Credito sotto la lente
Crisi delle banche, ecco chi rischia di perdere i soldi sul conto
In Italia i depositi fino a 100mila euro sono garantiti dal fondo di tutela. In caso di fallimento della banca, scatta la procedura di bail-in, che prevede l’utilizzo di risorse finanziarie interne
di Fabrizio Arnhold 15 Maggio 2023 10:53
Nelle ultime settimane, dopo il fallimento della Silicon Valley Bank e della Signature Bank negli Stati Uniti, chi ha un conto corrente bancario si può chiedere cosa succede se l’istituto dovesse andare in difficoltà, fino a fallire? Cosa accade con i soldi depositati sul conto oppure con quelli investiti? Negli Stati Uniti e in Italia ci sono regole diverse.
Negli Stati Uniti, i primi 250mila dollari depositati in un conto corrente sono garanti dal Fondo di tutela. Le somme che superano i 250mila dollari non hanno alcuna protezione. Se la banca fa crack, quindi, le somme che eccedono i 250mila dollari sono perse. Nel caso della Silicon Valley Bank, oltre il 90% dei clienti aveva depositi superiori a 250mila dollari. Il governo americano è intervenuto, decidendo di proteggere tutti, anche chi era sopra la soglia dei 250mila dollari. C’è poi da valutare le coperture perché non è certo che il fondo di tutela abbia le risorse necessarie per far fronte alle perdite ventuali.
In Italia il fondo di tutela dei depositi, come nel resto d’Europa, ha un limite di 100mila euro. In caso di fallimento di una banca, se sul conto ci sono fino a 100mila euro, non si perdono i soldi perché interviene il fondo di tutela dei depositi. Il denaro viene restituito entro 7 giorni lavorativo. Resta sempre da capire se il fondo dispone delle risorse sufficienti, in caso di ristoro di molti correntisti. L’intervento più recente è quello di Carige, anche se si è trattato di un intervento preventivo. A livello europeo si sta discutendo per valutare la creazione di un fondo unico in modo da dare le stesse garanzie ai correnti di tutti i Paesi membri.
Se è vero che fino a 100mila euro di depositi i soldi sono garantiti dal fondo tutela, comprese azioni ed obbligazioni all’interno del dossier titoli, bisogna fare attenzione per le azioni e le obbligazioni emesse dalla banca intessata dal fallimento. In questo caso inizia la procedura di bail-in. Si tratta di un meccanismo di salvataggio interno delle banche che prevede che anche gli investitori intervengano per sostenere le eventuali perdite. Prima sono chiamati ad intervenire gli azionisti, che potrebbero vedere ridotto, ma anche azzerato, il valore dei titoli. Se servissero altri fondi, toccherà intervenire anche ai possessori di obbligazioni subordinate prima e poi sarà il turno degli obbligazionisti ordinari. Alla fine sono chiamati a partecipare alle perdite anche i correntisti, se fosse necessario, ma solo per i conti correnti che hanno un saldo superiore ai 100mila euro e per la parte che supera il limite garantito.
COME FUNZIONA NEGLI USA
Negli Stati Uniti, i primi 250mila dollari depositati in un conto corrente sono garanti dal Fondo di tutela. Le somme che superano i 250mila dollari non hanno alcuna protezione. Se la banca fa crack, quindi, le somme che eccedono i 250mila dollari sono perse. Nel caso della Silicon Valley Bank, oltre il 90% dei clienti aveva depositi superiori a 250mila dollari. Il governo americano è intervenuto, decidendo di proteggere tutti, anche chi era sopra la soglia dei 250mila dollari. C’è poi da valutare le coperture perché non è certo che il fondo di tutela abbia le risorse necessarie per far fronte alle perdite ventuali.
COME FUNZIONA IN ITALIA
In Italia il fondo di tutela dei depositi, come nel resto d’Europa, ha un limite di 100mila euro. In caso di fallimento di una banca, se sul conto ci sono fino a 100mila euro, non si perdono i soldi perché interviene il fondo di tutela dei depositi. Il denaro viene restituito entro 7 giorni lavorativo. Resta sempre da capire se il fondo dispone delle risorse sufficienti, in caso di ristoro di molti correntisti. L’intervento più recente è quello di Carige, anche se si è trattato di un intervento preventivo. A livello europeo si sta discutendo per valutare la creazione di un fondo unico in modo da dare le stesse garanzie ai correnti di tutti i Paesi membri.
COS’È IL BAIL-IN
Se è vero che fino a 100mila euro di depositi i soldi sono garantiti dal fondo tutela, comprese azioni ed obbligazioni all’interno del dossier titoli, bisogna fare attenzione per le azioni e le obbligazioni emesse dalla banca intessata dal fallimento. In questo caso inizia la procedura di bail-in. Si tratta di un meccanismo di salvataggio interno delle banche che prevede che anche gli investitori intervengano per sostenere le eventuali perdite. Prima sono chiamati ad intervenire gli azionisti, che potrebbero vedere ridotto, ma anche azzerato, il valore dei titoli. Se servissero altri fondi, toccherà intervenire anche ai possessori di obbligazioni subordinate prima e poi sarà il turno degli obbligazionisti ordinari. Alla fine sono chiamati a partecipare alle perdite anche i correntisti, se fosse necessario, ma solo per i conti correnti che hanno un saldo superiore ai 100mila euro e per la parte che supera il limite garantito.
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