La view
GAM: ecco le società da scegliere durante le fasi di recessione economica
Secondo l’analisi di Mark Hawtin, Investment Director di GAM Investments, si stanno aprendo rare opportunità di acquistare titoli growth a prezzi molto appetibili
di Francesco Rapetti 15 Maggio 2023 14:57
Nel primo trimestre GAM si aspettava che le azioni growth avrebbero toccato il fondo. Certamente sembrava un processo in corso nel segmento più sicuro del mercato. In effetti, i titoli growth a mega capitalizzazione hanno fatto molto bene nel 1° trimestre. Tali i titoli hanno però faticato ancora parecchio. Una delle ragioni principali di tale fenomeno è stata la grande incertezza ancora presente nel trimestre relativamente alle dinamiche dei tassi di interesse, al livello dell’inflazione e agli interventi da parte delle banche centrali.
Verso la fine del trimestre si è attraversato un periodo molto difficile, in particolare nella seconda metà di marzo, con la mini-crisi del settore bancario, iniziata in California con Silicon Valley Bank e che ha avuto poi qualche ripercussione sulle azioni growth in campo tecnologico, e questo non per una ragione concreta, ma più che altro perché la banca aveva sede nella Silicon Valley, l’istituto finanziava molte start-up della Silicon Valley e dunque era coinvolta con alcune delle società tecnologiche growth.
La situazione si è poi evoluta in una crisi in Svizzera con il salvataggio di Credit Suisse, e ciò ha generato ulteriore incertezza che indubbiamente non ha aiutato gli strumenti più esposti al rischio. Per illustrare il fenomeno è utile esaminare le azioni growth facendo riferimento all’indice MSCI World Growth, che sono salite dell’11% circa nel trimestre, riportando dunque un’ottima performance. Le società che rappresentavano una crescita ciclica, e nella previsione degli investitori che non ci sarebbe stata una recessione, hanno fatto molto meglio di così.
L’indice dei semiconduttori ha guadagnato il 20% nel primo trimestre, e questo per noi è stata una grossa sorpresa. Invece il Russell 2000, un indicatore del mercato in crescita e in particolare per le società a piccola e media capitalizzazione, è stato stabile nel trimestre. Questi tre fattori ci danno l’idea della portata della disruption tra le diverse componenti dell’asset class. Non c’era una così ampia differenza tra i titoli ciclici growth sotto forma dei semiconduttori e il Russell 2000 da oltre 20 anni. Non c’è stato un solo trimestre che ha evidenziato la stessa dispersione. Ciò dimostra quanto è stato difficile.
GAM crede che il segmento disruptive growth offra ancora opportunità molto interessanti in vista di un periodo di indebolimento dell’economia, forse persino di una recessione economica. Infatti, L’asset manager è convinto, anche sulla base dei dati storici, che le società dagli effetti più rivoluzionari crescano durante le fasi di recessione. Spesso si cita il caso di Amazon e di Sales Force nel 2008/2009. Queste aziende sono cresciute durante quella fase di recessione, praticamente senza cambiare il loro profilo di crescita. Il prezzo delle loro azioni ha risentito della crisi come altri settori, eppure rappresentavano un’eccezionale opportunità di acquisto. Chi ha acquistato queste società all’epoca ha guadagnato più di dieci volte tanto nei successivi 10 anni.
È così che GAM sta guardando il mercato in questo momento, infatti secondo il gestore questa è una di quelle rare opportunità di acquistare titoli growth veramente appetibili a una frazione del prezzo a cui scambiavano un anno o un anno e mezzo fa. Si credeva che avrebbero toccato il fondo nel 1° trimestre, ovviamente questo momento è stato posticipato, ma non ancora per molto. Forse sarà il 2° trimestre. Forse il 3° trimestre. A un certo punto GAM prevede che si vedranno i titoli growth e duration faranno meglio del mercato.
GAM prevede che con la stagione degli utili del 1° trimestre e la correzione della guidance sul secondo trimestre e per il resto dell’anno, si dovrebbero iniziare a vedere che le preoccupazioni per l’economia in generale si rifletteranno sui titoli azionari più sensibili all’andamento economico. Si spera anche che i titoli in più forte crescita veramente disruptive non modifichino le loro prospettive future. Inizierà dunque a emergere la loro opportunità di crescita rispetto alle società più sensibili all’andamento dell’economia.
