Cosa aspettarsi

La Financière de l’Échiquier: “Sul mercato prevalgono i contrasti, difficile muoversi nei prossimi mesi”

Secondo Enguerrand Artaz, gestore di La Financière de l’Échiquier, la parola chiave per descrivere la fase congiunturale di mercato è “dicotomia”, e per gli investitori sarà complicato fare le scelte giuste

di Antonio Cardarelli 16 Maggio 2023 07:55

financialounge -  Enguerrand Artaz La Financière de l'Echiquier mercati
Dicotomia. È questa la parola scelta da Enguerrand Artaz, gestore di La Financière de l’Échiquier, per descrivere la complessità della fase congiunturale economica e delle dinamiche di mercato in questo 2023.

OBBLIGAZIONI E AZIONI


Una dicotomia che segna diversi aspetti, a cominciare tra i giganti della tecnologia Usa che “si presentano in borsa con fare insolente, spingendo quasi da soli i mercati al rialzo” e le small cap, costrette a convivere con mille difficoltà. Dicotomia che segna anche i mercati obbligazionario e azionario, con i primi che anticipano “uno scenario molto recessivo attraverso curve dei rendimenti invertite” e i secondi che invece non sembrano risentire di prospettive sfavorevoli. Inoltre, secondo l’esperto di La Financière de l’Échiquier, la dicotomia segna anche gli utili aziendali nel primo trimestre, complessivamente solidi, e i dati macroeconomici sempre meno brillanti.

EUROPA E USA


Guardando all’Europa, sottolinea Enguerrand Artaz, esiste la dicotomia tra la robusta attività dei servizi, una tendenza che dovrebbe proseguire con una proficua stagione turistica estiva, e un'attività industriale piuttosto depressa. Senza dimenticare, infine, la dicotomia tra la Federal Reserve statunitense che, pur ipotizzando una leggera contrazione del PIL e un aumento della disoccupazione al 4,5% entro la fine dell'anno, non prevede alcun taglio dei tassi nei prossimi mesi, e i mercati che anticipano entro gennaio 2024 una riduzione dei tassi di riferimento della banca centrale dell’1% almeno, equivalente a quattro tagli dei tassi.

AMPIE AREE DI FRAGILITÀ


“Vediamo ampie aree di fragilità, in particolare nel divario esacerbato tra la posizione della Fed e le aspettative del mercato circa eventuali tagli dei tassi, e la situazione del mercato azionario statunitense il cui rally poggia eccessivamente su alcuni grandi titoli tecnologici”, spiega l’esperto di La Financière de l’Échiquier. Secondo Artaz, queste fragilità dimostrano il precario equilibrio su cui si basano attualmente i mercati e la prospettiva di un atterraggio morbido dell’economia diventa più complicata. “Dovremo percorrere un sentiero particolarmente stretto e affrontare realtà che sembrano difficili da conciliare. Quasi quattro secoli fa, il cardinale de Retz sottolineava che "dall'ambiguità si esce solo a proprio danno". Sembra che i mercati siano destinati oggi a uscire dalla dicotomia in cui si sono adagiati per diversi mesi... non senza qualche intoppo probabilmente”, conclude Artaz.

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