrebbe tutto il margine per abbassare i tassi, se e quando sarà il momento.

LA BCE VUOL CONTENERE LA DOMANDA PER COMBATTERE L’INFLAZIONE


Qualsiasi allentamento monetario potrebbe progredire al passo di 50 punti base alla volta, o anche più, se le condizioni lo giustificassero. Ma le prospettive restano incerte e Dowding non vede motivi convincenti per esprimere una chiara visione direzionale sui tassi, soprattutto con l’incertezza che incombe sul tetto del debito federale. Anche la Bce ha aumentato di 25 punti base delineando un inasprimento degli standard di prestito. Le condizioni monetarie sono al livello più restrittivo dal 2008, ma è del tutto intenzionale e in linea con il desiderio di contenere la domanda e ripristinare la stabilità dei prezzi.

ECONOMIA EUROPEA SOLIDA, DISOCCUPAZIONE AI MINIMI


Dowding passa in rassegna gli indicatori e le mosse di politica monetaria nelle principali aree. I recenti dati tedeschi hanno sorpreso per la debolezza, ma in generale l’economia europea rimane in una posizione relativamente sana, con una disoccupazione al minimo storico dalla creazione dell’unione monetaria. La fiducia delle imprese è solida. La crescita dei salari è elevata e l’inflazione ben sopra l'obiettivo della BCE, che non può ancora fare una pausa sui rialzi.

BANCA DEL GIAPPONE STA SEGUENDO UNA LINEA RISCHIOSA


Passando al Giappone, Dowding ritiene che il recente rally dei rendimenti dei titoli di Stato si rivelerà di breve durata. L’inflazione continua a salire e la Banca centrale potrebbe pentirsi di non aver colto l’opportunità di modificare la politica quando i livelli di speculazione erano relativamente bassi. Quanto più lascerà crescere le pressioni inflazionistiche, tanto maggiore sarà la correzione al rialzo di politica e rendimenti. Dowding giudica potenzialmente molto rischiosa la linea della Banca centrale.

DOLLARO E BRACCIO DI FERRO SUL TETTO AL DEBITO FEDERALE


Sui mercati valutari, il dollaro ha subito una certa pressione, anche per le preoccupazioni legate al tetto del debito: Dowding vede negoziati fino all’ultimo minuto con Repubblicani e Democratici che cercano di ottenere concessioni, ma anche il rischio concreto che la scadenza venga superata, per cui resta generalmente cauto sulle prospettive dei risk asset e del biglietto verde, fino a quando la situazione non sarà risolta.

IL RIMBALZO CINESE PUÒ PERDERE SLANCIO


Infine i mercati emergenti, dove il rimbalzo della riapertura cinese potrebbe già iniziare a perdere slancio, inducendo Dowding a essere strutturalmente cauto sugli asset del Paese. Allargando lo sguardo, mentre la geopolitica si ridisegna, le prossime elezioni in Turchia potrebbero essere molto combattute e avere ramificazioni significative per gli anni a venire. Una vittoria dell’opposizione vedrebbe una Turchia più occidentale ed europea, mentre quella di Erdogan potrebbe mettere a dura prova l’appartenenza alla Nato e spostare il Paese nell’orbita di altri regimi del Grande Medio Oriente.

VERSO DUE MESI DIFFICILI, ASPETTARE PIÙ CHIAREZZA


Guardando al futuro, Dowding ricorda di aver già indicato che dopo il calo della volatilità in aprile, maggio e giugno avrebbero potuto essere mesi più difficili. Occorre vedere se l’inflazione si sta comportando come sperano i policymaker o sarà necessario un ulteriore inasprimento. L’incertezza sulle banche regionali USA è elevata e si avverte chiaramente che le tensioni sul tetto del debito federale cresceranno, anche se alla fine si risolveranno. In questo contesto, conclude l’esperto di RBC BlueBay, l’attesa di opportunità più chiare sembra essere una posizione giustificata.

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