L’analisi

La Fed attesa in pausa già da giugno, ma ci vorrà tempo prima che inizi a tagliare

Flora Dishnica, Investment Manager di Pictet Asset Management, non vede tagli già quest’anno, prezzati invece dal mercato, per il mercato del lavoro robusto e un’economia che non mostra segni di recessione

di Stefano Caratelli 15 Maggio 2023 13:03

financialounge -  FED Flora Dishnica inflazione Pictet Am Powell tasso terminale
Le tensioni nel sistema bancario statunitense non risultano ancora esaurite, anche se restano circoscritte nell’ambito delle banche regionali, in un contesto che al momento rimane più che gestibile. Ma considerando la solidità del mercato del lavoro, la sensazione è che la pausa della Fed, se confermata come possibile già a partire da giugno, sarà probabilmente prolungata. Nel complesso, la tenuta dell’economia USA è incoraggiante, indubbiamente è in rallentamento senza però mostrare i segnali di una recessione imminente, a conferma della plausibilità di una prossima pausa per la Fed senza tuttavia l’inizio di tagli dei tassi già per quest’anno.

MERCATI CALMI, QUADRO MACRO COMPLESSO


Sono le indicazioni di un commento di Flora Dishnica, Investment Manager di Pictet Asset Management, che sottolinea come dopo un primo trimestre alquanto movimentato, aprile sia stato un mese sorprendentemente calmo, sia per i mercati azionari che obbligazionari. Ma rimane complesso e ricco di sfumature il quadro macroeconomico, mentre le tensioni nel sistema bancario statunitense non risultano ancora esaurite, seppur circoscritte nell’ambito delle banche regionali, contesto che al momento rimane più che gestibile, come dimostrato dalla recente acquisizione di First Republic da parte di JPMorgan e il susseguirsi di notizie su possibili operazioni strategiche o di interventi sul capitale di altre banche regionali di minore importanza.

L’ULTIMO RIALZO DI UN CICLO MEMORABILE


L’inizio di maggio, prosegue nella sua analisi l’esperta di Pictet AM, prevedeva importanti appuntamenti sul fronte macroeconomico. La Fed ha effettuato, come da attese, quello che sembra l’ultimo rialzo di questo ciclo, sicuramente memorabile per la sua rapidità, avendo portato il tasso di riferimento al 5,25% per un totale di 500 punti base in poco più di anno da marzo 2022. Il messaggio di Powell ha cercato di essere il meno vincolante possibile su giugno, concedendo la possibilità di una pausa, ma rimarcando al contempo il principio di “dipendenza dai dati” per le future decisioni.

INVEROSIMILI I TAGLI PREZZATI DAL MERCATO


Il numero uno della Fed ritiene tuttavia inverosimili i tagli prezzati dal mercato, considerando la solidità del mercato del lavoro, che puntano a oltre mezzo punto nella seconda parte dell’anno e a un altro punto e mezzo nel 2024. Pictet AM condivide la sensazione che la pausa, se confermata come possibile già a giugno, sarà invece probabilmente prolungata. Il tasso terminale è lievemente più basso di quanto si pensasse a fine febbraio, a causa del rischio bancario, ma non per questo però i tagli seguiranno rapidamente, a meno che non vi sia una decisa restrizione del credito, secondo Dishnica.

IL LENTO RIENTRO DELL’INFLAZIONE


Inoltre, l’inflazione sta rientrando a un ritmo ancora lento nei servizi core, più sensibili alle dinamiche del mercato del lavoro. Ma il surriscaldamento dei mesi passati sembra rientrare, e rallenta il ritmo delle nuove posizioni aperte e il tasso delle dimissioni volontarie. L’economia però continua ad aggiungere nuovi occupati, più di 250.000 ad aprile. Sui salari si conferma la tendenza meno convincente degli ultimi mesi, secondo l’esperta di Pictet AM, perché si viaggia intorno al 4,4% annuale in termini di retribuzioni orarie.

INCORAGGIANTE TENUTA DELL’ECONOMIA


Il quadro macro mostra una crescita ancora positiva ben sostenuta dai consumi, soprattutto nei servizi, mentre si conferma il rallentamento del manifatturiero. Nel complesso, la tenuta dell’economia è incoraggiante, in rallentamento ma senza i segnali di una recessione imminente, a conferma anche qui della plausibilità di pausa per la Fed senza tagli per quest’anno, sottolinea l’esperta di Pictet AM.

IL TETTO AL DEBITO PUO’ CAUSARE VOLATILITA’


Resta il tema del tetto del debito federale e la necessità per il Congresso di trovare un accordo in vista del raggiungimento del vincolo tecnico, possibilmente già ai primi di giugno. Molto spesso quest’accordo risulta da negoziazioni di natura politica e non di natura economica e arriva a ridosso della scadenza, osserva Dishnica, causando non poca volatilità sui mercati.

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