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La riscossa dei fondi bilanciati nel 2023? Per DPAM passa da quattro asset class chiave
Second Olivier Van Haute (DPAM) Treasury USA, high yield a breve termine, debito dei mercati emergenti, azioni europee (in particolare le small-cap) quest’anno dovrebbero sorprendere al rialzo
di Leo Campagna 10 Maggio 2023 09:21
Alla luce di una possibile lieve recessione in Europa e di un rallentamento dell'economia statunitense la ricerca di opportunità di rendimento dovrebbe essere incentrata sui mercati del reddito fisso, in particolare nei Treasury USA, negli high yield a breve termine e nel debito dei mercati emergenti. Per la seconda metà dell'anno, l’attenzione dovrebbe essere rivolta alle azioni europee, in particolare alle small-cap. Sono queste le quattro asset class segnalate per quest’anno da Olivier Van Haute, Head Of Global Balanced Funds, Fund Manager di Degroof Petercam Asset Management (DPAM).
“Con la moderazione dell'inflazione e il picco di volatilità dei tassi, vogliamo puntare a opportunità di rendimento nelle strategie multi-asset attraverso strumenti a rischio contenuto e interessanti prodotti a spread” spiega il manager che poi argomenta le ragioni del suo interesse sui Treasury USA.
“Questa asset class potrebbe diventare molto interessante nel 2023, specialmente a livello di rapporto rischio/rendimento. Anche se i rendimenti decennali statunitensi dovessero salire di un punto percentuale rispetto ai livelli attuali, ci vorrà poco più di un anno per recuperare le perdite subite, dato l'elevato l’attuale rendimento corrente. Se invece i tassi si stabilizzassero ai livelli attuali o diminuissero ulteriormente, si potrebbero aprire interessanti opportunità di rendimento” commenta Van Haute.
Il manager, pur dichiarandosi più cauto sull'high yield nel suo complesso e incline a preferire le obbligazioni societarie investment-grade, vede un'opportunità interessante nello spettro high yield a breve scadenza (1-3 anni). “Molte società sono state in grado di rifinanziarsi a tassi d'interesse vantaggiosi nel 2020 e nel 2021, quindi il "muro delle scadenze" - la quantità di obbligazioni in scadenza che devono essere rifinanziate - è in gran parte una sfida per il 2025 e il 2026” sottolinea il manager.
Van Haute segnala poi il debito dei mercati emergenti che offre attualmente un interessante extra rendimento del 5% rispetto ai titoli di Stato tedeschi. “Molte banche centrali emergenti hanno fondamentali più solidi rispetto alle loro controparti dei mercati sviluppati, in quanto hanno iniziato a inasprire la politica monetaria prima del ciclo. Altro elemento interessante: il debito dei mercati emergenti offre anche una bassa correlazione con i tassi europei, pari solo al 9,7%. Ciò lo rende un'aggiunta preziosa a una strategia multi-asset ben diversificata” riferisce il manager di DPAM che, tuttavia, raccomanda si rimanere selettivi, preferendo alcuni Paesi dell'Europa dell'Est e dell'America Latina.
In ambito azionario, l’Europa offre sicuramente opportunità. Tuttavia, da un punto di vista strategico multi-asset, Van Haute resta cauto nel breve termine a causa dell'incertezza economica e della diminuzione della propensione al rischio. “Le attuali aspettative sugli utili sono ancora troppo ottimistiche e quindi meglio tenere d'occhio la tenuta dei margini, i dividendi e il forte flusso di cassa, ossia scelte di qualità e difensive. Preferiamo le azioni statunitensi, grazie a prospettive economiche migliori e picco inflazionistico alle spalle. Inoltre, la struttura del mercato azionario statunitense è maggiormente orientata verso i titoli difensivi e di crescita, che dovrebbero sovraperformare in caso di rallentamento” espone il manager.
Le azioni europee dovrebbero ritornare invece attraenti per la seconda parte dell’anno, alla luce delle loro basse valutazioni e la loro natura più ciclica. “In particolare, preferiamo le prospettive delle azioni europee a piccola capitalizzazione. Dal momento che prevediamo una decelerazione dell'inflazione nel 2023 e l'attenuarsi delle incertezze sulla recessione verso la seconda metà dell'anno, si dovrebbe creare un contesto positivo per la sovra performance delle small cap. Nel breve termine, gli investitori dovrebbero concentrarsi sulla solidità dei bilanci e dei flussi di cassa e prestare attenzione alle società che presentano elevati costi del personale o oneri per interessi” conclude l’Head Of Global Balanced Funds di DPAM.
