Asset allocation
Pictet AM vede 'un ciclo secolare' di nuove opportunità nel debito emergente
Paolo Paschetta, Equity Partner e Country Head, crede che i bond sovrani e societari dei Paesi Emergenti siano favoriti grazie a riapertura cinese, dollaro debole e fondamentali forti
di Stefano Caratelli 10 Maggio 2023 19:00
Nei mercati emergenti sta prendendo forma un allineamento di pianeti favorevole, che potrebbe segnare l’inizio di una storia d’investimento affascinante, con una una traiettoria di crescita destinata a durare e sostenuta da tre variabili chiave: la riapertura della Cina, un dollaro più debole, e fondamentali economici robusti. Le obbligazioni sovrane e societarie emergenti potrebbero essere tra le asset class del reddito fisso con la miglior performance dei prossimi cinque anni con l’aspettativa di un rendimento, sia del debito in valuta locale che in dollari, di almeno un 7% all'anno, a condizione di saper intercettare i temi e gli emittenti più interessanti e di tenere in considerazione possibili fasi di volatilità.
Sono le indicazioni dell’analisi di Paolo Paschetta, Equity Partner, Country Head di Pictet Asset Management, secondo cui la variabile chiave da monitorare è l’inflazione, oggi è un problema dell’Occidente che ha costretto le banche centrali a passare bruscamente a una politica restrittiva, mentre le autorità monetarie dei Paesi Emergenti hanno agito in modo proattivo per contenerla, con un gioco d’anticipo che ha permesso di ancorare le aspettative mettendo le rispettive economie nelle condizioni di evitare shock estremi. Questo ha offerto ai Paesi Emergenti una maggiore resilienza di fronte al rallentamento della domanda esterna, che si è riflessa nella tenuta delle prospettive di crescita.
La buona notizia, sottolinea Paschetta, è che ora molte economie sono ben posizionate per cavalcare la riapertura della Cina, che molti investitori sottovalutano. Secondo le stime di Pictet AM a fine 2022 il totale dei risparmi cinesi in eccesso ha raggiunto circa l'8,1% del reddito disponibile, e quello delle famiglie quasi il 20% del PIL. Gran parte di questa spesa non si esaurirà all’interno ma si dirigerà verso altri Paesi Emergenti, come Singapore, Thailandia e Cile, o Paesi esportatori di materie prime, soprattutto in America Latina, che beneficeranno della maggiore domanda cinese di risorse. Questo attenua i timori di forte impatto sull’inflazione dei Paesi sviluppati, mentre andrà ad ampliare ulteriormente il divario di crescita tra Paesi in via di sviluppo ed economie avanzate, tipicamente accompagna un apprezzamento delle valute emergenti, oggi particolarmente sottovalutate rispetto a Paesi più sviluppati.
Condizione necessaria per un apprezzamento delle valute locali è un dollaro più debole. Tra giugno 2008 e novembre 2022 la divisa USA si è apprezzata di quasi il 50% rispetto ai mercati emergenti, che hanno visto aumentare costantemente l’onere del debito. Secondo Pictet AM questo trend si è invertito e il dollaro ha iniziato una fase di declino secolare, che a sua volta dovrebbe alimentare un circolo virtuoso per gli Emergenti, riducendo il costo del debito sia pubblico che privato. E il fatto che le valute emergenti partano da un livello di sottovalutazione estrema implica ampio spazio per un apprezzamento lungo e costante.
Secondo il modello di Pictet AM le valute emergenti potrebbero apprezzarsi fino al 20% rispetto al dollaro, fornendo una non trascurabile fonte di rendimento al debito in valuta locale. Paschetta sottolinea che le valutazioni del reddito fisso emergente sono attraenti anche per il contesto economico più favorevole e il posizionamento relativamente scarico degli investitori esteri, il che rende i Paesi Emergenti meno vulnerabili a possibili fuoriuscite di capitale in caso di improvviso aumento dell’avversione al rischio tra gli investitori globali.
L’analisi di Pictet AM sottolinea l’importanza di essere selettivi. Il debito emergente è una asset class ampia e diversificata, e lo stesso vale per gli emittenti, che hanno modelli di business e caratteristiche molto diverse. Paschetta raccomanda di non sottovalutare l’aumento della divergenza degli spread di credito degli ultimi anni tra le obbligazioni di buona qualità e quelle ad alto rischio e rendimento. L’ampia dispersione offre ai gestori attivi l'opportunità di approfittare di cicli più brevi, beneficiando al contempo di potenti trend strutturali. Pictet AM ritiene che per investire con successo sia necessario un approccio attivo e orientato alla ricerca, che utilizzi driver di performance diversificati e che integri fattori di sostenibilità.
Pictet AM mantiene con gli emittenti emergenti un dialogo costruttivo, per promuovere risultati sostenibili nel lungo termine, e adotta principi di esclusione basati su attività controverse e violazione di norme internazionali, potendo contare su un sofisticato sistema di scoring ESG proprietario, arricchito da un approfondito lavoro di ricerche e da partnership specializzate. Paschetta ricorda che oggi i fattori ESG sono scarsamente incorporati nei prezzi delle obbligazioni dei Paesi Emergenti per mancanza di trasparenza e incoerenza dei dati, ma la crescita delle emissioni sostenibili emergenti negli ultimi anni mostra una chiara evoluzione, che offre agli investitori maggiori opportunità.
