Lavoro
Tredicesima più ricca con il taglio del cuneo fiscale, ecco di quanto nel 2024
Avanti con la riduzione della pressione fiscale che per i redditi fino a 25mila euro vale 100 euro in busta paga. Dal 2024 la tredicesima potrebbe essere tassata al 15%, rendendo così più ricca la busta paga dei dipendenti
di Fabrizio Arnhold 9 Maggio 2023 09:15
L’inflazione resta elevata e la priorità del governo è quella di ridurre la pressione fiscale. Nel Decreto lavoro, sono stati destinati altri 4 miliardi di euro per il taglio del cuneo fiscale. Si tratta di 4 punti aggiuntivi, da luglio a dicembre, che portano a 6 punti totali il taglio per i redditi fino a 35mila euro e a 7 quello per i redditi più bassi, fino a 25mila. Secondo le simulazioni del Ministero dell’economia, si otterrebbe un aumento di circa 100 euro in busta paga.
Per rendere alcune misure strutturali, bisognerà attendere la delega fiscale. Le intenzioni del governo sono quelle di ridurre la pressione fiscale. Il primo passo verso la flat tax sarà il passaggio da quattro a tre aliquote. Per sostenere questo progetto, ha spiegato nei giorni scorsi il viceministro alle Finanze, Maurizio Leo, “la voce più rilevante e su cui si possono ottenere importanti risultati è quella dei crediti di imposta”. Ogni considerazione dipenderà sempre dalle coperture a disposizione dell’esecutivo.
Sempre il viceministro Leo ha precisato di non escludere di “pensare che una retribuzione straordinaria come ad esempio la tredicesima venga assoggettata a una tassazione più bassa”, con il fine di lasciare più soldi nelle tasche degli italiani. La sfida adesso sarà come sperimentare e costruire la proposta. In questi giorni stanno iniziando a circolare delle ipotesi, che andranno poi verificate.
In un’intervista al Corriere della Sera, il viceministro Leo ha anche parlato dei tempi per l’eventuale detassazione delle tredicesime. “Potrebbe scattare nel 2024, quando comincerà a essere attuata la delega”, spiega il viceministro. “In essa si prevede anche la flat tax incrementale per i dipendenti. Credo che la tredicesima possa essere assimilata a un ‘reddito aggiuntivo’ e quindi trattato con l’aliquota agevolata del 15%”.
Novità anche per gli autonomi. “Sarà eliminata l’Irap per le società personali e per le associazioni professionali. Poi ci sono le semplificazioni, a partire dal calendario delle scadenze fiscali. Per i professionisti che si avvalgono di dipendenti avremo la riduzione delle ritenute sui compensi e la neutralità fiscale delle operazioni di aggregazione”, conclude Leo. “Le società personali in contabilità ordinaria potranno optare per l’Iri, rendendo il sistema neutro rispetto alla forma giuridica scelta”.
TRE ALIQUOTE NEL 2024
Per rendere alcune misure strutturali, bisognerà attendere la delega fiscale. Le intenzioni del governo sono quelle di ridurre la pressione fiscale. Il primo passo verso la flat tax sarà il passaggio da quattro a tre aliquote. Per sostenere questo progetto, ha spiegato nei giorni scorsi il viceministro alle Finanze, Maurizio Leo, “la voce più rilevante e su cui si possono ottenere importanti risultati è quella dei crediti di imposta”. Ogni considerazione dipenderà sempre dalle coperture a disposizione dell’esecutivo.
TREDICESIME CON MENO TASSE
Sempre il viceministro Leo ha precisato di non escludere di “pensare che una retribuzione straordinaria come ad esempio la tredicesima venga assoggettata a una tassazione più bassa”, con il fine di lasciare più soldi nelle tasche degli italiani. La sfida adesso sarà come sperimentare e costruire la proposta. In questi giorni stanno iniziando a circolare delle ipotesi, che andranno poi verificate.
SCATTERÀ NEL 2024?
In un’intervista al Corriere della Sera, il viceministro Leo ha anche parlato dei tempi per l’eventuale detassazione delle tredicesime. “Potrebbe scattare nel 2024, quando comincerà a essere attuata la delega”, spiega il viceministro. “In essa si prevede anche la flat tax incrementale per i dipendenti. Credo che la tredicesima possa essere assimilata a un ‘reddito aggiuntivo’ e quindi trattato con l’aliquota agevolata del 15%”.
COSA CAMBIA PER GLI AUTONOMI
Novità anche per gli autonomi. “Sarà eliminata l’Irap per le società personali e per le associazioni professionali. Poi ci sono le semplificazioni, a partire dal calendario delle scadenze fiscali. Per i professionisti che si avvalgono di dipendenti avremo la riduzione delle ritenute sui compensi e la neutralità fiscale delle operazioni di aggregazione”, conclude Leo. “Le società personali in contabilità ordinaria potranno optare per l’Iri, rendendo il sistema neutro rispetto alla forma giuridica scelta”.
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