L'analisi

La ripresa cinese non ancora prezzata dai mercati, per Vontobel serve pazienza

Carlos de Sousa, Portfolio Manager, analizza le ragioni dell’indifferenza di fronte alla forte ripresa cinese e sottolinea che gli investitori pazienti e attenti alle tendenze in atto potrebbero essere ben ricompensati

di Stefano Caratelli 11 Maggio 2023 18:00

financialounge -  Carlos De Sousa cina mercati emergenti Vontobel
Nonostante l'evidenza di una forte ripresa, e di una crisi immobiliare finalmente alla fase di risoluzione, i prezzi degli asset finanziari cinesi non sono riusciti a riflettere il miglioramento delle prospettive. La ripresa della Cina è in corso da fine 2022, quando il governo ha fatto una decisa inversione di rotta sul Covid. A cinque mesi dalla riapertura, molti i dati lo testimoniano: il PIL è cresciuto del 4,5% sostenuto, senza sorprese, dalla domanda interna, come nella maggior parte del mondo dopo la pandemia. Le vendite al dettaglio sono aumentate del 5,8% nel primo trimestre e l’indice PMI dei servizi ha accelerato a 57,8 a marzo, mentre altri indicatori, come quelli su traffico, voli e merci che transitano nei porti, suggeriscono una forte ripresa in corso che potrebbe finire per superare la crescita del 5,5% nel 2023 prevista dal consenso.

SETTORE IMMOBILIARE TALLONE D’ACHILLE


Ma i mercati finanziari restano indifferenti, anche se si tratta di un dato importante per l'economia globale, perché la ri-accelerazione della seconda economia mondiale compenserà in parte la decelerazione delle economie avanzate. Carlos de Sousa, Portfolio Manager di Vontobel, analizza le cause del fenomeno, partendo dal settore immobiliare, che era diventato il tallone d'Achille nell'ultimo anno e mezzo, e ha iniziato a riprendersi. Sebbene sia più regolamentato e controllato dallo Stato rispetto ad altri Paesi, i prezzi delle case, nelle 70 città più grandi, sono stati in media in lento calo per diciassette mesi consecutivi, anche se il calo cumulativo è stato di appena il 3,3%.

RESTA LA CAUTELA SUI COSTRUTTORI PRIVATI


I prezzi hanno iniziato a riprendersi a febbraio e marzo, grazie all'aumento delle transazioni, alla ripresa del credito e al ritorno della fiducia nei promotori immobiliari statali. Ma il pubblico, osserva de Sousa, rimane cauto sui costruttori privati, per i quali il rischio percepito di non riuscire a consegnare gli immobili in tempo è molto più alto. Passando all’azionario, dopo un primo forte rimbalzo tra novembre e dicembre, è sceso a febbraio e ora è in leggero calo da inizio anno, più o meno ai livelli di fine novembre. Da inizio anno, le azioni cinesi hanno sottoperformato le azioni europee, quelle statunitensi e persino le azioni Emergenti esclusa la Cina.

BOND OFFSHORE PENALIZZATI INGIUSTAMENTE


Anche le obbligazioni immobiliari offshore in valuta forte cinesi hanno registrato un andamento simile, e dopo una netta ripresa tra novembre e gennaio, hanno perso parte dei loro guadagni negli ultimi tre mesi, nonostante la lenta ma inesorabile ripresa del settore. L’esperto di Vontobel non sostiene che i problemi finanziari del settore siano già stati risolti, anzi, si dice consapevole che molte ristrutturazioni devono ancora arrivare, ma ritiene sorprendente vedere le obbligazioni di costruttori statali relativamente ben supportati scendere drasticamente mentre continuano a onorare i propri debiti.

AVVERSIONE AL RISCHIO DEGLI INVESTITORI


L'avversione al rischio in un contesto di rallentamento globale con recessione possibile nelle economie avanzate è in parte la causa, secondo l’esperto di Vontobel che nelle conversazioni con gli asset allocator istituzionali ha registrato che gli investitori globali rimangono cauti nell'assumere rischi in un contesto di incertezza sui tempi e sulla gravità delle probabili recessioni nelle economie avanzate. Queste infatti sono di solito accompagnate da una flessione del mercato, in particolare dei titoli ad alto rischio, come le azioni e le obbligazioni ad alto rendimento.

LA GEOPOLITICA È UNA SPIEGAZIONE


Ma l’esperto di Vontobel non crede che questo spieghi il motivo per cui gli asset cinesi hanno sottoperformato altri ad alto rischio negli ultimi tre mesi, nonostante valutazioni a buon mercato e la forte evidenza che i cicli economici stanno chiaramente divergendo a favore della Cina. Il rischio geopolitico potrebbe svolgere un ruolo importante, ma le tendenze in atto non sono cambiate negli ultimi sei mesi, gli investitori ne sono stati e ne sono tuttora consapevoli, e comunque la geopolitica non spiega l'ottima performance degli asset cinesi nella fase iniziale e più incerta della riapertura rispetto alla scarsa performance degli ultimi tre mesi.

GLI INVESTITORI PAZIENTI SARANNO COMPENSATI


Di fronte questo rompicapo, l’analisi di Vontobel giunge alla conclusione che gli investitori pazienti che osservano attentamente le tendenze economiche in atto, e agiscono di conseguenza, “potrebbero alla fine essere ben ricompensati”.

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