IL CASO DELLA SILICON VALLEY BANK
Verso la fine del trimestre si è attraversato un periodo molto difficile, in particolare nella seconda metà di marzo, con la mini-crisi del settore bancario, iniziata in California con Silicon Valley Bank e che ha avuto poi qualche ripercussione sulle azioni growth in campo tecnologico, e questo non per una ragione concreta, ma più che altro perché la banca aveva sede nella Silicon Valley, l’istituto finanziava molte start-up della Silicon Valley e dunque era coinvolta con alcune delle società tecnologiche growth.
UNA MINI CRISI BANCARIA NON SOLO AMERICANA
La situazione si è poi evoluta in una crisi in Svizzera con il salvataggio di Credit Suisse, e ciò ha generato ulteriore incertezza che indubbiamente non ha aiutato gli strumenti più esposti al rischio. Per illustrare il fenomeno è utile esaminare le azioni growth facendo riferimento all’indice MSCI World Growth, che sono salite dell’11% circa nel trimestre, riportando dunque un’ottima performance. Le società che rappresentavano una crescita ciclica, e nella previsione degli investitori che non ci sarebbe stata una recessione, hanno fatto molto meglio di così.
UN MERCATO FRASTAGLIATO
L’indice dei semiconduttori ha guadagnato il 20% nel primo trimestre, e questo per noi è stata una grossa sorpresa. Invece il Russell 2000, un indicatore del mercato in crescita e in particolare per le società a piccola e media capitalizzazione, è stato stabile nel trimestre. Questi tre fattori ci danno l’idea della portata della disruption tra le diverse componenti dell’asset class. Non c’era una così ampia differenza tra i titoli ciclici growth sotto forma dei semiconduttori e il Russell 2000 da oltre 20 anni. Non c’è stato un solo trimestre che ha evidenziato la stessa dispersione. Ciò dimostra quanto è stato difficile.
IL SEGMENTO DISRUPTIVE GROWTH
GAM crede che il segmento disruptive growth offra ancora opportunità molto interessanti in vista di un periodo di indebolimento dell’economia, forse persino di una recessione economica. Infatti, L’asset manager è convinto, anche sulla base dei dati storici, che le società dagli effetti più rivoluzionari crescano durante le fasi di recessione. Spesso si cita il caso di Amazon e di Sales Force nel 2008/2009. Queste aziende sono cresciute durante quella fase di recessione, praticamente senza cambiare il loro profilo di crescita. Il prezzo delle loro azioni ha risentito della crisi come altri settori, eppure rappresentavano un’eccezionale opportunità di acquisto. Chi ha acquistato queste società all’epoca ha guadagnato più di dieci volte tanto nei successivi 10 anni.
IL RECUPERO CHE SI PREVEDE PER I TITOLI GROWTH
È così che GAM sta guardando il mercato in questo momento, infatti secondo il gestore questa è una di quelle rare opportunità di acquistare titoli growth veramente appetibili a una frazione del prezzo a cui scambiavano un anno o un anno e mezzo fa. Si credeva che avrebbero toccato il fondo nel 1° trimestre, ovviamente questo momento è stato posticipato, ma non ancora per molto. Forse sarà il 2° trimestre. Forse il 3° trimestre. A un certo punto GAM prevede che si vedranno i titoli growth e duration faranno meglio del mercato.
IL PUNTO DI VISTA DI GAM
GAM prevede che con la stagione degli utili del 1° trimestre e la correzione della guidance sul secondo trimestre e per il resto dell’anno, si dovrebbero iniziare a vedere che le preoccupazioni per l’economia in generale si rifletteranno sui titoli azionari più sensibili all’andamento economico. Si spera anche che i titoli in più forte crescita veramente disruptive non modifichino le loro prospettive future. Inizierà dunque a emergere la loro opportunità di crescita rispetto alle società più sensibili all’andamento dell’economia.