Sempre di più Pictet AM è convinta, sottolinea Paschetta in conclusione, che un processo di analisi ESG strutturato e coerente consenta di identificare fattori di rischio idiosincratici che sfuggono alla ricerca macroeconomica e all’analisi finanziaria tradizionale, e permetta di selezionare le storie d’investimento in grado di esprimere un valore più elevato, corretto per il rischio, nel lungo termine.
GIOCO D’ANTICIPO SULL’INFLAZIONE
Sono le indicazioni dell’analisi di Paolo Paschetta, Equity Partner, Country Head di Pictet Asset Management, secondo cui la variabile chiave da monitorare è l’inflazione, oggi è un problema dell’Occidente che ha costretto le banche centrali a passare bruscamente a una politica restrittiva, mentre le autorità monetarie dei Paesi Emergenti hanno agito in modo proattivo per contenerla, con un gioco d’anticipo che ha permesso di ancorare le aspettative mettendo le rispettive economie nelle condizioni di evitare shock estremi. Questo ha offerto ai Paesi Emergenti una maggiore resilienza di fronte al rallentamento della domanda esterna, che si è riflessa nella tenuta delle prospettive di crescita.
LA RIAPERTURA DELLA CINA
La buona notizia, sottolinea Paschetta, è che ora molte economie sono ben posizionate per cavalcare la riapertura della Cina, che molti investitori sottovalutano. Secondo le stime di Pictet AM a fine 2022 il totale dei risparmi cinesi in eccesso ha raggiunto circa l'8,1% del reddito disponibile, e quello delle famiglie quasi il 20% del PIL. Gran parte di questa spesa non si esaurirà all’interno ma si dirigerà verso altri Paesi Emergenti, come Singapore, Thailandia e Cile, o Paesi esportatori di materie prime, soprattutto in America Latina, che beneficeranno della maggiore domanda cinese di risorse. Questo attenua i timori di forte impatto sull’inflazione dei Paesi sviluppati, mentre andrà ad ampliare ulteriormente il divario di crescita tra Paesi in via di sviluppo ed economie avanzate, tipicamente accompagna un apprezzamento delle valute emergenti, oggi particolarmente sottovalutate rispetto a Paesi più sviluppati.
L’INDEBOLIMENTO DEL DOLLARO
Condizione necessaria per un apprezzamento delle valute locali è un dollaro più debole. Tra giugno 2008 e novembre 2022 la divisa USA si è apprezzata di quasi il 50% rispetto ai mercati emergenti, che hanno visto aumentare costantemente l’onere del debito. Secondo Pictet AM questo trend si è invertito e il dollaro ha iniziato una fase di declino secolare, che a sua volta dovrebbe alimentare un circolo virtuoso per gli Emergenti, riducendo il costo del debito sia pubblico che privato. E il fatto che le valute emergenti partano da un livello di sottovalutazione estrema implica ampio spazio per un apprezzamento lungo e costante.
VALUTAZIONI ATTRAENTI
Secondo il modello di Pictet AM le valute emergenti potrebbero apprezzarsi fino al 20% rispetto al dollaro, fornendo una non trascurabile fonte di rendimento al debito in valuta locale. Paschetta sottolinea che le valutazioni del reddito fisso emergente sono attraenti anche per il contesto economico più favorevole e il posizionamento relativamente scarico degli investitori esteri, il che rende i Paesi Emergenti meno vulnerabili a possibili fuoriuscite di capitale in caso di improvviso aumento dell’avversione al rischio tra gli investitori globali.
UN APPROCCIO SELETTIVO
L’analisi di Pictet AM sottolinea l’importanza di essere selettivi. Il debito emergente è una asset class ampia e diversificata, e lo stesso vale per gli emittenti, che hanno modelli di business e caratteristiche molto diverse. Paschetta raccomanda di non sottovalutare l’aumento della divergenza degli spread di credito degli ultimi anni tra le obbligazioni di buona qualità e quelle ad alto rischio e rendimento. L’ampia dispersione offre ai gestori attivi l'opportunità di approfittare di cicli più brevi, beneficiando al contempo di potenti trend strutturali. Pictet AM ritiene che per investire con successo sia necessario un approccio attivo e orientato alla ricerca, che utilizzi driver di performance diversificati e che integri fattori di sostenibilità.
MA ANCHE E SOPRATTUTTO SOSTENIBILE
Pictet AM mantiene con gli emittenti emergenti un dialogo costruttivo, per promuovere risultati sostenibili nel lungo termine, e adotta principi di esclusione basati su attività controverse e violazione di norme internazionali, potendo contare su un sofisticato sistema di scoring ESG proprietario, arricchito da un approfondito lavoro di ricerche e da partnership specializzate. Paschetta ricorda che oggi i fattori ESG sono scarsamente incorporati nei prezzi delle obbligazioni dei Paesi Emergenti per mancanza di trasparenza e incoerenza dei dati, ma la crescita delle emissioni sostenibili emergenti negli ultimi anni mostra una chiara evoluzione, che offre agli investitori maggiori opportunità.
VALORE ELEVATO NEL LUNGO TERMINE
Sempre di più Pictet AM è convinta, sottolinea Paschetta in conclusione, che un processo di analisi ESG strutturato e coerente consenta di identificare fattori di rischio idiosincratici che sfuggono alla ricerca macroeconomica e all’analisi finanziaria tradizionale, e permetta di selezionare le storie d’investimento in grado di esprimere un valore più elevato, corretto per il rischio, nel lungo termine.