MODERAZIONE DELL’INFLAZIONE E DEL PICCO DI VOLATILITÀ DEI TASSI
“Con la moderazione dell'inflazione e il picco di volatilità dei tassi, vogliamo puntare a opportunità di rendimento nelle strategie multi-asset attraverso strumenti a rischio contenuto e interessanti prodotti a spread” spiega il manager che poi argomenta le ragioni del suo interesse sui Treasury USA.
TREASURY USA
“Questa asset class potrebbe diventare molto interessante nel 2023, specialmente a livello di rapporto rischio/rendimento. Anche se i rendimenti decennali statunitensi dovessero salire di un punto percentuale rispetto ai livelli attuali, ci vorrà poco più di un anno per recuperare le perdite subite, dato l'elevato l’attuale rendimento corrente. Se invece i tassi si stabilizzassero ai livelli attuali o diminuissero ulteriormente, si potrebbero aprire interessanti opportunità di rendimento” commenta Van Haute.
HIGH YIELD A BREVE TERMINE
Il manager, pur dichiarandosi più cauto sull'high yield nel suo complesso e incline a preferire le obbligazioni societarie investment-grade, vede un'opportunità interessante nello spettro high yield a breve scadenza (1-3 anni). “Molte società sono state in grado di rifinanziarsi a tassi d'interesse vantaggiosi nel 2020 e nel 2021, quindi il "muro delle scadenze" - la quantità di obbligazioni in scadenza che devono essere rifinanziate - è in gran parte una sfida per il 2025 e il 2026” sottolinea il manager.
DEBITO DEI MERCATI EMERGENTI
Van Haute segnala poi il debito dei mercati emergenti che offre attualmente un interessante extra rendimento del 5% rispetto ai titoli di Stato tedeschi. “Molte banche centrali emergenti hanno fondamentali più solidi rispetto alle loro controparti dei mercati sviluppati, in quanto hanno iniziato a inasprire la politica monetaria prima del ciclo. Altro elemento interessante: il debito dei mercati emergenti offre anche una bassa correlazione con i tassi europei, pari solo al 9,7%. Ciò lo rende un'aggiunta preziosa a una strategia multi-asset ben diversificata” riferisce il manager di DPAM che, tuttavia, raccomanda si rimanere selettivi, preferendo alcuni Paesi dell'Europa dell'Est e dell'America Latina.
AZIONI EUROPEE E SMALL CAP
In ambito azionario, l’Europa offre sicuramente opportunità. Tuttavia, da un punto di vista strategico multi-asset, Van Haute resta cauto nel breve termine a causa dell'incertezza economica e della diminuzione della propensione al rischio. “Le attuali aspettative sugli utili sono ancora troppo ottimistiche e quindi meglio tenere d'occhio la tenuta dei margini, i dividendi e il forte flusso di cassa, ossia scelte di qualità e difensive. Preferiamo le azioni statunitensi, grazie a prospettive economiche migliori e picco inflazionistico alle spalle. Inoltre, la struttura del mercato azionario statunitense è maggiormente orientata verso i titoli difensivi e di crescita, che dovrebbero sovraperformare in caso di rallentamento” espone il manager.
SOLIDITÀ DEI BILANCI E DEI FLUSSI DI CASSA
Le azioni europee dovrebbero ritornare invece attraenti per la seconda parte dell’anno, alla luce delle loro basse valutazioni e la loro natura più ciclica. “In particolare, preferiamo le prospettive delle azioni europee a piccola capitalizzazione. Dal momento che prevediamo una decelerazione dell'inflazione nel 2023 e l'attenuarsi delle incertezze sulla recessione verso la seconda metà dell'anno, si dovrebbe creare un contesto positivo per la sovra performance delle small cap. Nel breve termine, gli investitori dovrebbero concentrarsi sulla solidità dei bilanci e dei flussi di cassa e prestare attenzione alle società che presentano elevati costi del personale o oneri per interessi” conclude l’Head Of Global Balanced Funds di DPAM.