Mercati emergenti

Mercati emergenti e alta qualità Usa tra le scelte obbligazione di JP Morgan Asset Management

Per poter gestire adeguatamente i rischi del posizionamento attivo nel reddito fisso JP Morgan Asset Management segue con la massima attenzione gli indicatori economici anticipatori, come il mercato del lavoro

di Leo Campagna 13 Maggio 2023 09:30

financialounge -  JP Morgan Asset Management mercati mercati emergenti
Nel reddito fisso vanno privilegiati i titoli delle aree valutarie dove le Banche Centrali hanno completato il ciclo di inasprimento, quali le obbligazioni dei Mercati Emergenti in valuta locale e le emissioni di alta qualità negli Stati Uniti. In questi mercati, in particolare, si può allungare la duration (scadenza media dei titoli) per catturare questo livello di rendimenti più elevati. Nell’Eurozona, invece, l’incremento di duration deve seguire in parallelo la traiettoria di avvicinamento della BCE al traguardo della corsa al rialzo dei tassi.

LE INDICAZIONI DEL TEAM DI J.P.MORGAN AM


Sono le indicazioni del team Global Fixed Income, Currency and Commodities Group di J.P. Morgan Asset Management nel suo ultimo Bond Bulletin settimanale. “Di solito” spiega il team “le Banche Centrali tendono a far partire la corsa al taglio dei tassi prima che le rispettive economie entrino ufficialmente in recessione. Per questo seguiamo con la massima attenzione gli indicatori anticipatori, quali il mercato del lavoro, per poter gestire adeguatamente i rischi del posizionamento attivo”.

IN RITARDO BCE, BANCA D’INGHILTERRA E RESERVE BANK OF AUSTRALIA


In base all’analisi dei fondamentali, si evince che le Banche Centrali dei Mercati Emergenti hanno innalzato i tassi precocemente e in modo aggressivo a partire dal 2021 e fino al 2022 e ora fermarsi e mettere in pausa le politiche restrittive. Lo stesso potrebbe fare la Federal Reserve statunitense dopo l'ultimo rialzo di 25 punti base (+0,25%) alla luce di un’inflazione che ha iniziato a calare e dei primi segnali di instabilità economica. Al contrario, la Bce e la Banca d’Inghilterra sono ancora all’ultimo giro della corsa al rialzo dei tassi, mentre la Reserve Bank of Australia ha mancato completamente il traguardo ed è appena ripartita con nuove misure di rigore monetario.

QUANDO DOVREBBE FINIRE IL CICLO DI INASPRIMENTO DEI TASSI


Dal punto di vista quantitativo, il team di J.P. Morgan Asset Management segnala come, i traguardi delle Banche Centrali non coincidano completamente. “In base ai livelli impliciti dei tassi di interesse il mercato al momento sconta che la Fed interrompa il ciclo di inasprimento la prossima estate, al 5-5,25%, e che la BCE lo concluda al 3,5%. In alcuni Mercati Emergenti come Brasile e Messico, i tassi ufficiali sono molto più elevati, rispettivamente al 13,75% e all’11%. In base alle attuali attese del mercato, la corsa al taglio dei tassi dovrebbe iniziare negli ultimi mesi del 2023 e proseguire nel 2024” specifica il team.

QUANDO E PERCHÉ GLI INVESTITORI ALLUNGANO LA DURATION


Resta il fatto che in questa fase, mentre le Banche Centrali si avvicinano al traguardo della corsa al rialzo dei tassi, gli investitori allungano la duration dei propri portafogli nella prospettiva di registrare plusvalenze in conto capitale grazie alla riduzione dei tassi a lunga scadenza. Una dinamica confermata nelle indagini di J.P. Morgan Asset Management sul posizionamento dei portafogli: nel momento in cui i mercati sono prossimi al punto di svolta dei tassi ufficiali, gli investitori cercano di preservare questi maggiori rendimenti prima che le Banche Centrali diano il via alle politiche di allentamento monetario.

ALLEGGERITE LE ESPOSIZIONI AI SEGMENTI PIÙ RISCHIOSI


“Se si intravede una recessione, gli investitori tendono a posizionarsi anche sui segmenti meno rischiosi nel reddito fisso come i fondi governativi in USD, con sottoscrizioni pari al +7,1% del totale gestito nel 2023, e i fondi governativi in EUR, con afflussi del +4,4%, prendendo al contempo le distanze dai segmenti più rischiosi, quali i fondi di prestiti in USD (-15,5%) e i fondi High Yield in USD (-3,5%), che dovrebbero sottoperformare in un contesto recessivo” conclude il team di J.P. Morgan Asset Management.

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